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La
bomba di Firenze
di
staff
Firenze, via dei Georgofili, notte fra il 26 e il 27 maggio
1993… Un Fiorino imbottito di esplosivo distrugge la torre
de’ Pulci, danneggia il museo degli Uffizi e uccide cinque
persone, tra cui la piccola Nadia, di appena 9 anni, e la
sorellina neonata. I feriti sono una cinquantina.
Con
la bomba di via dei Georgofili l’organizzazione mafiosa Cosa
Nostra, ritenuta processualmente responsabile dell’attentato,
sconfina per la prima volta dall’isola siciliana e porta la
sua offensiva terroristica nel cuore del continente, inaugurando
una stagione del tritolo durata mesi che ha rischiato di mettere
in ginocchio il Paese. Una stagione torbida e insanguinata
su cui troppo presto è calato il sipario del silenzio.
Ma
fu solo mafia? Chi suggerì gli obiettivi? E a chi servirono
quelle bombe?
Questo libro suggerisce una risposta: del tutto fantastica,
quasi surreale. Forse addirittura onirica. Ma non per questo
impossibile...
“Con
le stragi siciliane di Capaci e via d’Amelio Cosa Nostra aveva
dichiarato guerra allo Stato, con quelle del Continente dell’anno
successivo, invece, la mafia avrebbe cercato di dialogare
con le Istituzioni. Lo scopo sarebbe stato quello di trattare
per ottenere le solite cose: revisione dei processi, abrogazione
della legge sui pentiti, abolizione del 41 bis, scarcerazione
dei vecchi boss malati… In cambio si offriva, appunto, la
pace e la tranquillità del Paese…” (dalla prefazione del magistrato
Alfonso Sabella).
La
bomba di Firenze
Fantacronaca delle stragi del '93
di Silvia Resta
prefazione di Alfonso Sabella
ed. Infinito, 2009
pagg. 144, euro 11,00
 
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