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Rifiuti
e profitti : una montagna di balle
riceviamo
e pubblichiamo
Carissimi,
jambo! Sono appena tornato dal Cinema Modernissimo, dove ho
potuto gustare in prima visione il documentario "Una montagna
di balle", ed ho sentito una grande voglia di riprendere in
mano la penna. E' infatti passato un anno da quando scrissi
quell'ultima pesante lettera: "E' al colmo la feccia". Purtroppo,
la nostra situazione campana è andata peggiorando nel silenzio
più totale dei cittadini, dei media e della Chiesa. Un anno
pesante questo. I potentati economico-finanziari (vera piovra
che avvinghia tutto!) hanno trionfato schiacciando con la
forza militare qualsiasi resistenza della cittadinanza attiva
e responsabile in Campania. Lo Stato è al servizio del business.
E i media nelle mani di chi controlla la finanza. E il popolo
drogato a credere ciò che gli viene raccontato in TV.
Un esempio su tutti:l'estate 2008 il Mago Merlino annuncia
in TV agli italiani che il problema dei rifiuti a Napoli e'
risolto. E l'Italia gli crede! E' possibile che il popolo
italiano sia talmente ipnotizzato? Aveva ragione Karl Popper
quando affermava che, con questa televisione, non ci può essere
democrazia. Per questo mi ha fatto bene ritrovare nel documentario
"Una montagna di balle" il vero racconto della tragica storia
dei rifiuti in Campania. Finalmente una parola vera nella
Menzogna che impera. Ha fatto bene anche a me ritornare su
questa tragica storia che ho vissuto e vivo sulla mia pelle:
la visione di quel documentario è stata per me una catarsi.
Dagli anni'90 ,da quando l'Italia non ha più potuto seppellire
i propri rifiuti tossici in Somalia, la Campania ne è diventata
lo sversatoio nazionale.
Gli
industriali del centro-nord hanno stretto un accordo con la
Camorra perché facesse il lavoro sporco di seppellire quei
rifiuti tossici nel Triangolo della Morte (Acerra -Nola- Marigliano),
nelle Terre dei fuochi (Giugliano, Qualiano…) e nelle campagne
del Casertano. E' questo che ha permesso all'industria del
centro-nord di essere competitiva in chiave internazionale.
Questi rifiuti tossici, sepolti nel nostro territorio, producono
nano-particelle che bombardano le donne incinte e i neonati
, da cui tumori , leucemie, malformazioni. Mi
sorgono spontanee a questo proposito, due domande, poste recentemente
alla classe dirigente napoletana di Sinistra, dal noto scrittore
napoletano Ermanno Rea: "Politici campani, eravate informati
che il territorio campano era il ricettacolo dei rifiuti tossici?
Se lo sapevate, perché avete taciuto, rendendovi di fatto
complici di chi, cinicamente, inquinava? Se invece non lo
sapevate, perché non avete avuto il coraggio di dimettervi,
dimostrandovi più attaccati alle vostre poltrone che al vostro
amor proprio?"
Ma "Una Montagna di Balle" punta poi l'obiettivo sul disastro
dei rifiuti ordinari. Infatti su un territorio già martirizzato
dai rifiuti tossici, si è sovrapposta, dal 1994, l'emergenza
rifiuti solidi urbani gestita da dieci commissari straordinari,
scelti dai vari governi nazionali che si sono succeduti: è
stata la politica degli affari e del profitto. Infatti, i
potentati economico-finanziari avevano deciso di incenerire
i rifiuti, perché avevano capito che potevano ottenere più
profitti che non con la raccolta differenziata. Ci guadagnano
infatti, primo, costruendo gli inceneritori (questi mostri
costano una barca di soldi), secondo, vendendo energia elettrica
che ottengono bruciando i rifiuti e, terzo, beneficiando del
Cip6 (la bolletta che ogni cittadino paga allo stato per le
energie rinnovabili). Purtroppo i soldi per il Cip6 non vanno
alle energie rinnovabili, ma all'energia prodotta dagli inceneritori
(unico caso in Europa!). Si tratta di almeno 3 miliardi di
euro all'anno.
