11 marzo 2008

 
     

Cina : Corte Suprema annulla alcune sentenze capitali
di Rico Guillermo*

La Corte Suprema della Cina ha respinto il 15% di tutte le condanne a morte emesse dalle Corti inferiori nel 2007. Lo affermano i media cinesi citando il presidente della Corte suprema e spiegando che le cause della revisione sono prove poco chiare o insufficienti, per inopportunita' della sanzione comminata, per procedure illegali o ancora una errata applicazione delle stesse.

Il magistrato, Ermei Huang, ha dichiarato che la Cina non ha intenzione di abolire la pena di morte ed ha aggiunto: "L'abolizione della pena di morte e' la tendenza in materia di giustizia penale internazionale, ma nel nostro Paese non abbiamo ampie condizioni per abolire la pena capitale".

Secondo Amnesty International, la Cina e' stata responsabile dei due terzi di tutte le esecuzioni mondiali nel 2006, ma i dati ufficiali sono un segreto di Stato in Cina, sebbene Pechino dica che il loro numero e' sceso dopo l'entrata in vigore, nel gennaio 2007, dell'emendamento che richiede l'approvazione finale delle condanne capitali da parte della Corte Suprema del Popolo. Secondo alcuni osservatori sui diritti umani, alcune condanne sono comminate dopo processi brevissimi, anche della durata di un sol giorno, spesso a seguito di confessioni.

Fra i crimini che possono portare alla pena di morte, omicidi, stupri, rapine e reati di droga, ma anche crimini non violenti, come la frode fiscale e l'appropriazione indebita. L'alto funzionario Zheng Xiaoyu, forse il piu' elevato in grado mai condannato alla pena capitale in Cina, fu giustiziato per corruzione e per inadempimento del dovere.

* si ringrazia Claudio Giusti

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