05 aprile 2008

 
     

Italiani all'estero : il ministero sulle presunte irregolarita' nel voto
di osservatoriosullalegalita.org

Il ministero degli esteri nega irregolarita' nel voto degli Italiani all'estero, in particolare la compravendita di voti paventata da alcune testate. Nega inoltre che in alcune Sedi non siano stati inoltrati i plichi elettorali agli aventi diritto, in particolare, in Costarica, "contrariamente a dichiarazioni apparse sulla stampa", tutte le schede sono state regolarmente inviate, e molte sono già state restituite all’Ambasciata.

Ammessi invece "alcuni limitati disguidi nella confezione dei plichi elettorali, da considerare peraltro fisiologici, data la complessita' dell’esercizio ed il rilevante numero di connazionali ad esso interessati". In particolare, nella Circoscrizione di Mosca non era stato inserito lo stampato contenente la lista dei candidati, inviato quindi a stretto giro di posta. In Germania, invece, nella Circoscrizione di Colonia, numerosi plichi destinati ad elettori minori di 25 anni contenevano anche la scheda per il voto al Senato. In questo caso, potrà porsi rimedio in sede di pre-scrutinio da parte dell’Ufficio Centrale per la Circoscrizione Estero, che disponendo dei numeri di registro elettorale provvederà allo stralcio delle schede per il Senato che risultassero votate da tale categoria di elettori.

Quanto all’episodio registrato a Buenos Aires del rinvenimento di circa 120.000 buste in bianco eccedenti il fabbisogno stimato, il ministero precisa che "si tratta di semplici buste, e non di schede elettorali, come da alcuni sostenuto. E’ stato accertato al riguardo che il vettore postale incaricato dell’imbustamento e successiva distribuzione dei plichi aveva ritenuto prudente predisporre di propria iniziativa delle consistenti scorte di buste. Venuto a conoscenza dell’esistenza di tale stock supplementare di buste, il Consolato Generale in Buenos Aires, d’intesa con l’Ambasciata, ha determinato di provvedere alla distruzione immediata, avvenuta il 22 marzo, di gran parte del materiale di cancelleria in eccesso".

Relativamente alle "persistenti illazioni su una presunta compravendita di schede in alcuni Paesi, il Ministero e i dipendenti Consolati possono evidentemente agire solo in presenza di circostanziate segnalazioni. E’ il caso di Colonia, ove il Consolato ha convocato, per acquisire la loro versione dei fatti, i due connazionali i cui nominativi sono stati citati da un quotidiano in un servizio su asseriti brogli in Germania. E’ ovvio che qualora risultassero confermati elementi di rilievo penale, sarà dovere dell’Ufficio consolare presentare una precisa denuncia alla Autorità giudiziaria competente, come è dovere di ogni cittadino elettore o cronista presentare denuncia all’autorità giudiziaria qualora in possesso di elementi che abbiano valenza penale".

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