Liberta'
di stampa in Italia : ne discute il parlamento UE
di
Gabriella Mira Marq
Oggi
in Parlamento Europeo si tiene un dibattito sulla liberta'
di stampa in Italia con la presenza della Commissione UE.
In
rappresentanza della Commissione, il Commissario per la societa'
dell'informazione e i media Viviane Reding ha detto che la
liberta' di espressione e la liberta' di informazione sono
"il fondamento della libera societa' pluralista".
Essi comprendono non soltanto la liberta' dei giornalisti
e la liberta' di espressione di ciascuno, ma anche il diritto
di ricevere informazioni.
Per
questo, secondo il Commissario UE, la pubblica autorita' deve
garantire il pluralismo e la liberta' senza interferenze:
si tratta di diritti fondamentali la cui garanzia deve essere
assicurata dalle istituzioni e dalle agenzie dell'UE e dagli
Stati Membri, che debbono mettere in atto le leggi dell'Unione.
Le
direttive europee garantiscono il diritto dei giornalisti
e della stampa e, "piu' importante", a giudizio
della Reding, quanto stabilito nella direttiva piu' recente,
cioe' la necessita' di indipendenza dei media dalle autorita',
un accesso non discriminatorio alla gestione reti di radiodiffusione,
la competizione libera del mercato dei media.
Secondo
la Commissione, le autorita' italiane non hanno cambiato il
loro approccio sull'apertura del mercato e sul pluralismo
dell'informazione. La Commissione boccia i conflitti di interessi
nella gestione contemporanea di troppe materie fra cui siano
coinvolti diritti umani fondamentali.
Il Commissario ha ricordato, per la difesa dei diritti, l'importanza
dei Tribunali nazionali ed ha fatto riferimento implicito
alla decisione della Corte Costituzionale italiana sul Lodo
Alfano.
Il
dibattito - in cui sono intervenuti diversi parlamentari dei
vari schieramenti - e' stato voluto dopo i recenti scontri
fra il premier e alcuni giornalisti e giornali, le critiche
sul condizionamento di alcune testate RAI e dopo la manifestazione
del 3 ottobre promossa dalla FNSI e cui hanno aderito - oltre
a molte realta' dell'associazionismo, a sindacati e partiti
di opposizione - l'Ordine Nazionale dei Giornalisti, l'Unione
Nazionale Cronisti Italiani e l'Unione Stampa Cattolica Italiana.
Si e' giunti a tale decisione a maggioranza, con l'opposizione
dei Popolari Europei (raggruppamento di cui fa parte il PdL
italiano). Il documento derivante dalla discussione del'europarlamento
sara' poi votato nell'assemblea plenaria, che si terra' dal
19 al 22 ottobre.
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