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08 ottobre 2009
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Liberta' di stampa in Italia : ne discute il parlamento UE
di Gabriella Mira Marq

Oggi in Parlamento Europeo si tiene un dibattito sulla liberta' di stampa in Italia con la presenza della Commissione UE.

In rappresentanza della Commissione, il Commissario per la societa' dell'informazione e i media Viviane Reding ha detto che la liberta' di espressione e la liberta' di informazione sono "il fondamento della libera societa' pluralista". Essi comprendono non soltanto la liberta' dei giornalisti e la liberta' di espressione di ciascuno, ma anche il diritto di ricevere informazioni.

Per questo, secondo il Commissario UE, la pubblica autorita' deve garantire il pluralismo e la liberta' senza interferenze: si tratta di diritti fondamentali la cui garanzia deve essere assicurata dalle istituzioni e dalle agenzie dell'UE e dagli Stati Membri, che debbono mettere in atto le leggi dell'Unione.

Le direttive europee garantiscono il diritto dei giornalisti e della stampa e, "piu' importante", a giudizio della Reding, quanto stabilito nella direttiva piu' recente, cioe' la necessita' di indipendenza dei media dalle autorita', un accesso non discriminatorio alla gestione reti di radiodiffusione, la competizione libera del mercato dei media.

Secondo la Commissione, le autorita' italiane non hanno cambiato il loro approccio sull'apertura del mercato e sul pluralismo dell'informazione. La Commissione boccia i conflitti di interessi nella gestione contemporanea di troppe materie fra cui siano coinvolti diritti umani fondamentali.

Il Commissario ha ricordato, per la difesa dei diritti, l'importanza dei Tribunali nazionali ed ha fatto riferimento implicito alla decisione della Corte Costituzionale italiana sul Lodo Alfano.

Il dibattito - in cui sono intervenuti diversi parlamentari dei vari schieramenti - e' stato voluto dopo i recenti scontri fra il premier e alcuni giornalisti e giornali, le critiche sul condizionamento di alcune testate RAI e dopo la manifestazione del 3 ottobre promossa dalla FNSI e cui hanno aderito - oltre a molte realta' dell'associazionismo, a sindacati e partiti di opposizione - l'Ordine Nazionale dei Giornalisti, l'Unione Nazionale Cronisti Italiani e l'Unione Stampa Cattolica Italiana.

Si e' giunti a tale decisione a maggioranza, con l'opposizione dei Popolari Europei (raggruppamento di cui fa parte il PdL italiano). Il documento derivante dalla discussione del'europarlamento sara' poi votato nell'assemblea plenaria, che si terra' dal 19 al 22 ottobre.

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