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Azione
urgente per Pinar Selek
riceviamo
e pubblichiamo
Azione
urgente, queste due parole sono passate nella posta con una
lettera da scrivere per Pinar Selek.
Di
seguito la presentazione e il testo che si chiede sia inviato
con oggetto: *Sostegno a Pinar Selek, un simbolo della resistenza
in Turchia, che rischia 36 anni di carcere !*
Troverete anche alcune informazioni biografiche, raccolte
grazie a un’altra amica, dell’Aquila, Luigia.
Doriana
Goracci
Pinar
è nata in Turchia,a Istanbul, ha poco meno di 40 anni. I fatti
risalgono a luglio 1998 : Pinar Selek, sociologa, militante
femminista, non si aspettava di essere vittima di un complotto
politico-giudiziario. La polizia che l’aveva arrestata voleva
che lei facesse i nomi delle persone intervistate nell’ ambito
di un progetto di ricerca sulla questione curda. In carcere
si rende conto, guardando la televisione, di essere accusata
di un attentato dinamitardo che ha causato la morte di sette
persone , il 9 luglio 1998, al mercato delle spezie a Istanbul.
In seguito, i rapporti degli esperti hanno concluso che l’esplosione
non era dovuta a una bomba ma ad un’ esplosione accidentale
di una bombola di gas. Inoltre, l’uomo che affermava di avere
messo questa « bomba » con lei, ha riconosciuto di avere mentito
sotto tortura.
Pinar
Selek rimane due anni e mezzo in carcere, viene liberata nel
dicembre del 2000 ed è definitivamente assolta nel 2006 dopo
un processo che dura più di cinque anni. Malgrado le pressione
subita, si è sempre impegnata e ha cofondato nel 2001 la cooperativa
di donne Amargi.Nel marzo 2009 il suo caso che era stato chiuso,
viene riaperto e lei si trova di nuovo sotto la minaccia di
un processo in cui rischia 36 anni di carcere. Pinar Selek
è una militante femminista e antimilitarista che non a mai
smesso di lottare per la pace e la guistizia per tutte e tutti
! Oggi è lei ad essere vittima di questo accanimento politico
e giudiziario ma potrebbe trattarsi di chiunque di noi osi
ribellarsi alle ingiustizie !
“
La sociologa Pinar Selek, femminista-antimilitarista e attivista
per la pace, una delle figure più rappresentative della Turchia,
nonostante sia stata previamente assolta ben due volte, sta
per essere nuovamente portata a giudizio, per la terza volta,
con lo stesso capo d’imputazione. Pinar Selek, che ha dedicato
la sua vita alla lotta per i diritti dei gruppi emarginati
ed oppressi, si trova adesso ad affrontare una richiesta di
condanna di carcere a vita in Turchia, avanzata dal 9° Dipartimento
Penale della Corte d’Appello. Nonostante l’assoluzione decisa
dal tribunale, per 11 anni ha dovuto subire l’appellativo
di “terrorista”, ma Pinar Selek non ha mai smesso di lavorare
e condividere le sue opere con il pubblico. Tanto la sua vita
privata quanto la sua attività pubblica sono stati modellati
secondo il suo motto: “La vita è l’attività accademica più
importante.„
Nata
a Istanbul nel 1971, dopo aver conseguito il suo diploma al
liceo francese Notre Dame di Sion si è laureata con onoreficenze
presso il Dipartimento di Sociologia dell’Università Mimar
Sinan. Nel 1996, viene pubblicata da Belge Publishing la sua
traduzione-selezione Ya Basta-Artik Yeter, dedicata ai movimenti
indigeni del Messico. La sua tesi di Master è stata pubblicata
con il titolo: Maskeler, Süvariler, Gacilar-Ülker Sokak: Bir
Dislanma Mekâni [Maschere, Cavalieri, Gacias, via Ülker: un
luogo di emarginazione] 1ª edizione: 2001,, Aykiri Publishing,
2. edizione: 2007, Istiklal Publishing). I risultati accademici
di Pinar Selek sono conseguenza di un atteggiamento appassionato
e una visione idealistica che l’hanno spinta al coinvolgimento
personale nelle vite delle persone oggetto delle sue ricerche.
Così, per esempio, dopo aver terminato la sua tesi Pinar si
è presa cura dei ragazzi di strada e dei travestiti con cui
aveva lavorato e insieme a loro ha istituito il Laboratorio
degli Artisti della Strada; un’iniziativa grazie a cui i ragazzi
di strada ed i travestiti hanno potuto integrarsi nella società
attraverso le loro opere artistiche.