Ecco perché i poteri forti vogliono incenerire!. E'questa
la politica affaristica che ha segnato profondamente i governi
che si sono susseguiti dal 1994, di centro-destra come di
centro-sinistra. E' stata questa politica che ha portato al
disastro campano. I commissari straordinari non hanno mai
voluto fare la raccolta differenziata, ed hanno utilizzato
oltre 2 miliardi di euro per produrre 7-8 milioni di tonnellate
di ecoballe (di eco non hanno proprio nulla) stoccate fuori
dalla città di Giugliano: 14 km di lunghezza, 4 di larghezza,
proprio nelle bellissime campagne dei Borboni (note come "Taverna
del re"). In questi 15 anni, i commissari dei rifiuti non
sono stati capaci di far funzionare un solo sito di compostaggio,
che avrebbe eliminato il 40% dei rifiuti (l'umido che diventa
compost). Con la raccolta differenziata porta a porta avrebbero
potuto dare lavoro a tanti giovani campani disoccupati! Hanno
invece preferito arricchire quattro industriali già straricchi.
"Una Montagna di balle" dimostra con chiarezza come il disastro
rifiuti in Campania del 2008 sia stato costruito ad arte per
convincere tutti che l'unica soluzione era quella delle mega-discariche
e degli inceneritori. E così avvenne. Il governo Berlusconi,
con il decreto 90 impone alla Campania 12 mega-discariche
e 4 inceneritori. Se questi inceneritori entreranno mai in
funzione, noi campani dovremmo importare rifiuti per farli
funzionare! E tutto questo ci è imposto con la forza dell'esercito(
inceneritori e mega-discariche diventano "siti di sicurezza
nazionale!") E considerare che l'ordine dei medici francese
, seguito da quello inglese, ha bandito la costruzione di
inceneritori, perché ha evidenziato che nelle aree ad essi
adiacenti , un aumento di leucemie e linfomi in età pediatrica!Ritengo
criminale imporre inceneritori ad una regione già martire
per i rifiuti tossici.
Quella
sera al 'Modernissimo', gustando "Una montagna di balle",
ho rivissuto emotivamente questi anni di lotte ed ho capito
quante balle ci hanno raccontato! Montagne! E mi è ritornata
la voglia di riprendere la penna ricordando le parole di un
profeta ebraico che ha accompagnato il suo popolo in esilio
a Babilonia:
Una
voce dice :"GRIDA!"
Ed
io rispondo:"Che dovrò gridare?" (Isaia 40,6)
Sono felice di essere stato e di essere in Campania in questo
tempo difficile a fianco ai miei fratelli e sorelle, tentando
di resistere. Siamo stati schiacciati, ma nessuno ci può togliere
la volontà di gridare, non solo per quello che è avvenuto,
ma anche per quello che ora sta avvenendo.
Grido contro il piano criminale dei rifiuti imposto alla Campania
dal governo Berlusconi che significa morte per tanti, in nome
del profitto.
Grido contro la militarizzazione della Campania (siamo un
territorio occupato): l'esercito presiede le mega-discariche
e gli inceneritori. Impossibile, in questi siti, qualsiasi
controllo o protesta popolare.
Grido contro la brutale repressione dei cittadini attivi di
Chiaiano (estremo lembo nord del comune di Napoli) che, con
mille stratagemmi hanno resistito per quasi un anno all'apertura
di una discarica nelle cave del loro territorio (collocare
una discarica a Chiaiano è come collocarne una a Villa Borghese
a Roma). La forza bruta dello Stato ha schiacciato ogni resistenza
civile ed ha aperto le cave ai rifiuti.
Per fortuna lo "zoccolo duro" di Chiaiano continua a resistere.
