Feltri
boomerang : un invito a indagare sulla vita privata di Berlusconi
di
Rita Guma*
"Finché
i moralisti speculeranno su ciò che succede sotto le lenzuola
di altri, noi ficcheremo il naso (turandocelo) sotto le loro".
Sono queste le parole di Vitorio Feltri, direttore de Il Giornale,
a commento della vicenda che vede coinvolti, a diverso titolo,
la sua testata, il direttore de L'Avvenire, Dino Boffo, il
premier Silvio Berlusconi e la Cei.
"Mai quanto nel presente periodo - scrive Feltri, - si sono
visti in azione tanti moralisti, molti dei quali, per non
dire quasi tutti, sono sprovvisti di titoli idonei. Ed è venuto
il momento di smascherarli. Dispiace, ma bisogna farlo affinchè
i cittadini sappiano da quale pulpito vengono certe prediche".
Ma
non si avvede che sta di fatto dichiarando che - visto che
la coalizione di Berlusconi si e' sempre impicciata di cio'
che avviene sotto le lenzuola altrui (coppie di fatto, omosessuali,
clienti delle prostitute, etc etc) con lezioni moralistiche
e leggi conseguenti - e' lecito e doveroso che gli altri giornali
si occupino di quanto fanno Berlusconi e i suoi sotto le lenzuola.
L'Osservatorio
sula legalita' e sui diritti Onlus da sempre ritiene che la
stampa debba fare inchieste e riportare i fatti di interesse
pubblico. Anche il Consiglio d'Europa ha chiarito che la vita
privata dei politici e' meno privata degli altri (mentre non
ha detto nulla dei giornalisti). In particolare, come evidenziato
in sentenze europee, e' di interesse pubblico se un politico
opera privatamente (e segretamente) in modo opposto ai valori
che professa e che informano la sua azione politica. E' invece
privato un comportamento legalmente consentito ma che non
interessa i cittadini in quanto coerente con le dichiarazioni
e l'azione politica di chi lo pratica e la cui conoscenza
in dettaglio - visto che sono gia' note le convinzioni dell'interessato
- avrebbe il solo fine di soddisfare una ingiustificata curiosita'.
Ad
esempio, non interessa nulla se un politico che predica il
libero amore lo pratichi o meno, mentre interessa moltissimo
che sia effettivamente monogamo e fedele chi predica la famiglia
tradizionale e ne fa un cavallo di battaglia politico imponendo
all'intero Paese tale regime o comunque rendendo la vita difficile
- per legge e con un martellamento mediatico che produce un
clima foriero anche di aggressioni ed emarginazione - a chi
non si uniformi a tale modello.
Non
interessa nulla se le relazioni di un politico che amette
il matrimonio fra omosessuali siano omosessuali o etero, mentre
e' giusto segnalare una relazione omosessuale di un politico
che si batte contro l'omosessualita', come avvenuto in Austria
anni fa. Lo scopo e' chiaro: informare i cittadini di chi
sia veramente la persona che si presenta con un'altra veste
e in nome di questa raccoglie voti e legifera. In questi casi,
appunto, non e' intrusione, gossip, violazione della privacy,
ma informazione utile all'elettore: stai votando per un bugiardo
e uno scorretto.
Pertanto,
in primo luogo ci chiediamo come mai Feltri non abbia rivolto
(al tempo del no della coalizione di Berlusconi ai pacs o
in occasione della recente proposta del governo Berlusconi
di sanzionare i clienti delle prostitute, etc etc) il suo
predicozzo sui requisiti morali a Berlusconi e ad altri personaggi
politici del PDL che hanno avuto figli fuori del matrimonio,
rapporti di coppia non sanciti dal matrimonio, rapporti con
prostitute, reversibilita' della pensione (ce l'hanno parlamentari
e giornalisti) al convivente non sposato, etc...
In
secondo luogo, sottolineiamo che al massimo ad un giornalista
che predichi bene e razzoli male - ma che scrive a nome e
in difesa di tutti i cittadini - si potrebbe dire "chi e'
senza peccato scagli la prima pietra", mentre da un politico
che faccia lo stesso va preteso che non applichi a noi con
legge dello Stato limitazioni di liberta' personali che egli
stesso trasgredisce spesso e volentieri.
*
presidente dell'Osservatorio sulla legalita' e sui diritti
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