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11 luglio 2010
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Azione urgente per Pinar Selek
riceviamo e pubblichiamo

Azione urgente, queste due parole sono passate nella posta con una lettera da scrivere per Pinar Selek.

Di seguito la presentazione e il testo che si chiede sia inviato con oggetto: *Sostegno a Pinar Selek, un simbolo della resistenza in Turchia, che rischia 36 anni di carcere !*

Troverete anche alcune informazioni biografiche, raccolte grazie a un’altra amica, dell’Aquila, Luigia.

Doriana Goracci

Pinar è nata in Turchia,a Istanbul, ha poco meno di 40 anni. I fatti risalgono a luglio 1998 : Pinar Selek, sociologa, militante femminista, non si aspettava di essere vittima di un complotto politico-giudiziario. La polizia che l’aveva arrestata voleva che lei facesse i nomi delle persone intervistate nell’ ambito di un progetto di ricerca sulla questione curda. In carcere si rende conto, guardando la televisione, di essere accusata di un attentato dinamitardo che ha causato la morte di sette persone , il 9 luglio 1998, al mercato delle spezie a Istanbul. In seguito, i rapporti degli esperti hanno concluso che l’esplosione non era dovuta a una bomba ma ad un’ esplosione accidentale di una bombola di gas. Inoltre, l’uomo che affermava di avere messo questa « bomba » con lei, ha riconosciuto di avere mentito sotto tortura.

Pinar Selek rimane due anni e mezzo in carcere, viene liberata nel dicembre del 2000 ed è definitivamente assolta nel 2006 dopo un processo che dura più di cinque anni. Malgrado le pressione subita, si è sempre impegnata e ha cofondato nel 2001 la cooperativa di donne Amargi.Nel marzo 2009 il suo caso che era stato chiuso, viene riaperto e lei si trova di nuovo sotto la minaccia di un processo in cui rischia 36 anni di carcere. Pinar Selek è una militante femminista e antimilitarista che non a mai smesso di lottare per la pace e la guistizia per tutte e tutti ! Oggi è lei ad essere vittima di questo accanimento politico e giudiziario ma potrebbe trattarsi di chiunque di noi osi ribellarsi alle ingiustizie !

“ La sociologa Pinar Selek, femminista-antimilitarista e attivista per la pace, una delle figure più rappresentative della Turchia, nonostante sia stata previamente assolta ben due volte, sta per essere nuovamente portata a giudizio, per la terza volta, con lo stesso capo d’imputazione. Pinar Selek, che ha dedicato la sua vita alla lotta per i diritti dei gruppi emarginati ed oppressi, si trova adesso ad affrontare una richiesta di condanna di carcere a vita in Turchia, avanzata dal 9° Dipartimento Penale della Corte d’Appello. Nonostante l’assoluzione decisa dal tribunale, per 11 anni ha dovuto subire l’appellativo di “terrorista”, ma Pinar Selek non ha mai smesso di lavorare e condividere le sue opere con il pubblico. Tanto la sua vita privata quanto la sua attività pubblica sono stati modellati secondo il suo motto: “La vita è l’attività accademica più importante.„

Nata a Istanbul nel 1971, dopo aver conseguito il suo diploma al liceo francese Notre Dame di Sion si è laureata con onoreficenze presso il Dipartimento di Sociologia dell’Università Mimar Sinan. Nel 1996, viene pubblicata da Belge Publishing la sua traduzione-selezione Ya Basta-Artik Yeter, dedicata ai movimenti indigeni del Messico. La sua tesi di Master è stata pubblicata con il titolo: Maskeler, Süvariler, Gacilar-Ülker Sokak: Bir Dislanma Mekâni [Maschere, Cavalieri, Gacias, via Ülker: un luogo di emarginazione] 1ª edizione: 2001,, Aykiri Publishing, 2. edizione: 2007, Istiklal Publishing). I risultati accademici di Pinar Selek sono conseguenza di un atteggiamento appassionato e una visione idealistica che l’hanno spinta al coinvolgimento personale nelle vite delle persone oggetto delle sue ricerche. Così, per esempio, dopo aver terminato la sua tesi Pinar si è presa cura dei ragazzi di strada e dei travestiti con cui aveva lavorato e insieme a loro ha istituito il Laboratorio degli Artisti della Strada; un’iniziativa grazie a cui i ragazzi di strada ed i travestiti hanno potuto integrarsi nella società attraverso le loro opere artistiche.

