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Rosarno
, gli immigrati e le promesse di finanziamenti
riceviamo
e pubblichiamo*
La
Rete Migranti sente di dovere comunicare la propria lettura
dei fatti avvenuti in questi giorni a Rosarno e Gioia Tauro
e di esprimere la piena solidarietà alle migliaia di migranti
africani che da anni vengono impiegati nei campi della Piana
di Gioia Tauro, in stato di schiavitù, per la raccolta delle
arance. Il 7 gennaio intorno alle 14,30, in contrada Spartimento
nei pressi dell'ex Esac, un ragazzo africano è stato ferito
con un fucile ad aria compressa. Si tratta, secondo le nostre
fonti, di un rifugiato politico del Togo con regolare permesso
di soggiorno. Intorno alle 17,30 altri due africani, questa
volta nei pressi della Rognetta, sono stati raggiunti dai
colpi di un'arma simile. Sono due ragazzi della Guinea e anche
loro hanno un regolare permesso. I feriti, ricoverati negli
ospedali di Gioia Tauro e Polistena, non versano in gravi
condizioni.
A
seguito di queste aggressioni hanno avuto inizio le proteste.
Dapprima con copertoni bruciati e piccole barricate fatte
usando i cassonetti, fino alla vera e propria rivolta nella
serata di giovedì, quando gli africani hanno bloccato la via
nazionale all'altezza di Gioia Tauro e sfogato la rabbia che
nutriva da tempo su automobili, vetrine di negozi e passanti.
Una risposta violenta e esagerata, ma forse voluta: è inverosimile
che la stessa azione reiterata nell'arco di poche ore possa
essere considerata casuale, ci appare piuttosto una provocazione
programmata al fine di suscitare una reazione da parte di
questi migranti che sin dall'inizio della stagione versano
in condizioni a dir poco disumane. Ricordiamo che già nel
dicembre del 2008, dopo il ferimento di due ivoriani, la comunità
africana aveva reagito con determinazione, dando vita a quella
che è stata definita "la rivolta antimafia degli africani
di Rosarno".
Non
possiamo nemmeno trascurare l'aspetto economico che gravita
intorno a questo territorio.Nel marzo del 2009, Maroni giunge
a Reggio Calabria e promette 200 mila euro per l'emergenza
migranti. Quei fondi sono arrivati ed ammontano a 930 mila
euro per il "recupero urbano delle aree degradate" di Rosarno.
Una cifra che unitamente ad altre fonti di finanziamento per
quel territorio, arriva a giungere fino a 10 milioni di euro.
Nelle ore successive alla fine della rivolta, dopo che una
delegazione della comunità africana ha incontrato il Commissario
Prefettizio Bagnato - che governa la cittadina calabrese dopo
lo scioglimento per infiltrazioni mafiose del dicembre 2008
- a Rosarno si è data vita ad una vera e propria "caccia al
negro" con ronde più o meno spontanee in cerca di africani
da aggredire ed un risultato di decine di feriti.
Non
riteniamo che i cittadini della Piana, ed in particolare i
rosarnesi, siano una sorta di popolazione barbara e xenofoba
a prescindere. Oltre agli incidenti di ieri, ad incrementare
ulteriormente la rabbia e la rappresaglia nei confronti degli
africani, è un clima di confusione e di tensione, ulteriormente
alimentato da voci incontrollate e fughe di notizie non sempre
verificate. Non crediamo possibile che l'attuale situazione
possa mutare a breve, perciò come unica strada fattibile sentiamo
di dover accettare questa sconfitta sociale e culturale insieme
ed auspichiamo un trasferimento degli africani al più presto
per la tutela della loro stessa incolumità fisica.
Riteniamo
di dovere esprimere la nostra vicinanza ai lavoratori migranti
di Rosarno e al contempo di invitare tutti coloro si trovano
impegnati nella lotta alla discriminazione, al razzismo mafioso
ed alla xenofobia, ad attendere che la situazione si chiarisca,
senza intervenire sul posto, peraltro già affollato, evitando
così di creare ulteriori momenti di tensione.
La
Rete Migranti di Reggio Calabria
*
si ringrazia Doriana Goracci
 
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