11 giugno 2009

 
     

Tangenti e gare truccate : i virus mutanti della PA
riceviamo e pubblichiamo

Ieri sora Giuseppina, alias "lady Asl", oggi sor Franco, direttore amministrativo dell'azienda ospedaliera San Giovanni Addolorata. E così via per Cto, S. Eugenio e istituto zooprofilattico del Lazio.

Tutti beccati "con le mani nel sacco". Centinaia di migliaia di euro dalle casse pubbliche della Sanità del Lazio dirottate nelle tasche di dirigenti e imprenditori. Appalti per la vigilanza, per le pulizie e per la ristorazione: tutto improntato alla bieca logica del "do ut des" (frase latina ricorrente su "google"). I dirigenti pubblici, quasi sempre matusalemme avanzati, ottengono tangenti e assunzioni clientelari dalle ditte appaltatrici. Ditte spesso baciate dalla "fortuna" di gare truccate e di alterazioni dolose della contabilità sulle prestazioni fornite.

Mentre succedono queste cose nel Lazio, in Lombardia i servizi ispettivi di Finanza pubblica hanno già contestato al più importante ospedale di Milano "appalti irregolari", "nomine illegittime" e consulenze anormalmente elevate". Il virus della corruzione, resistente a qualsiasi vaccino, rimane diffuso nei cunicoli e nei meandri della pubblica amministrazione. La malattia non sembra conoscere settorializzazioni, né di comparto né di localizzazione geografica.

In molti Comuni, Asl, Ospedali, Università c'è una generazione di gerontocrati corrotti che incamerano tangenti, fanno assumere nelle ditte e nelle cooperative appaltatrici propri clienti e parenti, utilizzandoli poi per voti di scambio in tempo di elezioni. Tengono così sotto ricatto occupazionale una marea di persone, soprattutto giovani, con tutte le loro reti parentali. Nuove generazioni che, per non perdere il lavoro in massima parte precario, rimangono passivi e spesso complici di abusi, sorprusi e discriminazioni, aggravando indirettamente questa malattia virale che colpisce la Pubblica Amministrazione e una consistente parte del sindacato concertativo.

Dietro, probabilmente, c'è lo scudo dei partiti, intrecciata con il mondo misterioso della finanza. Queste punte di iceberg ogni tanto fanno capolino sulle cronache dei giornali per ricordarci che il debito pubblico non sembra essere altro che la grande voragine creata dal criminale latrocinio diffuso nella Pubblica Amministrazione. Un latrocinio che non conosce vergogna.

Domenico Ciardulli

Speciale mani pulite

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