Pinar
Selek stava per finire la sua ricerca sulle conseguenze e
gli effetti della guerra civile in Turchia, che per decenni
aveva causato numerose vittime e sofferenze al paese, quando
si vide coinvolta in una conspirazione che l’ accusava di
avere messo una bomba al Bazaar delle Spezie. Ha trascorso
due anni e mezzo in prigione e altri 11 anni nelle aule dei
tribunali. Benché fosse stata assolta due volte, ha dovuto
sopportare continue accuse che la tacciavano come “terrorista”.
La sua maniera di rispondere a questi attacchi era l’unica
che conosceva: con la conoscenza, l’ amore e le sue esperienze
di vita. Durante quel duro periodo ha scritto Barisamadik
[non siamo riusciti a riconciliarci] sulle numerose lotte
della Turchia moderna per raggiungere una pace permanente
(2004, Ithaki Publishing) e Sürüne Sürüne Erkeklik [una vita
da cani: mascolinità] (2008, Iletisim Publishing) sulla virilità
nel contesto delle esperienze di servizio militare. Inoltre
ha anche scritto un libro di racconti: Su Damlasi [Goccia
di acqua], (2008, Özyürek Publishing).
Pinar
Selek ha dedicato la sua vita al rispetto di un atteggiamento
etico e morale contro la guerra e alla lotta attiva contro
tutti i tipi di violenza. Ha partecipato a numerose conferenze
e seminari su sessualità, militarismo, violenza, ecologia,
mass-media, ragazzi di strada e gruppi socialmente emarginati.
Ha pubblicato articoli su questi temi in diversi giornali,
periodici e riviste scientifiche. Nel 2001 è stata fra le
fondatrici della Cooperativa di donne Amargi, ha organizzato
incontri a Diyarbakir, Istanbul, Batman e Konya. Attualmente
è membro attivo di Amargi e dal 2006 lavora come editrice
e coordinatrice della rivista femminista Amargi. È anche co-fondatrice
della prima libreria femminista della Turchia, Amargi, aperta
al pubblico dal 2008 e in questo luogo, ha coordinato fino
ad oggi il gruppo di lettura e di scrittura “Quali porte aprono
le nostre esperienze?”.
Durante questo periodo di duro lavoro, più di 2000 persone,
fra cui figure intellettuali note come Orhan Pamuk e Yasar
Kemal, scrittori, registi di cinema e teatro, giornalisti,
avvocati, attivisti, accademici, e, ovviamente molte donne,
hanno dichiarato la propria solidarietà a Pinar Selek affermando:
“Siamo testimoni dell’atteggiamento di Pinar selek contro
la violenza”. Mentre Pinar Selek continua la sua battaglia
legale e la sua ricerca accademica le persone che la supportano
continuano ad incoraggiarla e darle forza per portare avanti
la sua lotta. Ancora una volta, dichiariamo la nostra solidarietà
a Pinar Selek, dal momento che tutti noi sappiamo chi realmente
è. Noi chiediamo giustizia per Pinar Selek e per un paese
dove combattere per la giustizia, come ha fatto e sta facendo,
Pinar Selek, è immaginabile e possibile.
Scrivete
per mail o per posta ai ministri dell’interno, della giustizia,
alla comissione dei diritti umani del parlamento turco .
Ministro
degli interni
Mr Besir Atalay Icisleri Bakanligi, 00644 Ankara, Turquie
E-mail : besir.atalay@icisleri.gov.tr
Fax : +90 312 418 1795
Dear
Minister/Monsieur le Ministre Ministro della giustizia:
Mr Mehmet Ali Sahin Adalet Bakanligi, 06659 Ankara, Turquie
E-mail : info@adalet.gov.tr
Fax : +903124193370
Ecco
una piccola lettera già preparata per continuare ad inviare
lettere ai ministri turchi. Ma potete sicuramente immaginarne
altre col vostro stile
Signor
Ministro, Vi scrivo per esprimervi il mio sostegno alla Signora
Pinar Selek sociologa, femminista, antimilitarista, operante
per la pace, la libertà e democrazia in Turchia e nel mondo.
Mi associo alla domanda, divenuta internazionale, che giustizia
le sia resa e che la lotta per l’uguaglianza sia immaginabile
e possibile ovunque nel mondo.
Le
porgo i miei distinti saluti.
Copia
alla Commissione dei diritti umani del parlamento:
Mehmet Zafer Uskul, Commission Chairperson TBMM Insan Haklarini
Inceleme Komisyonu Bakanliklar, 06543 Ankara, Turquie
E-mail: inshkkom@tbmm.gov.tr
Dossier
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