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Lavoratori
della guerra
riceviamo
e pubblichiamo
La
Nato ha ammesso di aver sparato su un autobus a Kandahar,
in Afghanistan, uccidendo quattro civili e ferendone almeno
18, e ha espresso “profondo rincrescimento”.Il portavoce del
governatore di Kandahar, ha detto che le truppe della Nato
hanno sparato contro l’autobus che era in viaggio sulla statale
fra Kandahar e Herat.”Quattro civili sono stati uccisi”, fra
i morti vi sono una donna e un bambino. I feriti, dice la
nota, sono 18, 14 dei quali trasportati in ospedali dell’Isaf,
la Forza internazionale di assistenza alla sicurezza della
Nato.
Secondo
il governo di Kandahar, i militari hanno aperto il fuoco quando
l’autobus si è accostato ad un convoglio di mezzi militari
Nato. Da parte sua l’Isaf comunica, per voce di un portavoce:
“Noi siamo al corrente di un incidente che ha provocato delle
vittime civili stamattina in provincia di Kandahar”. Il portavoce
non ha fornito altri dettagli.
A
Miran Shah, un Drone Usa, come dire nessuno di reale, ha lanciato
due missili su una zona tribale nel nordovest del Pakistan.
Ci sarebbero tre morti. Lo hanno annunciato responsabili della
sicurezza pachistana.
Tre volontari di Emergency sono stati accusati di avere partecipato
ad un complotto per assassinare il governatore dell’Helmand,
Gulab Mangal. Nell’ospedale, ha detto un portavoce del governatore,
sono state trovate pistole, granate e due cinture esplosive.
Accuse che Emergency ha definito “grottesche”. Emergency è
presente in Afghanistan dal 1999 con tre centri chirurgici,
un centro di maternità, una rete di 28 centri sanitari. A
Lashkar-gah gestisce dal 2004 con un centro chirurgico per
vittime di guerra, che in questi anni ha curato oltre 66mila
persone. L’organizzazione si era ritirata provvisoriamente
dal paese nel 2007 in segno di protesta per l’arresto di uno
dei suoi dipendenti che aveva fatto da mediatore con i talebani,
per ottenere da loro la liberazione di un giornalista italiano
tenuto in ostaggio.
A
casa nostra sono tutti Fatti marginali, per fortuna, nessuno
spara sul mucchio, sull’Ostacolo, nessuno nasconde armi, non
ci sono droni ed eserciti che comandano. Siamo tutti lavoratori
seri, noi esportiamo: “L’industria militare italiana fa il
botto. Ammontano infatti a 4,9 miliardi di euro le autorizzazioni
all’esportazione di armamenti rilasciate dal Governo nel 2009
alle aziende del settore con un incremento di ordinativi internazionali
(il 61%) sconosciuto ad altri settori dell’industria nazionale.
Ed hanno superato quota 2,2 miliardi di euro le effettive
consegne di materiali militari. Un duplice record che annovera
il BelPaese tra i big player in quello che il “Rapporto della
Presidenza del Consiglio sull’esportazione di materiali militari”
pubblicato definisce il “mercato globale” degli armamenti“.
Qualcuno ricorda le armi trovate alla Diaz?
Doriana
Goracci
 
Dossier
guerra e pace
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