17 maggio 2009

 
     

Violenze sul partner e stalking : evento dell'Osservatorio a Cosenza
di osservatoriosullalegalita.org

Progressi e limiti della normativa penale riguardante le violenze sul partner e lo stalking sono stati analizzati ieri, 16 maggio, a Cosenza, in occasione di un convegno promosso dall'Osservatorio sulla legalita' e sui diritti Onlus presso la sede regionale RAI Calabria.

Introducendo i lavori in una sala gremita, la responsabile provinciale per Catanzaro, Angela Parrinello, ha fra l'altro evidenziato l'impegno dell'Osservatorio per le persone svantaggiate ed ha annunciato che l'asociazione sta valutando la costituzione di parte civile per i fatti di Serra d'Aiello. Il benvenuto della RAI e' stato portato dal dott. Pino Nano, caporedattore del TG 3 Calabria.

Il presidente dell'Osservatorio, Rita Guma, che ha presieduto e coordinato il convegno e che in apertura ha portato il saluto dell'Unione Camere Esperti Europei, patrocinante l'iniziativa, ha ricordato che la violenza sulle donne uccide di piu' degli incidenti e della guerra e che la violenza proviene in genere da un familiare. In conclusione del convegno, la presidente ha rimarcato il ruolo dei mass media sia nella creazione dell'allarme sociale intorno ai fatti di stupro e persecuzione - con sottolineatura della nazionalita' del presunto stupratore in caso sia un immigrato - sia nella diseducazione indotta con una rappresentazione della donna come oggetto di piacere o come involucro vuoto.

Il tema della violenza nella famiglia allargata e' stato affrontato dal prof. Mario Alberto Ruffo, docente universitario aggregato di Istituzioni di diritto penale, avvocato cassazionista presidente dell'Associazione Matrimonialisti Italiani per la Calabria e membro del Comitato tecnico-scientifico dell'Osservatorio. Ruffo, autore appunto di un libro sulla violenza sessuale nella famiglia allargata, ha esaminato la normativa esistente, a partire dalla legge n. 66/96 e a finire alla neonata legge sullo stalking. A giudizio del prof. Ruffo, non era cosi' necessaria l'introduzione dei reati persecutori, in quanto gia' esistenti i reati di molestie e minacce. Fra le altre osservazioni del professore, quella che la famiglia allagata ha accresciuto le occasioni di violenze sessuali sui figli, che sono comunque la prima vittima delle crisi familiari.

Il dott. Antonio Antonuccio, Specialista in Criminalità, devianza e sistema penitenziario, docente universitario a contratto di sociologia e e membro del Comitato tecnico-scientifico dell'Osservatorio, ha illustrato i profili sociologici e criminologici dello stalking, evidenziando fra l'altro che - sebbene sia storicamente e statisticamente provato che la violenza sia prevalentemente perpetrata da uomini in danno di donne, e sebbene l'uomo la metta spesso in atto per abitudine, come espressione identitaria o come strumento di controllo e dominio sugli altri, "non è opportuno 'naturalizzare' la violenza maschile, ovvero attribuirla ad un qualche carattere ancestrale - biologico, etologico o psicologico - degli uomini in quanto tale, che induce a una connessione univoca tra genere maschile e violenza.

La dottoressa Maria Rosaria Telarico, psichiatra e dirigente medico responsabile di Unita' Operativa di un Centro di salute mentale e docente universitario a contratto di Psicologia Clinica, ha analizzato sia alcuni aspetti peculiari della personalita' dello stalker sia le ricadute psicologiche sulla vittima, evidenziando i punti critici della formazione della prova nel processo per stalking, dal momento che si tratta di un reato che si sostanzia non nell'atto o comportamento perpetrato ma solo in quanto produce un effetto sulla persona perseguitata.

L'avv. Margherita Corriere, cassazionista ed esperta di pari opportunita' e diritto di famiglia, nonche' componente del Comitato tecnico-giuridico dell'Osservatorio e responsabile provinciale per Cosenza, ha esposto punti di forza e perplessita' relativi alla recente normativa. Le perplessita' sono prevalentemente ascrivibili al problema di dover dimostrare in tribunale gli effetti dannosi di un comportamento persecutorio, effetti senza i quali non puo' esservi condanna del persecutore. L'avv. Corriere ha posto l'accento anche sulle garanzie per l'accusato, condannando il fatto che si creino scoop su vicende delicate. Infine ha illustrato come viene affrontato il problema negli altri Paesi occidentali, rilevando che in alcuni casi si prevede un preventivo tentativo di mediazione fra le parti, mentre in altri vi sono ammende e ordini di protezione.

Diversi e qualificati gli interventi dei presenti, fra i quali quelli della dott.ssa Anna Maria Campanaro, componente del Comitato Pari Opportunita' della Regione Calabria, dell'avv. Lanfranco Calderazzo, del foro di Catanzaro, della dottoressa Francesca Baiardi, giudice di pace coordinatore in Cosenza, della dott.ssa Gemma Perri, specialista in Criminologia, devianza e sistema penitenziario.

Prossimamente saranno disponibili su questo sito i documenti del convegno.

Speciale diritti

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