Privacy
: elenchi telefonici , via libera alla ricerca 'da numero'
di
staff
Mentre i nuovi abbonati telefonici esprimono il loro consenso
alla pubblicita' del loro recapito telefonico all'atto della
firma del contratto, per decisione del Garante Privacy i vecchi
abbonati potranno esprimere dissenso alla ricerca inversa
(quella a partire dal numero telefonico) ma non facendolo
il loro nominativo sara' ritenuto rintracciabile a partire
dal numero telefonico.
Infatti,
dal 1° gennaio 2011 sara' di nuovo possibile risalire al nominativo
di un abbonato sulla base del suo numero telefonico, a meno
che l'interessato non abbia espresso una volonta' contraria
al proprio operatore. La possibilita' di "ricerca inversa"
riguarda i vecchi abbonati, i cui dati erano gia' inseriti
in un elenco pubblico alla data del 1° febbraio 2005, e i
nuovi abbonati che hanno espresso un esplicito consenso su
questo punto.
Il
Garante privacy, su richiesta di alcune società che offrono
servizi di informazione sull'elenco abbonati, ha infatti chiarito
alcuni aspetti della normativa sugli elenchi telefonici. L'intervento
del Garante (relatore Mauro Paissan) permette di sanare quello
che da molti utenti era percepito come un disservizio. I fornitori,
infatti, non offrivano piu' al pubblico la possibilità della
"ricerca inversa" ritenendo di non essere legittimati ad effettuarla
senza consenso. Interpretazione corretta, secondo il Garante,
solamente riguardo ai nuovi abbonati. Per questi ultimi, infatti,
la normativa sugli elenchi telefonici prevede l'acquisizione
di uno specifico consenso all'uso dei dati attraverso il questionario
che ciascun operatore sottopone ai propri clienti.
Discorso
diverso per i "vecchi" abbonati per i quali - ha spiegato
il Garante - la ricerca inversa è ammessa, anche senza consenso,
sulla base della direttiva europea sulle comunicazioni elettroniche
(2002/58/Ce), nel punto in cui prevede che i dati personali
degli abbonati già presenti in un elenco telefonico al 1 febbraio
2005 possano restare inseriti anche in elenchi cartacei e
elettronici che offrono questa funzione.
A
seguito dell'intervento del Garante gli operatori telefonici
che abbiano clienti i cui dati erano già inseriti in un elenco
pubblico, dovranno però informare questi ultimi dell'attivazione
della funzione di ricerca inversa nei loro confronti e consentire
in tal modo di esprimere un'eventuale opposizione. L'informativa
alla clientela dovrà essere inserita nella bolletta e pubblicata
sui siti web dei gestori.
 
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