Grido
contro l'inceneritore di Acerra, inaugurato il 26 marzo scorso
in pompa magna da Berlusconi, non ancora collaudato, malfunzionante,
che costituisce un'altra grave minaccia alla salute nel Triangolo
della morte. È incredibile che oltre alla A2A (Brescia-Milano),
a cui è stata affidata la gestione dell'inceneritore, continui
ad operare ancora la FIBE, sotto processo per "truffa aggravata
ai danni dello Stato e frode in pubbliche forniture". Quel
giorno Berlusconi ha definito "eroi" i capi della FIBE, perché
hanno saputo resistere nonostante gli "attacchi"della magistratura.
C'è ancora uno Stato di diritto in questo Paese? Grido contro
la decisione, presa quel 24 marzo da Berlusconi, di seppellire
le ceneri tossiche di Acerra nella discarica di Terzigno (Parco
Nazionale del Vesuvio!) quali "materiali di copertura". Queste
ceneri dovrebbero, per legge, essere sepolte in cave speciali
di salgemma in Germania.
Grido per il rogo del 12 maggio a Marcianise (fra Caserta
e Napoli), dove la Camorra ha dato fuoco a 700.000 tonnellate
di copertoni, che hanno continuato a bruciare per una settimana
(quasi inutile l'intervento dei vigili del fuoco), producendo
una nube tossica che ha avvolto per settimane l'intera regione
(la legge contro i delitti ambientali è ferma in Parlamento
da oltre 10 anni).
Grido contro il disastro della discarica di Ferrandelle (Caserta),
dove sono stati sversati oltre 1 milione di tonnellate di
rifiuti tal quali. In quella discarica c'è un sito di compostaggio,
costruito anni fa e mai utilizzato, pieno di balle di rifiuti
tal quali.
Grido
contro la decisione di costruire un nuovo inceneritore a Napoli
est, nella zona di Ponticelli, nel cuore della città, che
brucerà 400mila tonnellate di rifiuti all'anno. La gara d'appalto
per costruire quell'inceneritore (che costerà 230 milioni
di euro) è stata rimandata a settembre. In una zona già altamente
inquinata, costruire un inceneritore è criminale.
Grido contro le stravittoria delle ecomafie, che diventano
sempre più potenti e strafottenti in questa regione. Basta
leggere il rapporto 2009 di Legambiente per rendersene conto.
Grido contro la decisione di bruciare le eco balle nei cementifici
di Maddaloni(Caserta) e nelle centrali dell'ENEL.
Grido
per questa regione martirizzata, simbolo del pianeta Terra,
anch'esso minacciato di morte in nome del profitto. Basta
leggere l'ultimo Rapporto dei 2500 scienziati dell' IPCC (il
comitato scientifico dell'ONU per i cambiamenti climatici)
per rendersene conto e capire la gravità della situazione.
Questo
mio grido si unisce al grido di tanti cittadini che dal basso
stanno impegnandosi per far nascere il nuovo. E il nuovo ,
può oggi nascere solo dal basso. Dall'alto non c'è più nulla
da aspettarsi. La
speranza viene solo dal basso, dalla capacità dei gruppi,
comitati di mettersi insieme, di fare rete sia a Napoli come
in Campania. In questo periodo sono nati il Coordinamento
regionale per la gestione pubblica dell'acqua e il Coordinamento
regionale rifiuti che riunisce le comunità e i comitati su
base regionale. Sta nascendo ora anche il Forum regionale
antirazzista che riunisce i gruppi che lavorano a favore di
immigrati e Rom. Sta lentamente nascendo anche la rete di
comunità immigrate della città di Napoli per permettere ai
rappresentanti delle comunità etniche presenti sul territorio
di parlare. In questo spirito è nato quest'anno anche Segnali
di Fumo che mette insieme pezzi di cittadinanza attiva in
città per fare pressione sulle istituzioni locali. Senza dimenticare
la Rete del Rione Sanità che da anni lavora per creare sinergia
in questo non facile quartiere, e che quest'anno ha finalmente
fatto partire, in stretta collaborazione con la Banca Etica,
il Microcredito per stimolare nel Rione nuove iniziative economiche.
