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19 gennaio 2010
tutti gli speciali

Vuoi mettere Hammamet con Pecorara ?
riceviamo e pubblichiamo

Ma vuoi mettere Pecorara con Hammamet? Ho invertito le zone geografiche del titolo. Non c’è nessuna folla di giornalisti e neanche di naviganti per le strade del Paese Italia, Pecorara, che ha poco meno di 1.000 abitanti. C’è stata invece, la folla, al cimitero di Hammamet in Tunisia, per commemorare Bettino Craxi, leader socialista morto 10 anni fa. Sono arrivati da ogni parte d’Italia. Da ogni parte d’Italia hanno contribuito a parlarne, con tutti i mezzi: riabilitazione terapeutica.

E allora mi accanisco io, solita direzione ostinata e contraria, perchè l’ha fatto un amico ieri, Roberto Aldo Mangiaterra, di aggiornarci da Reset-Italia con questa notizia: Cancellata piazza 25 aprile “Accade a Pecorara in provincia di Piacenza” e di scrivere al Primo Cittadino di questo Stivale tutto il suo sdegno. Scusateci non siamo Grandi Firme ma andiamo avanti.Tento anch’io e mi prendo un po’ di spazio e spero anche la vostra attenzione.

Dal forum del sito Mafarka!, cuore nero che di più non si può, apprendo anche altro: CAMBIA NOME PIAZZA 25 APRILE A PECORARA, LUOGO SIMBOLO LEGA SINDACO ALBERTINI (PDL-EX AN) LA INTITOLA A CARDINALE DELLA ZONA l’Ansa : ”Un’offesa ai martiri della Resistenza”. Così il presidente dell’Associazione Partigiani Cristiani di Piacenza, Mario Spezia, ha commentato la decisione di Franco Albertini, sindaco Pdl di Pecorara, piccolo comune sulle colline piacentine della Val Tidone, (meno di mille abitanti), di cambiare il nome della centralissima piazza XXV Aprile intitolandola al cardinale Jacopo Da Pecorara.

”Un’ offesa ai martiri delle Aie di Busseto e a don Giovanni Bruschi, cappellano della Resistenza, che nel cimitero di Pecorara riposa”, lamentano i partigiani cristiani, che ricordano ”al giovane e sprovveduto sindaco Albertini che la possibilità che oggi gli è concessa di dire e pensare liberamente ciò che vuole, lo deve a tanti ragazzi come i martiri delle Aie di Busseto e a tanti preti come don Giovanni Bruschi e, non certamente al pur prestigioso cardinale Jacopo Da Pecorara che potrà trovare altro luogo in cui essere ricordato che non la piazza”. L’iniziativa e’ stata duramente attaccata anche dall’ opposizione in consiglio comunale che ha parlato di ”decisione ”provocatoria nei confronti di chi ha sofferto, di chi ha combattuto e di chi ha perso la vita perchè ci fosse il 25 aprile della Liberazione”.

Il sindaco respinge ogni accusa: ”Non c’è nessuna motivazione politica dietro la decisione presa dalla giunta – ha spiegato Albertini – e nessuno vuol cancellare il significato che quella data rappresenta. L’unico intento è quello di intitolare la piazza principale del paese ad un personaggio, il cardinale Jacopo Da Pecorara, che ha dato lustro al paese e le cui reliquie a giugno giungeranno a Pecorara da Piacenza, da dove verranno trasportate alla presenza del vescovo”.

Pecorara è diventato uno dei luoghi-simbolo della Lega, da quando il leader del Carroccio, Umberto Bossi, da alcuni anni festeggia con una cena a base di zucca, il 31 ottobre, la Halloween padana come l’ha ribattezzata qualcuno. A trasmettergli la passione per il luogo è stato l’ amico Giulio Tremonti, che da tempo frequenta la montagna piacentina e che ha accompagnato il leader leghista alla festa della zucca di Pecorara. Il 31 ottobre scorso fu proprio il sindaco Albertini (che non è leghista ma proviene da An) a volere la celebrazione di una messa dedicata ai militanti leghisti prima della festa della zucca, per evitare polemiche in passato avanzate dalla Chiesa locale contro una ricorrenza ‘pagana’ come Halloween.” E dallo stesso sito traggo la notizia: CRAXI, CASTELLINO: «AFFISSI 20.000 MANIFESTI PER BETTINO».

Torniamo al Comune di Pecorara. Leggo pure un contributo su wikipedia alla parola 25 aprile Resistenza:” Secondo diverse fonti il numero di partigiani, partendo dalle poche migliaia dell’autunno del 1943, raggiunse alla fine della guerra una consistenza di circa 300.000 uomini. Molti studiosi pongono però dei dubbi sul reale numero di partigiani attivi alla fine della guerra, riportando cifre ben più modeste relative agli uomini e alle donne impegnati direttamente nella lotta armata, sostenendo che tra i circa 300.000 che si definiranno partigiani dopo il 25 aprile molti siano semplicemente simpatizzanti della resistenza che, pur non partecipando direttamente alle azioni partigiane, avevano fornito (rischiando comunque la vita) supporto e rifugio e che in alcuni casi vennero conteggiati tra i partigiani anche ex fascisti ed ex repubblichini saliti sul carro del vincitore grazie a conoscenze, alla corruzione o alla delazione di altri sostenitori della dittatura fascista o sostenitori della Repubblica Sociale Italiana (secondo le loro indicazioni non necessariamente veritiere).”

Ripenso a quei 300.000 in Piazza del Popolo a Roma il 3 ottobre, corsi all’appello dei Media Liberi da ogni dove per la libertà dell’espressione , dell’informazione e della stampa. I mille, o poco meno, di Pecorara, ci stanno dando una lezione e non solo gli accorsi ad Hammamet, altro che garibaldini..

Doriana Goracci

per approfondire...

Dossier diritti

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