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26 ottobre 2009
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Santamafia : viaggio da Palermo a Duisbug con il libro censurato
di staff

"La Germania non ha capito che le mafie sono ormai un fenomeno europeo. Da noi ci si accorge della penetrazione mafiosa soltanto in occasione di fatti di sangue come la strage di Duisburg". E' anche per questo che la giornalista tedesca Petra Reski ha scritto il libro "Santa Mafia". Secondo Reski, "La mafia non è un problema esclusivamente italiano né un affare di coppole e di realtà arretrate del sud Italia, ma un problema europeo".

Ma ci sono molti motivi, anche per noi Italiani, per leggere questo libro. Uno di essi e' che la Germania, terra di elezione della mafia, non ha il reato di associazione mafiosa e non sono ammessi l'uso intensivo delle intercettazioni e la confisca dei beni, mentre i rapporti dell'autorita' giudiziaria con la stampa sono regolati in modo piu' rigido che in Italia. Una impostazione ritenuta auspicabile - in tutto o in parte - da alcuni anche per il nostro Paese, mentre magistrati e giornalisti italiani chiedono invece rispettivamente di non tagliare le intercettazioni come strumento di indagine e di permettere la pubblicazione delle trascrizioni e delle informazioni giudiziarie senza censure preventive. Non a caso, nel corso della presentazione romana del libro della Reski, Vincenzo Macrì, procuratore nazionale Antimafia aggiunto, ha avvertito che "Ci sono iniziative legislative come lo scudo fiscale, il ddl Alfano sulle intercettazioni e la progettata riforma del Codice di procedura penale che magari involontariamente, finiscono per ostacolare le indagini sui fenomeni criminosi e quindi impedire il controllo di legalita'".

Un altro motivo per leggere il libro e' dire no alla censura. Secondo la Corte dei Diritti dell'uomo, in una societa' democratica i cittadini hanno diritto di conoscere fatti di pubblico interesse e i giornalisti possono pubblicare fatti e intercettazioni venuti in qualsiasi modo a loro conoscenza. Nel corso del libro della Reskji - che in una sorta di viaggio da Palermo a Duisburg ricostruisce vicende che si dipanano attraverso le rotte della criminalita', Calabria, Campania, fino al ricco nord-est e infine alla Germania - vi sono alcuni fatti, nomi e circostanze su cui l'editore tedesco ha operato tagli per decisione dell'autorita' giudiziaria tedesca su richiesta di alcuni personaggi di potere. L'editore italiano ha invece deciso di riportare le righe nere della censura tedesca sulle parole che sono costate a Petra Reski intimidazioni e minacce perche', spiega l'editore Nuovi Mondi, "il lettore abbia una chiara immagine del bavaglio con cui il potere cerca costantemente di ridurre al silenzio il giornalismo piu' coraggioso".

A seguito della pubblicazione di questo libro, Petra Reski e' stata eletta in Germania, sua terra natale, Miglior Giornalista del 2008 nella categoria 'reporter'. Laureata in letteratura francese, scienze politiche e sociologia, Reski ha vinto il concorso della scuola di giornalismo di Amburgo, iniziando la sua carriera come reporter per il settimanale Stern. E' corrispondente culturale per Die Zeit e altre testate tedesche, mensili e settimanali, tra cui Geo, Focus, Merian. Ha pubblicato svariati libri, vincendo diversi premi. Arrivata in Italia nel 1989 per scrivere un reportage sulla primavera a Palermo, decise di rimanervi "per comprendere quelle che sono le contraddizioni di questa terra anche attraverso la mafia". Da allora non ha mai più smesso di occuparsene.

Santamafia
Da Palermo a Duisburg: sangue, affari, politica e devozione
di Petra Reski
ed Nuovi Mondi 2009
pagg. 320, euro 19.50

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