(Tutto questo dovrebbe partire il prossimo autunno).
Sono
tutti segni di speranza perché non è facile a Napoli e in
Campania lavorare insieme; c'è un nuovo spirito che dal basso
sta soffiando in questa regione. Questo lavoro unitario ha
portato ad una bellissima vittoria proprio in questo mese
contro l'inceneritore a biomasse che era in progettazione
a S. Salvatore Telesino (Benevento). Insieme si può! La speranza
viene dai fratelli/sorelle di strada impegnati strenuamente
sull'acqua, sui rifiuti, sull'ambiente. Sono nate delle splendide
amicizie ,che ci sorreggono in questa difficile resistenza
in Campania. Fra i tanti e tante, vorrei ricordare Raffaele
Del Giudice, presidente di Legambiente Campania che, mosso
da una sacra passione per le sue terre, lotta contro lo strapotere
delle ecomafie. E' lui che ha scoperto il disastro di Ferrandelle.
Finché ci sono persone così, c'è ancora speranza in questa
regione. Una speranza che nasce dalle autentiche relazioni
umane dentro i comitati, i gruppi, le reti dove le persone
diventano 'dono' gli uni per gli altri: la straordinaria ricchezza
di questo popolo.
L'ho
sperimentato soprattutto nelle piccole comunità cristiane
(sono sette) che, con padre Domenico (il suo arrivo alla Sanità
è stato un grande dono per me!), stiamo coltivando qui, alla
Sanità. E' straordinario vedere la ricchezza delle relazioni
umane, la capacità di lettura della realtà alla luce del Vangelo
(è la lettura popolare della Bibbia) e l'impegno verso i più
poveri (ogni mercoledì sera portano un pasto caldo a chi dorme
per strada!). E' proprio bello vedere che sono i poveri che
aiutano i poveri! Quanta speranza ricevo da loro! E quanta
speranza ho avuto dai volti dei ragazzi in difficoltà del
Rione Sanità , durante il campo di lavoro(13-19 luglio), che
abbiamo organizzato. E' stato padre Domenico a sapere aggregare
le forze del territorio e trasformare questo sogno in realtà!
Quanta forza, gioia, umanità ho ricevuto dai volti di questi
ragazzini, di una vitalità straordinaria, e dai loro genitori!
E' stata una boccata di speranza, di Vangelo!
Ho
scelto come missionario di vivere in questa città e regione
in questo preciso e drammatico momento storico , per annunciare
la 'buona novella' di vita di Gesù di Nazareth e per denunciare
la situazione di morte che incombe. Sono grato che il Papa
nella sua recente enciclica sociale abbia voluto ricordare
che il nesso stretto che c'è tra fede e vita concreta in campo
economico, come politico e culturale . Ecco perché mi impegno
come missionario e come prete ,su questi temi fondamentali
per la vita. E nutro la profonda convinzione che siamo nelle
mani di un Papà,per cui l'ultima parola non sarà della Menzogna,
ma della Verità.
Ne
è un esempio la storia tragica dell'amianto. Ci sono voluti
vent'anni di duro impegno sociale per arrivare al grande processo
di Torino, ora in corso, contro gli industriali dell'amianto.
Non mi direte che gli industriali non sapevano, negli anni
'70-'80, che l'amianto produceva tumori il terribile mesotelioma!).
Lo sapevano, ma ha vinto la logica del profitto…! E così abbiamo
avuto migliaia e migliaia di vittime!
Sul monumento alle vittime dell'amianto a Monfalcone c'è scritto:
"Costruirono le stelle del mare, li trafisse la polvere, li
uccise il profitto."
Che non succeda altrettanto per i rifiuti! Dio è stanco di
morti in nome del profitto: Lui vuole che i suoi figli vivano
in pienezza la loro vita, ora e per sempre .Basta con tanti
morti in nome del profitto.
Che
vinca la vita!
Alex
Zanotelli
 
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