20 novembre 2008

 
     

Terrorismo : basta insulti e mortificazioni alle vittime
di Mauro W. Giannini

"Basta con gli insulti e mortificazioni alle vittime del terrorismo". Lo chiede l'associazione "Domus Civitas" Vittime del terrorismo e mafia, per bocca del suo presidente, Bruno Berardi.

L'accorato appello scaturisce dalla previsione della manifestazione del prossimo 22 novembre, in cui Franco Piperno presenterà il suo libro "'68. L'anno che ritorna". "Tale manifestazione pseudo-culturale" - commenta Berardi, che definisce Piperno "cattivo maestro" - "è patrocinata dalla Comunità Montana dell'Esino Frasassi, sostenuta e promossa dal Comune di Staffolo che ha dato la disponibilità dei locali e sarà introdotta da tale Alessandro Cartoni".

"Noi della Domus Civitas saremo presenti per protestare contro l'ennesima offesa alle vittime - annuncia l'associazione - perché nelle vicinanze dove si terrà la presentazione del libro di Piperno sia ubicata la sede dell'Associazione Nazionale Carabinieri in Congedo intitolata alla Medaglia d'oro app. Domenico Ricci, trucidato dalle Brigate Rosse il 16 Marzo 1978".

Nel 2005 Piperno aveva definito "omissione" la sua scelta di coprire le responsabilita' di Potere operaio per la strage di Primavalle, aggiungendo pero' di avere appreso la verita' soltanto un mese dopo il fatto. Secondo Piperno, che in un'intervista affermava di comprendere i famigliari delle vittime, che "portano il fardello di un dolore insanabile", il passato "non finirà mai di pesare sulle nostre coscienze" dice "ma finché non sapremo affrontarlo a livello politico invece che giudiziario, non si riuscirà mai a ricomporre il mosaico". Tuttavia nel marzo 2008 l'ex membro di Potere Operaio affermava "I terroristi? Io penso che sono moralmente ottime persone, anche se hanno ucciso".

Il dibattito sulla 'riabilitazione' dei terroristi e il giustifcazionismo o perdonismo su quel periodo e' in atto da diversi anni. "Il problema - sottolinea il presidente dell'Osservatorio sulla legalita' e sui diritti Onlus, Rita Guma - non e' dare agli ex terroristi una possibilita' di essere riabilitati, ma che l'esperienza precedente come terrorista costituisca titolo preferenziale per apparire in programmi televisivi, sulla stampa e in manifestazioni, anche di partito, come relatori e ospiti".

Secondo Guma, che sottolinea di comprendere l'amarezza e l'indignazione di Berardi e delle altre associazioni dei familiari delle vittime, "si trasmette un messaggio negativo tanto ai terroristi quanto alla societa': una strada per il successo e' la trasgressione, anche se porta a calpestare i diritti e le vite altrui. Peraltro spesso da questi pulpiti gli ex terroristi hanno tutto l'agio di giustificare azioni che invece non hanno giustificazione".

Non c'e' niente in contrario, afferma Guma, "se - in linea con il valore rieducativo della pena e dopo aver pagato il debito con la giustizia in modo proporzionato ai loro delitti - i terroristi pentiti rientrano nella societa' come normali cittadini. Il problema e' se divengono protagonisti mediatici, opinionisti, in qualche modo 'modelli' di vita, mentre per contro le loro vittime e le famiglie di queste vengono dimenticate nel quotidiano ed in qualche modo beffate in queste occasioni mondane".

Speciale terrorismo

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