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08 gennaio 2009
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Roma
: il Consiglio comunale dei giovani e' una cosa seria Alcuni manifesti affissi in giro per il municipio 19 di Roma annunciano le imminenti elezioni del consiglio municipale dei giovani. Requisiti nella presentazione delle liste: avere una quota di candidati dai 15 ai 17 anni e non superare i 25. Importante l'iniziativa perchè cerca di inseguire il principio del coinvolgimento di adolescenti e giovani nella gestione della cosa pubblica. Si sa che viviamo in una società gerontocratica affetta dalla patologia delle discriminazioni nella mobilità sociale, nell'occupazione, nell'età ecc. Il potere è, in buona parte, nelle mani di "matusalemme" democristiani e/o ex sessantottini che hanno la vista corta, incollati ad una poltrona e preoccupati di conservare privilegi e un buon tenore di vita per sè, per la propria famiglia e per i propri parenti e amici. E per mantenere questa posizione egoistica e autoreferenziale non ci si fa scrupoli nel stringere accordi sottobanco con palazzinari, banchieri, industriali, imprenditori che spesso inquinano l'ambiente, depredano le risorse pubbliche, corrompono giudici compiacenti e scorazzano con i loro "cacicchi" a tutti i livelli di governo, nazionale, regionale, comunale, provinciale e municipale. L'apertura alle nuove generazioni è certamente un passo innovativo che potrebbe cambiare questo stato di cose. Ma è d'obbligo chiedere conto delle modalità del coinvolgimento, proprio per avere la certezza che questa iniziativa politica sia fatta in buona fede e voglia veramente cambiare mentalità e politiche pubbliche sul terriorio. Allora è d'obbligo chiedere se le elezioni del Consiglio dei giovani nel municipio 19 abbiano beneficiato di un preliminare e adeguato livello di pubblicità mediatica locale. Se sia stata messa in piedi in tempi utili una campagna diffusa e capillare in tutti gli ambiti comunicativi, come le classi superiori della scuola secondaria, i centri di aggregazione, le parrocchie, i centri commerciali, il web e, cosa più importante di tutte, la consegna di lettere individuali a domicilio. Se siano state strette alleanze con i docenti, con i genitori e con gli operatori sociali del municipio per gettare le fondamenta di una partecipazione consapevole, aprire un dialogo permanente e instaurare dei feedback con pari dignità, sollecitando interesse diffuso e responsabilizzazione sulla base dei benefici generali che l'apertura politica alle nuove generazioni determina. Immagino quindi che il Municipio 19 abbia mandato a casa dei giovani elettori una scheda elettorale e una lettera semplice e illustrativa delle modalità e significato del voto e che consiglieri e delegati siano andati a parlare dentro il Pasteur, il Seneca, il Tacito, il Fermi per fare in modo che questa prima tornata elettorale junior sia una cosa seria, un embrione con possibilità di vita e non un aborto scontato. Diverso esito si avrebbe se la giunta di Alfredo Milioni si fosse limitata a qualche centinaio di locandine, in formato A3 e manifesti 70 x 100, pensando così di aver svolto tutto quanto serviva per passare la parola ai ragazzi. Se il livello di pubblicizzazione fosse stato solo questo si correrebbero dei rischi: il rischio che questa partecipazione acquisisca un'impostazione preconfezionata che favorisce, consapevolmente o inconsapevolmente, un protagonismo elitario di piccoli gruppi semiorganizzati e ideologizzati e magari manipolati da qualche imbiancato "deus ex machina". Il rischio di mancare all'obiettivo di una sensibilizzazione diffusa dei giovani alla partecipazione e di innescare conflitti futuri tra giovani che hanno sintonie politiche o ideologiche con gli eletti e giovani che non ce l'hanno e che si vivranno come prevaricazione scelte e orientamenti imposti dall'alto. Mi auguro pertanto che il Presidente Milioni, la sua giunta e i consiglieri di opposizione abbiano tenuto conto di questi elementi e abbiano proceduto alle modalità di convocazione delle elezioni secondo le procedure trasparenti e democratiche sopra dette, così come prevedono le stesse leggi nazionali (e spero non si faccia affidamento al fatto che non vi saranno giovani che ricorreranno al TAR). In caso contrario, se cioè siano mancate o siano state carenti le procedure di ampia informazione e convocazione che le stesse leggi nazionali prevedono, è mio parere personale che queste elezioni del consiglio municipale dei giovani debbano essere rinviate e riconvocate. L'esercizio della democrazia è una cosa seria. Domenico Ciardulli ___________ NB:
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