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20 maggio 2009
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Basta
Noemi ! Non e' piu' possibile leggere la storia della (finta) bionda Noemi, di cui ormai sappiamo tutto, dalle occhiaie mascherate con photoshop ai 16 vani non di lusso posseduti in nuda proprieta' (un 'patrimonio' che non varrebbe nemmeno la pena di menzionare e che certo non dimostra parentele altisonanti). Una ragazzina che a meno di 18 anni gia' posava in foto quantomeno allusive e quindi era un bel po' lontana dall'idea di 'bimba' che abbiamo tutti. Non e' possibile, sensato, utile, scandagliare piu' a fondo e inondare le pagine di giornali con quelle che sarebbe ridicolo chiamare 'inchieste'. Non tanto perche' Noemi meriti di essere lasciata in pace, ma in quanto merita piu' rispetto la nostra intelligenza di lettori e la nostra qualita' di donne: si fanno tante chiacchiere sul fatto che si vogliano candidare veline con l'unico merito di aver mostrato cosce e decollete' o aver passeggiato mano nella mano con un signore anziano in vacanza e poi non si fa che parlare di fanciulle simili. Vogliamo parlare di donne giovani e grintose? Parliamo di Samantha Cristoforetti, trentenne tenente pilota dell'Aeronautica militare italiana e neoastronauta europea, anzi, prima donna a far parte del corpo degli astronauti europei. Si e' laureata a Monaco in ingegneria meccanica con specializzazione in propulsione aerospaziale ed oltre all'Italiano parla Inglese, Tedesco, Francese, Russo e Cinese. Oppure parliamo dell'iraniana Esha Momeni, 29 anni, cittadina statunitense e iraniana, arrestata a Teheran lo scorso anno, alla vigilia della sua partenza per gli Stati Uniti, e rinchiusa nel terribile carcere di Evin per aver difeso i diritti delle donne. O parliamo di Malalai Joya, classe 1978, deputata eletta per la provincia di Farah al parlamento afghano e allontanata dall'assemblea legislativa per aver criticato pubblicamente i potenti signori della guerra. O, con riferimento ad altre donne un po' meno giovani, parliamo della somala Asha Omar, 41 anni, medico ginecologo, in lotta contro le mutilazioni genitali femminili. Ella gestisce un centro di prevenzione per gravidanze a rischio a Gibuti ed aiuta i bambini con malformazioni congenite organizzando le operazioni chirurgiche in Italia e per la sua attivita' ha vissuto sotto scorta. Oppure parliamo della pakistana Mukhtar Mai, condannata nel 2002 dall'assemblea del suo villaggio ad essere vittima di uno stupro di gruppo per riparare 'moralmente' al torto fatto dal fratello passeggiando con una ragazza di rango superiore. Mukhtar non si e' arresa al 'disonore': ha portato il suo caso davanti ai Tribunali ufficiali del Pakistan, fino alla Corte Suprema, che le ha dato ragione. Con il risarcimento ricevuto ha creato nel suo villaggio una scuola per bambini e bambine e fondato un'organizzazione per la difesa dei diritti delle donne. O ancora - tornando ad un'Italiana - parliamo di Carla Poli, responsabile di un centro di riciclo, che ha vinto un premio dell'UE di oltre 200.000 euro creando - in collaborazione con l'Universita' di Padova - un trattamento che porta ad un riciclo del 98% dei rifiuti producendo un nuovo materiale utilizzabile nell'industria mobiliera e nell'edilizia. Parliamo di loro, di queste donne brillanti e/o coraggiose, e delle tante altre che come loro hanno qualcosa da raccontare: una storia di sudore, impegno, sacrifici, contributo all'umanita'. Senza amicizie altisonanti o in certi casi proprio avendo contro il potente di turno. Parliamo dell'intelligenza, per favore. La bellezza - senza photoshop - talora accompagna, talora no, ma non e' quello che ci interessa. * presidente dell'Osservatorio sulla legalita' e sui diritti onlus ___________ NB:
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