20 marzo 2008

 
     

Case di Prodi : Palazzo Chigi replica a Il Giornale
di Mauro W. Giannini

La presidenza del Consiglio ha replicato dettagliatamente ad un articolo de Il Giornale in cui figura anche l'elenco delle presunte proprieta' immobiliari della famiglia Prodi.

"Il quotidiano 'Il Giornale' pubblica oggi, con metodica evidenza, un’inchiesta relativa alle proprietà immobiliari e alle situazioni finanziarie di alcuni esponenti politici e istituzionali. Casualmente, il rilievo maggiore viene riservato al Presidente del Consiglio e alla sua famiglia, indicati da una parte come proprietari di 10 case e dall’altra come 'indigenti', nella persona della moglie del Presidente Prodi, signora Flavia Franzoni" ecordisce il comunicato.

"E’ appena il caso di ricordare, per l’ennesima volta, che le 10 case 'rivelate' da 'Il Giornale' sono in realtà 4: la casa di Bologna (costituita dall’appartamento e da separati servizi), quello di Bruxelles, 1/9 della casa natale a Reggio Emilia e sempre 1/9 della casa di campagna di Bebbio, costituita da un terreno e tre fabbricati separati utilizzati dalle famiglie dei nove fratelli Prodi (per un totale di 103 persone) per le vacanze estive. Si tratta di dati pubblici, notori e volutamente ignorati nell’articolo e nella sua ignobile ricostruzione redazionale".

Ancora più sconcertanti, secondo Palazzo Chigi, "le accuse nei confronti della signora Flavia Franzoni Prodi che, diversamente dalle calunniose ipotesi pubblicate, deve il suo reddito basso alla rinuncia, da anni, a un’attività autonoma. La signora Franzoni non percepisce né percepirà pensione e ha mantenuto soltanto un contratto universitario".

"Oltre alla proprietà condivisa con il marito, possiede – come noto - la metà di un capannone, gestito da una società - spiega la Presidenza del Consiglio, che conclude: "Nel ribadire la propria indignazione per i reiterati tentativi di mistificare la realtà e di creare nell’opinione pubblica una distorta visione dei comportamenti personali e pubblici di Romano Prodi e della sua famiglia, si sottolinea la straordinaria coincidenza di accuse e di veleni, volti a coinvolgere il pubblico con il privato, senza alcun rispetto e professionalità".

Pochi giorni fa il Giornale aveva pubblicato con grande rilievo una notizia secondo la quale Antonio Di Pietro sarebbe stato inquisito, mentre era stata solo fissata un'ulteriore udienza per sentire il suo accusatore dopo che il PM aveva chiesto l'archiviazione della denuncia per insussistenza del fatto. Al termine dell'udienza pero' il GIP ha ritenuto - con una motivazione di ben 27 pagine che esamina e demolisce ogni singola accusa del querelante - che il fatto non sussistesse, ed ha chiuso la pratica, rinviandola al competente ufficio per valutare se sussistano i presupposti per una denuncia per calunnia nei confronti dell'accusatore.

Quanto alla famiglia Prodi, certa stampa gia' durate la scorsa campagna elettorale per le politiche aveva fornito informazioni sbagliate ai cittadini riguaro alle imposte di successione, informazioni che l'Osservatorio sulla legalita' - come gia' fatto in passato anche con false informazioni relative invece a Berlusconi - aveva provveduto e demistificare.

Speciale informazione

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