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Santamafia
: viaggio da Palermo a Duisbug con il libro censurato
di
staff
"La
Germania non ha capito che le mafie sono ormai un fenomeno
europeo. Da noi ci si accorge della penetrazione mafiosa soltanto
in occasione di fatti di sangue come la strage di Duisburg".
E' anche per questo che la giornalista tedesca Petra Reski
ha scritto il libro "Santa Mafia". Secondo Reski, "La
mafia non è un problema esclusivamente italiano né un affare
di coppole e di realtà arretrate del sud Italia, ma un problema
europeo".
Ma
ci sono molti motivi, anche per noi Italiani, per leggere
questo libro. Uno di essi e' che la
Germania, terra di elezione della mafia, non ha il reato di
associazione mafiosa e non sono ammessi l'uso intensivo delle
intercettazioni e la confisca dei beni, mentre i rapporti
dell'autorita' giudiziaria con la stampa sono regolati in
modo piu' rigido che in Italia. Una impostazione ritenuta
auspicabile - in tutto o in parte - da alcuni anche per il
nostro Paese, mentre magistrati e giornalisti italiani chiedono
invece rispettivamente di non tagliare le intercettazioni
come strumento di indagine e di permettere la pubblicazione
delle trascrizioni e delle informazioni giudiziarie senza
censure preventive. Non a caso, nel corso della presentazione
romana del libro della Reski, Vincenzo Macrì, procuratore
nazionale Antimafia aggiunto, ha avvertito che "Ci sono iniziative
legislative come lo scudo fiscale, il ddl Alfano sulle intercettazioni
e la progettata riforma del Codice di procedura penale che
magari involontariamente, finiscono per ostacolare le indagini
sui fenomeni criminosi e quindi impedire il controllo di legalita'".
Un
altro motivo per leggere il libro e' dire no alla censura.
Secondo la Corte dei Diritti dell'uomo, in una societa' democratica
i cittadini hanno diritto di conoscere fatti di pubblico interesse
e i giornalisti possono pubblicare fatti e intercettazioni
venuti in qualsiasi modo a loro conoscenza. Nel corso del
libro della Reskji - che in una sorta di viaggio da Palermo
a Duisburg ricostruisce vicende che si dipanano
attraverso le rotte della criminalita', Calabria, Campania,
fino al ricco nord-est e infine alla Germania - vi
sono alcuni fatti, nomi e circostanze su cui l'editore tedesco
ha operato tagli per decisione dell'autorita' giudiziaria
tedesca su richiesta di alcuni personaggi di potere. L'editore
italiano ha invece deciso di riportare le righe nere della
censura tedesca sulle parole che sono costate a Petra Reski
intimidazioni e minacce perche', spiega l'editore Nuovi Mondi,
"il lettore abbia una chiara immagine del bavaglio con
cui il potere cerca costantemente di ridurre al silenzio il
giornalismo piu' coraggioso".
A seguito della pubblicazione di questo libro, Petra Reski
e' stata eletta in Germania, sua terra natale, Miglior Giornalista
del 2008 nella categoria 'reporter'. Laureata in letteratura
francese, scienze politiche e sociologia, Reski ha vinto il
concorso della scuola di giornalismo di Amburgo, iniziando
la sua carriera come reporter per il settimanale Stern. E'
corrispondente culturale per Die Zeit e altre testate tedesche,
mensili e settimanali, tra cui Geo, Focus, Merian. Ha pubblicato
svariati libri, vincendo diversi premi. Arrivata in Italia
nel 1989 per scrivere un reportage sulla primavera a Palermo,
decise di rimanervi "per comprendere quelle che sono
le contraddizioni di questa terra anche attraverso la mafia".
Da allora non ha mai più smesso di occuparsene.
Santamafia
Da Palermo a Duisburg: sangue, affari, politica
e devozione
di Petra Reski
ed Nuovi Mondi 2009
pagg. 320, euro 19.50
 
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