Saviano
a Time : in Italia immigrati schiavi della mafia
di
Gabriella Mira Marq*
Gli
xenofobi, nei Paesi europei, si lamentano spesso che gli immigrati
cancelleranno le loro piu' preziose norme culturali. I disordini
razziali in Italia meridionale lo scorso fine settimana possono
essere un indicatore che il cambiamento e' inevitabile, visto
che gli immigrati africani che non vivono in silenzio l'infame
codice di omerta' del Paese hanno violentemente protestato
a Rosarno contro i potenti clan mafiosi che controllano la
loro vita. Lo ha detto a Time Roberto Saviano, autore di Gomorra,
l'ormai famoso libro anticamorra che gli valse l'apprezzamento
della critica e oggi vive 24 ore su 24 sotto scorta.
Secondo Nina Burleigh, corrispondente romana della rivista
americana e autrice dell'articolo che riporta il parere di
Saviano, i disordini a Rosarno hanno opacizzato la bella immagine
di cui la nostra nazione va orgogliosa. L'articolo di Time
ricorda che "circa 2.500 i migranti vivono nella valle di
Rosarno, in Calabria, spostandosi con i lavori stagionali
agricoli. Molti hanno l'asilo politico o sono comunque regolarmente
in Italia, ma - legali o no - i migranti sono gestiti da un
sistema ocupazionale diretto dalla mafia, il caporalato".
Saviano
dice che coloro che si oppongono ai bassi salari o alle cattive
condizioni di lavoro vanno semplicemente eliminati: "E 'un
sistema militare".
Gli
immigrati arrivano in Italia dai paesi poveri dell'Africa
o dell'Est europeo e si trovano intrappolati in un meccanismo
in cui lavorano 10 - 14 ore al giorno per paghe orarie da
miseria. Vivono in tende o in baracche cadenti, all'interno
di edifici abbandonati, senza elettrodomestici e sanitari.
La società italiana - accusa il giornale americano - sostiene
il sistema mantenendo gli immigrati ai suoi margini. E molti
immigrati semplicemente non denunciano i crimini contro di
loro. Le sparizioni sono frequenti: il governo polacco e'
ancora alla ricerca di oltre 100 immigrati polacchi che scomparvero
dalle aziende di pomodoro della Puglia nel 2006. Alcuni si
ritiene siano stati uccisi. Ironia della sorte, però, la criminalita'
organizzata sembra una sponda di accoglienza per gli immigrati,
all'inizio, e in qualche modo li rende accetti anche nella
societa' locale.
Tuttavia
chi si ribella muore: "Ora i quattordicenni sparano agli immigrati.
- dice Saviano a Time - Puo' sembrare un gioco di ragazzi,
ma non lo e': e' un tiro al bersaglio". Il ministro leghista
degli Interni Roberto Maroni ritiene che sarebbe stata la
troppa tolleranza verso gli immigrati a determinare i disordini,
ma Saviano non e' d'accordo e dice a Time che invece "E'
ovvio che essi hanno lasciato che la mafia agisse liberamente
facendo con gli immigrati cio' che voleva".
Ma,
secondo lo scrittore, quanto accaduto con la ribellione degli
immigrati di Rosarno potrebbe essere l'inizio di un cambiamento.
Riferendosi al rischio che gli immigrati lascino un posto
che non si e' rivelato accogliente, lo scrittore conclude:
"Come meridionale italiano vorrei dire a queste persone: "Restate.
Per favore, non ci lasciate soli con la mafia".
*
si ringrazia Claudio Giusti
 
La
vignetta di Bandanax
Dossier
immigrazione e razzismo
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