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21 maggio 2009
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Crimini
contro l'umanita' : la Spagna tagliera' i processi Fino ad oggi la Spagna era una sponda per le vittime di genocidio e crimini contro l'umanita' che non trovavano giustizia nei Paesi di appartenenza. Grazie alla giurisdizione universale, che sopravvive ormai solo in alcuni Paesi (il Belgio, ad esempio, l'ha ridimensionata qualche anno fa), i giudici spagnoli hanno potuto perseguire casi contro presunte violazioni dei diritti umani in Tibet, Ruanda, Israele, Cile, Argentina, Guatemala e Stati Uniti. In alcuni casi i procedimenti non sono andati avanti, in altri le sentenze sono rimaste dichiarazioni di principio, ma in altre - come per un terrorista islamico ed un torturatore argentino - hanno portato alla carcerazione dei responsabili. Ma il potere dei giudici spagnoli di sanzionare i crimini contro l'umanita' commessi in altri Paesi potrebbe essere compromesso, dato che il parlamento ha invitato il governo a limitare il potere dei tribunali spagnoli in questi casi. Martedi' scorso, infatti, il parlamento spagnolo ha approvato una proposta non vincolante che esorta il governo a riformare la legge della giurisdizione universale, che permette di procuratori per indagare sulle presunte violazioni dei diritti umani, indipendentemente dal luogo in cui i reati sono stati commessi e se gli accusati sono viventi. La proposta, inizialmente presentato dal Partito popolare di opposizione, e' stata approvata con 339 voti a 350, come comunicato da un portavoce del Parlamento. In base alla proposta di riforma, il giudice potrebbe essere autorizzato solo a perseguire i casi le cui vittime siano state spagnole o i presunti colpevoli siano in territorio spagnolo (come avviene negli Stati Uniti). La causa di questa marcia indietro, che paradossalmente avviene con un parlamento a maggioranza di sinistra, sono stati i recenti sforzi per indagare ex funzionari israeliani e funzionari israeliani attuali, il che ha causato qualche imbarazzo diplomatico e suscitato suggerimenti di modifica della legge. Il Ministro degli Esteri, Miguel Ángel Moratinos, avrebbe riferito che funzionari israeliani avrebbero chiesto di ottenere una modifica della legge, un commento che piu' tardi il governo ha smentito. Ma nei giorni scorsi gia' il presidente della Corte Suprema spagnola e del Consiglio generale del potere giudiziario (il CSM spagnolo), Dìvar, aveva detto che i giudici della Suprema Corte non possono diventare "i gendarmi del mondo" perché, tra le altre cose, si continuano a provocare conflitti diplomatici. Pertanto - a fronte del crescere delle denunce effettuate per alcuni crimini come il genocidio, il terrorismo e la tortura in tutto il mondo - aveva detto di ritenere opportuna la modifica del contenuto, su questi temi, della legge sulla magistratura del 1° luglio 1985. Alcuni hanno fatto notare che l'esigenza di una giurisdizione mondiale in Spagna e' stata superata dall'esistenza della Corte penale di Giustizia ONU e dei Tribunali Speciali (come quello per il Ruand e per la ex Jugoslavia), ma si e' rilevato che questi possono perseguire solo gli Stati e i loro leader politici e militari. Peraltro la Corte Criminale Internazionale, istituita da un gruppo di ONG e di Stati e indipendente dall'ONU, supera questa limitazione, ma richiede la sottoscrizione del cosiddetto 'statuto di Roma', quindi gli autori dei crimini commessi nei Paesi che non l'hanno sottoscritto e che non siano capi di Stato o di governo o capi delle forze armate restano impuniti. Fra gli altri recenti procedimenti che hanno fatto scalpore in Spagna, quello del giudice-crociato, Baltasar Garzón (autore fra l'altro di una requisitoria contro Pinochet, di cui chiese l'estradizione alla Gran Bretagna, dove in quel momento il dittatore si trovava). Nel mese di marzo, Garzón ha cercato di aprire una indagine penale affermando che sei ex funzionari della amministrazione Bush violarono il diritto internazionale sui diritti umani mediante la creazione di un quadro giuridico che giustificasse la tortura in prigione negli Stati Uniti, a Guantanamo Bay. La procura nazionale spagnola ha respinto il caso, che vedeva fra gli altri nomi coinvolti anche quello dell'ex ministro della giustizia statunitense, Alberto R. Gonzalez, e ha passato il fascicolo ad un altro giudice. Il giudice Garzón ha poi cercato di aprire un'altra inchiesta, basata su accuse di tortura da parte di quattro ex detenuti, che non porta il nome di alcuno specifico funzionario americano. * si ringrazia Claudio Giusti ___________ NB:
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