Pinar Selek stava per finire la sua ricerca sulle conseguenze e gli effetti della guerra civile in Turchia, che per decenni aveva causato numerose vittime e sofferenze al paese, quando si vide coinvolta in una conspirazione che l’ accusava di avere messo una bomba al Bazaar delle Spezie. Ha trascorso due anni e mezzo in prigione e altri 11 anni nelle aule dei tribunali. Benché fosse stata assolta due volte, ha dovuto sopportare continue accuse che la tacciavano come “terrorista”. La sua maniera di rispondere a questi attacchi era l’unica che conosceva: con la conoscenza, l’ amore e le sue esperienze di vita. Durante quel duro periodo ha scritto Barisamadik [non siamo riusciti a riconciliarci] sulle numerose lotte della Turchia moderna per raggiungere una pace permanente (2004, Ithaki Publishing) e Sürüne Sürüne Erkeklik [una vita da cani: mascolinità] (2008, Iletisim Publishing) sulla virilità nel contesto delle esperienze di servizio militare. Inoltre ha anche scritto un libro di racconti: Su Damlasi [Goccia di acqua], (2008, Özyürek Publishing).

Pinar Selek ha dedicato la sua vita al rispetto di un atteggiamento etico e morale contro la guerra e alla lotta attiva contro tutti i tipi di violenza. Ha partecipato a numerose conferenze e seminari su sessualità, militarismo, violenza, ecologia, mass-media, ragazzi di strada e gruppi socialmente emarginati. Ha pubblicato articoli su questi temi in diversi giornali, periodici e riviste scientifiche. Nel 2001 è stata fra le fondatrici della Cooperativa di donne Amargi, ha organizzato incontri a Diyarbakir, Istanbul, Batman e Konya. Attualmente è membro attivo di Amargi e dal 2006 lavora come editrice e coordinatrice della rivista femminista Amargi. È anche co-fondatrice della prima libreria femminista della Turchia, Amargi, aperta al pubblico dal 2008 e in questo luogo, ha coordinato fino ad oggi il gruppo di lettura e di scrittura “Quali porte aprono le nostre esperienze?”.

Durante questo periodo di duro lavoro, più di 2000 persone, fra cui figure intellettuali note come Orhan Pamuk e Yasar Kemal, scrittori, registi di cinema e teatro, giornalisti, avvocati, attivisti, accademici, e, ovviamente molte donne, hanno dichiarato la propria solidarietà a Pinar Selek affermando: “Siamo testimoni dell’atteggiamento di Pinar selek contro la violenza”. Mentre Pinar Selek continua la sua battaglia legale e la sua ricerca accademica le persone che la supportano continuano ad incoraggiarla e darle forza per portare avanti la sua lotta. Ancora una volta, dichiariamo la nostra solidarietà a Pinar Selek, dal momento che tutti noi sappiamo chi realmente è. Noi chiediamo giustizia per Pinar Selek e per un paese dove combattere per la giustizia, come ha fatto e sta facendo, Pinar Selek, è immaginabile e possibile.

Scrivete per mail o per posta ai ministri dell’interno, della giustizia, alla comissione dei diritti umani del parlamento turco .

Ministro degli interni
Mr Besir Atalay Icisleri Bakanligi, 00644 Ankara, Turquie
E-mail : besir.atalay@icisleri.gov.tr
Fax : +90 312 418 1795

Dear Minister/Monsieur le Ministre Ministro della giustizia:
Mr Mehmet Ali Sahin Adalet Bakanligi, 06659 Ankara, Turquie
E-mail : info@adalet.gov.tr
Fax : +903124193370

Ecco una piccola lettera già preparata per continuare ad inviare lettere ai ministri turchi. Ma potete sicuramente immaginarne altre col vostro stile

Signor Ministro, Vi scrivo per esprimervi il mio sostegno alla Signora Pinar Selek sociologa, femminista, antimilitarista, operante per la pace, la libertà e democrazia in Turchia e nel mondo.

Mi associo alla domanda, divenuta internazionale, che giustizia le sia resa e che la lotta per l’uguaglianza sia immaginabile e possibile ovunque nel mondo.

Le porgo i miei distinti saluti.

Copia alla Commissione dei diritti umani del parlamento:
Mehmet Zafer Uskul, Commission Chairperson TBMM Insan Haklarini Inceleme Komisyonu Bakanliklar, 06543 Ankara, Turquie
E-mail: inshkkom@tbmm.gov.tr

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