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Vuoi
mettere Hammamet con Pecorara ?
riceviamo
e pubblichiamo
Ma
vuoi mettere Pecorara con Hammamet? Ho invertito le zone geografiche
del titolo. Non c’è nessuna folla di giornalisti e neanche
di naviganti per le strade del Paese Italia, Pecorara, che
ha poco meno di 1.000 abitanti. C’è stata invece, la folla,
al cimitero di Hammamet in Tunisia, per commemorare Bettino
Craxi, leader socialista morto 10 anni fa. Sono arrivati da
ogni parte d’Italia. Da ogni parte d’Italia hanno contribuito
a parlarne, con tutti i mezzi: riabilitazione terapeutica.
E
allora mi accanisco io, solita direzione ostinata e contraria,
perchè l’ha fatto un amico ieri, Roberto Aldo Mangiaterra,
di aggiornarci da Reset-Italia con questa notizia: Cancellata
piazza 25 aprile “Accade a Pecorara in provincia di Piacenza”
e di scrivere al Primo Cittadino di questo Stivale tutto il
suo sdegno. Scusateci non siamo Grandi Firme ma andiamo avanti.Tento
anch’io e mi prendo un po’ di spazio e spero anche la vostra
attenzione.
Dal
forum del sito Mafarka!, cuore nero che di più non si può,
apprendo anche altro: CAMBIA NOME PIAZZA 25 APRILE A PECORARA,
LUOGO SIMBOLO LEGA SINDACO ALBERTINI (PDL-EX AN) LA INTITOLA
A CARDINALE DELLA ZONA l’Ansa : ”Un’offesa ai martiri della
Resistenza”. Così il presidente dell’Associazione Partigiani
Cristiani di Piacenza, Mario Spezia, ha commentato la decisione
di Franco Albertini, sindaco Pdl di Pecorara, piccolo comune
sulle colline piacentine della Val Tidone, (meno di mille
abitanti), di cambiare il nome della centralissima piazza
XXV Aprile intitolandola al cardinale Jacopo Da Pecorara.
”Un’ offesa ai martiri delle Aie di Busseto e a don Giovanni
Bruschi, cappellano della Resistenza, che nel cimitero di
Pecorara riposa”, lamentano i partigiani cristiani, che ricordano
”al giovane e sprovveduto sindaco Albertini che la possibilità
che oggi gli è concessa di dire e pensare liberamente ciò
che vuole, lo deve a tanti ragazzi come i martiri delle Aie
di Busseto e a tanti preti come don Giovanni Bruschi e, non
certamente al pur prestigioso cardinale Jacopo Da Pecorara
che potrà trovare altro luogo in cui essere ricordato che
non la piazza”. L’iniziativa e’ stata duramente attaccata
anche dall’ opposizione in consiglio comunale che ha parlato
di ”decisione ”provocatoria nei confronti di chi ha sofferto,
di chi ha combattuto e di chi ha perso la vita perchè ci fosse
il 25 aprile della Liberazione”.
Il sindaco respinge ogni accusa: ”Non c’è nessuna motivazione
politica dietro la decisione presa dalla giunta – ha spiegato
Albertini – e nessuno vuol cancellare il significato che quella
data rappresenta. L’unico intento è quello di intitolare la
piazza principale del paese ad un personaggio, il cardinale
Jacopo Da Pecorara, che ha dato lustro al paese e le cui reliquie
a giugno giungeranno a Pecorara da Piacenza, da dove verranno
trasportate alla presenza del vescovo”.
Pecorara
è diventato uno dei luoghi-simbolo della Lega, da quando il
leader del Carroccio, Umberto Bossi, da alcuni anni festeggia
con una cena a base di zucca, il 31 ottobre, la Halloween
padana come l’ha ribattezzata qualcuno. A trasmettergli la
passione per il luogo è stato l’ amico Giulio Tremonti, che
da tempo frequenta la montagna piacentina e che ha accompagnato
il leader leghista alla festa della zucca di Pecorara. Il
31 ottobre scorso fu proprio il sindaco Albertini (che non
è leghista ma proviene da An) a volere la celebrazione di
una messa dedicata ai militanti leghisti prima della festa
della zucca, per evitare polemiche in passato avanzate dalla
Chiesa locale contro una ricorrenza ‘pagana’ come Halloween.”
E
dallo stesso sito traggo la notizia: CRAXI, CASTELLINO: «AFFISSI
20.000 MANIFESTI PER BETTINO».
Torniamo al Comune di Pecorara. Leggo pure un contributo su
wikipedia alla parola 25 aprile Resistenza:” Secondo diverse
fonti il numero di partigiani, partendo dalle poche migliaia
dell’autunno del 1943, raggiunse alla fine della guerra una
consistenza di circa 300.000 uomini. Molti studiosi pongono
però dei dubbi sul reale numero di partigiani attivi alla
fine della guerra, riportando cifre ben più modeste relative
agli uomini e alle donne impegnati direttamente nella lotta
armata, sostenendo che tra i circa 300.000 che si definiranno
partigiani dopo il 25 aprile molti siano semplicemente simpatizzanti
della resistenza che, pur non partecipando direttamente alle
azioni partigiane, avevano fornito (rischiando comunque la
vita) supporto e rifugio e che in alcuni casi vennero conteggiati
tra i partigiani anche ex fascisti ed ex repubblichini saliti
sul carro del vincitore grazie a conoscenze, alla corruzione
o alla delazione di altri sostenitori della dittatura fascista
o sostenitori della Repubblica Sociale Italiana (secondo le
loro indicazioni non necessariamente veritiere).”
Ripenso
a quei 300.000 in Piazza del Popolo a Roma il 3 ottobre, corsi
all’appello dei Media Liberi da ogni dove per la libertà dell’espressione
, dell’informazione e della stampa. I mille, o poco meno,
di Pecorara, ci stanno dando una lezione e non solo gli accorsi
ad Hammamet, altro che garibaldini..
Doriana
Goracci
 
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