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25 maggio 2009
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Qualunque
cosa succeda . Firmato Giorgio Ambrosoli "Pagherò a caro prezzo l’incarico: lo sapevo prima di accettarlo e quindi non mi lamento affatto perché per me è stata un’occasione unica di fare qualcosa per il Paese [...] Qualunque cosa succeda, comunque, tu sai cosa devi fare e sono certo saprai fare benissimo". Sono le parole dell'ultima lettera scritta da Giorgio Ambrosoli alla moglie e da queste trae il titolo la storia privata ma pubblica dell'avvocato commissario liquidatore della Banca Privata di Michele Sindona, ucciso a Milano da un killer la notte tra l’11 e il 12 luglio 1979. La racconta a trent’anni di distanza il figlio Umberto, avvocato come il padre e impegnato da anni a farne conoscere la figura, l'opera e l'insegnamento morale. Ai tempi della narrazione l'autore era bambino, sulla base di ricordi personali, familiari, di amici e collaboratori e attraverso le agende del padre, le carte processuali e alcuni filmati dell’archivio RAI. Il racconto evidenzia il carattere esemplare delle scelte di Giorgio Ambrosoli, la sua coerenza agli ideali di libertà e responsabilità. Nell’indagare su un sistema politico-finanziario corrotto, infatti, Ambrosoli agiva in una situazione di isolamento, difficoltà e rischio di cui era ben consapevole, eppure continuo' la sua opera. "A trent’anni dall’omicidio dell’avvocato Giorgio Ambrosoli, il libro del figlio Umberto ripropone una storia di straordinario impegno civile, ancora attualissima" (dalla prefazione di Carlo Azeglio Ciampi). Qualunque
cosa succeda ___________ NB:
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