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Disagio
, immigrazione , carceri : l'altra citta' possibile
di
Vincenzo Andraous
"L’Altra Città", edizioni Studium Roma, è il nuovo
libro di Padre Pier Sandro Vanzan e Fabio Rossi, un volume
sul disagio giovanile, l’immigrazione, il carcere, come costruire
nuove solidarietà. Padre Vanzan grande amico della comunità
Casa del Giovane, non è soltanto il mitico scrittore di Civiltà
Cattolica, è anche un uomo che non arretra di fronte all’arrembaggio
contemporaneo delle nuove certezze vendute a poco prezzo,
basate spesso sulla capacità di dire tante cose in fretta
proprio per non dire niente.
"L’Altra
Città" racconta di come tanto tempo fa chi abbandonava
il paese raggiungeva la sicurezza nella città, nello stare
insieme a tante altre persone incontrava sempre nuove opportunità.
Città del passato e città del presente, tanti agglomerati
e tante differenze, città del buio e città della luce, manifesti
universali e cartelli artigianali, città che non hanno più
capacità di riparare e migliorare, di modificare percezioni
e vivibilità, la stessa paura del diverso che “non consente
di pensare una differente dimensione sociale”.
Questo
libro possiede coerenza e generosità, righe che riguardano
i costruttori di futuro e i custodi attenti di verità, pagine
scritte con quadratura intellettuale ferma e allo stesso tempo
mobile, per non rimanere sconvolti dalla scoperta di avere
tante città diseguali, mimetizzate, straripanti una nuova
idealità del passare avanti, del non fare caso a chi cade,
non andare troppo sul sottile per quanto succede nelle parti
“altre” della città, e “altre” città che non sono la nostra,
anch’essa ci appare distante da ciò che credevamo fosse. Città
di periferie esistenziali, di colori di guerra sulla pelle,
di luoghi sicuri non per arte di tolleranza che spesso professa
disinteresse per le condizioni altrui.
"L’Altra
città" descritta da Padre Vanzan, va spiegata fin dalla
scuola materna, fin da piccoli, quando gli occhi non vedono
dall’altra parte della strada. Stili di vita, comportamenti,
quotidianità che possono essere strumenti e riferimenti alti,
per allentare i sovraccarichi intollerabili degli interventi
di una giustizia giusta per ogni città che si presenta scoperta,
spogliata, tradita, nelle sue molteplicità, a partire dalle
problematiche mai risolte dei rom e dei sinti, del carcere
ridotto a un contenitore di numeri e inutilità, ai flussi
migratori impediti a Lampedusa e vaganti sul territorio, sulla
violenza che dilaga tra le mura domestiche e sulle carreggiate,
violenza che obbliga a barricarci dentro noi stessi, e così
perpetrare altra violenza nelle generazioni più giovani, quelle
che dentro una classe optano per il sopruso e la sofferenza
dell’altro per arrivare primi al traguardo.
L’Altra
città è una ridotta specola sulle tante altre città che divampano
private di uscite di emergenza, nelle altre estremità esistenziali
ove non esiste attenzione, ma disamore per quanti non sono
come noi. Questo libro è diga insormontabile affinché la violenza
non diventi l’unico strumento di certezza di fronte a ciò
che riteniamo una diversità etnico, religiosa, o più semplicemente
socioeconomica, pagine di vista prospettica, posseggono la
fiducia necessaria per ricondurre la società in un alveo di
civiltà, concordia, e integrazione.
L'altra
città
Disagio giovanile, immigrazione, carceri: costruire
nuove solidarietà
di Fabio Rossi e Piersandro Vanzan
prefazione del Prefetto Carlo Mosca
Ed. Studium 2009
pagg.108, euro 11,00
 
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