27 gennaio 2009

 
     

Stupri e politici : severita' solo a parole e contro i giudici
di Rita Guma*

"Individuato il presunto gruppo di stupratori, la magistratura di Tivoli ha disposto le intercettazioni sui cellulari degli indagati in fuga e proprio le cellule dei telefonini hanno permesso di localizzarli e di assicurarli alla giustizia". E' quanto si legge sulla stampa in merito alla tempestiva conclusione dell'indagine sul branco di Guidonia, che ha picchiato un giovane violentandone poi la fidanzata ventunenne.

In questo caso, quindi, le prove sono state trovate grazie alle intercettazioni, intercettazioni che - qualora passasse la riforma voluta da Berlusconi ma ben vista anche dalla sinistra, dopo gli scandali che hanno visto intercettati alcuni politici - potrebbero essere applicate solo per reati che prevedano pene edittali oltre i 10 anni.

Per lo stupro di gruppo, il codice penale prevede aggravanti che aumentano la pena massima di 10 anni, ma per gli stupri commessi da un singolo che non sia un genitore, tutore o pubblico ufficiale, la pena massima e' di dieci anni, quindi per tali reati verrebbe soppressa la possibilita' di usare questo importantissimo strumento d'indagine.

Ma lo stupro 'semplice' e' proprio come quello di Capodanno, che, quando al giovane reo confesso sono stati concessi i domiciliari, ha scatenato le reazioni dei politici e dello stesso ministro Alfano, il quale ha inviato un'ispezione che puo' apparire solo di immagine o intimidatoria, visto che non si capisce cosa possano trovare di irregolare gli ispettori in questa vicenda. In questo caso il colpevole e' stato individuato grazie ad altri indizi ed ha confessato, ma in altri casi come questo le intercettazioni sarebbero utili come a Guidonia, mentre non si potranno piu' usare.

Notiamo quindi che mentre da un lato i politici parlano bene ostentando severita', dall'alto eliminano (con la scusa della privacy e dei costi, ma in realta' per impedire che siano svelati i retroscena loro e dei loro amici imprenditori) strumenti efficaci di indagine.

Notiamo inoltre che e' sempre vigente la regola di sparare sul magistrato, che questi disponga i domiciliari oppure no. Infatti, quando il magistrato, riscontrando la possibilita' di fuga, di reiterazione del reato o di inquinamento delle prove, ritiene di tenere il sospettato in custodia cautelare in carcere e questi si toglie la vita, allora il magistrato e' colpevole perche' e' stato superficiale e persecutorio.

Quando viceversa il magistrato, verificata l'assenza del rischio di fuga, di reiterazione del reato e di inquinamento delle prove (nonche' la confessione del reato, come nel caso di Capodanno), dispone i domiciliari (che sono sempre una forma di custodia cautelare, non equivalgono alla scarcerazione), allora egli e' colpevole perche' e' stato superficiale e buonista, trasmettendo per giunta il messaggio che tali reati sono sottovalutati.

E' ovvio che i magistrati non possono essere schizofrenici come i politici (cambiando idea ogni minuto sulla severita' delle misure da adottare), ne' devono seguire gli umori della piazza (che tante volte avrebbe linciato persone apparentemente colpevoli ma poi rivelatesi innocenti), ne' infine con le loro azioni devono preoccuparsi di lanciare messaggi, perche' non sono politici, che fingono severita' sullo stupro e poi fanno in modo - abolendo le intercettazioni - che la maggior parte degli stupratori 'semplici' la passi liscia, trasmettendo quindi il messaggio che lo stupro sia meno importante della protezione dei propri affari personali.

L'Osservatorio sottolinea che i magistrati applicano la legge, ed e' vergognoso che i politici continuino ad adottare slogan semplificativi e scorretti ai danni dei magistrati per farsi propaganda e delegittimino la magistratura per cercare di avallare le riforme radicali progettate per controllare questa istituzione al fine di esonerare la politica dal giusto rendiconto ai cittadini per il suo operato dietro le quinte e dalle giuste sanzioni per i suoi reati.

* presidente Osservatorio sulla legalita' e sui diritti onlus

Speciale diritti

___________

NB: I CONTENUTI DEL SITO POSSONO ESSERE PRELEVATI CITANDO L'AUTORE E LINKANDO
www.osservatoriosullalegalita.org