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28 maggio 2009
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Berlusconi
e Brunetta offendono gli operatori della giustizia L'Osservatorio sulla legalita' e sui diritti Onlus e' attonito di fronte alle affermazioni dei rappresentanti del governo che offendono la magistratura e le forze dell'ordine ed esprime solidarieta' ai magistrati ed ai poliziotti, che fanno il loro dovere e rischiano spesso la vita per noi tutti. Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, non nuovo a queste offese, come quando li defini' magistrati matti (cosa che evidentemente il figlio Piersilvio avra' dimenticato, quando parlava del rispetto che suo padre ha sempre mostrato per tutti) dopo i commenti sulla magistratura durante il discorso in Confindustria, ha attaccato nuovamente i magistrati davanti ad una platea pubblica. Da quanto detto di fronte alla Confesercenti da Berlusconi - il quale ha parlato di "grumi eversivi fra i PM" ma ha dimenticato di precisare che molte delle sue assoluzioni derivano da leggi ad personam approvate in extremis prima della sentenza - appare chiaro che il suo disegno per la giustizia non e' un servizio da rendere agli Italiani, ma una ripicca personale. Il ministro Brunetta ha invece criticato pesantemente i poliziotti che svolgono mansioni amministrative, chiamandoli "panzoni" ma dimenticando che
In definitiva, non tutti hanno la possibilita' di fare i "panzoni" su uno scranno parlamentare europeo dove si assentano per la meta' del mandato percependo ugualmente la ricca retribuzione, o - sempre ben pagati - ai vertici di un ministero dove sono altri a svolgere il lavoro d'ufficio in loro vece in modo che possano andare sui media a fare discutibili esternazioni. Ascoltando simili affermazioni, ci chiediamo peraltro se i test psicoattitudinali per i magistrati auspicati dal presidente del Consiglio (e sui quali gia' si erano pronunciati negativamente gli addetti ai lavori, cioe' psichiatri e psicologi), non sarebbero da applicare invece ai politici, perche', anche se eletti, non e' detto che non abbiano ingannato tutti durante la campagna elettorale nascondendo una seconda pericolosa personalita' o che non possano perdere la bussola qualche tempo dopo l'assunzione dell'incarico, il che comporterebbe danni a molti piu' cittadini di quanti possa portarne qualche magistrato che mostri problemi di giudizio. Anche perche', anche grazie alle attuali modalita' elettorali che ci privano della preferenza e fanno dipendere ministri e parlamentari dalla volonta' del vertice del partito, con i politici non abbiamo la possibilita' di appello che invece esiste in tribunale. Certo il ministro smorza i toni e parla di scherzo, e Berlusconi come spesso ha fatto smentira', ma quello che conta sono le convinzioni che emergono dalle battute estemporanee, non le smentite studiate a tavolino, magari dopo un sondaggio o una riunione con gli addetti stampa. Infine una parola sulla abolizione della Procura antimafia auspicata da Brunetta. Le motivazioni addotte dal ministro della funzione pubblica sono inconsistenti e provocano confusione, mentre ben consistente sarebbe il danno derivante dalla distruzione di una struttura che si avvale di competenze specialistiche formatesi con il tempo su un problema che non e' un'invenzione culturale, anzi e' un problema cosi' pervasivo nel nostro Paese che - piuttosto che smantellare le Istituzioni che combattono la mafia - occorre estirpare la mafia dalle Istituzioni. * presidente dell'Osservatorio sulla legalita' e sui diritti onlus Psicologi e psichiatri: no a test sui magistrati Estirpare la mafia dalle Istituzioni ___________ NB:
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