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21 gennaio 2010
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Saviano a Time : in Italia immigrati schiavi della mafia
di Gabriella Mira Marq*

Gli xenofobi, nei Paesi europei, si lamentano spesso che gli immigrati cancelleranno le loro piu' preziose norme culturali. I disordini razziali in Italia meridionale lo scorso fine settimana possono essere un indicatore che il cambiamento e' inevitabile, visto che gli immigrati africani che non vivono in silenzio l'infame codice di omerta' del Paese hanno violentemente protestato a Rosarno contro i potenti clan mafiosi che controllano la loro vita. Lo ha detto a Time Roberto Saviano, autore di Gomorra, l'ormai famoso libro anticamorra che gli valse l'apprezzamento della critica e oggi vive 24 ore su 24 sotto scorta.

Secondo Nina Burleigh, corrispondente romana della rivista americana e autrice dell'articolo che riporta il parere di Saviano, i disordini a Rosarno hanno opacizzato la bella immagine di cui la nostra nazione va orgogliosa. L'articolo di Time ricorda che "circa 2.500 i migranti vivono nella valle di Rosarno, in Calabria, spostandosi con i lavori stagionali agricoli. Molti hanno l'asilo politico o sono comunque regolarmente in Italia, ma - legali o no - i migranti sono gestiti da un sistema ocupazionale diretto dalla mafia, il caporalato". Saviano dice che coloro che si oppongono ai bassi salari o alle cattive condizioni di lavoro vanno semplicemente eliminati: "E 'un sistema militare".

Gli immigrati arrivano in Italia dai paesi poveri dell'Africa o dell'Est europeo e si trovano intrappolati in un meccanismo in cui lavorano 10 - 14 ore al giorno per paghe orarie da miseria. Vivono in tende o in baracche cadenti, all'interno di edifici abbandonati, senza elettrodomestici e sanitari. La società italiana - accusa il giornale americano - sostiene il sistema mantenendo gli immigrati ai suoi margini. E molti immigrati semplicemente non denunciano i crimini contro di loro. Le sparizioni sono frequenti: il governo polacco e' ancora alla ricerca di oltre 100 immigrati polacchi che scomparvero dalle aziende di pomodoro della Puglia nel 2006. Alcuni si ritiene siano stati uccisi. Ironia della sorte, però, la criminalita' organizzata sembra una sponda di accoglienza per gli immigrati, all'inizio, e in qualche modo li rende accetti anche nella societa' locale.

Tuttavia chi si ribella muore: "Ora i quattordicenni sparano agli immigrati. - dice Saviano a Time - Puo' sembrare un gioco di ragazzi, ma non lo e': e' un tiro al bersaglio". Il ministro leghista degli Interni Roberto Maroni ritiene che sarebbe stata la troppa tolleranza verso gli immigrati a determinare i disordini, ma Saviano non e' d'accordo e dice a Time che invece "E' ovvio che essi hanno lasciato che la mafia agisse liberamente facendo con gli immigrati cio' che voleva".

Ma, secondo lo scrittore, quanto accaduto con la ribellione degli immigrati di Rosarno potrebbe essere l'inizio di un cambiamento. Riferendosi al rischio che gli immigrati lascino un posto che non si e' rivelato accogliente, lo scrittore conclude: "Come meridionale italiano vorrei dire a queste persone: "Restate. Per favore, non ci lasciate soli con la mafia".

* si ringrazia Claudio Giusti

per approfondire...

La vignetta di Bandanax

Dossier immigrazione e razzismo

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