14 gennaio 2008

 
     

Mafia : solidarieta' per minacce a Il Sole 24 ore
di osservatoriosullalegalita.org

Dopo Lirio Abbate dell'ANSA ora minacce a tre giornalisti del "Il sole 24 ore": il direttore del quotidiano, Ferrucco De Bortoli, lo scrittore Nino Amadore e l'inviato Roberto Galullo.

La colpa di Amadore? Anche qui aver scritto un libro ("La zona grigia, professionisti al servizio della Mafia", La Zisa editore) che fa nomi e cognomi dei collusi (o per lo meno inquisiti perche' sospettati di collusione) con la mafia. Venerdì sera il giornalista lo aveva presentato ad Agrigento, insieme al presidente dell'Unione industriale, Giuseppe Catanzaro, e il 12 gennaio ha trovato la sua auto seriamente danneggiata ad Agrigento.

Due settimane fa, invece - ha denunciato De Bortoli - una busta con due proiettili e' stata indirizzata alla direzione del giornale con riferimenti all'inchiesta condotta da Roberto Galullo, un inviato che da mesi scrive sull'attivita' e sui legami economici della 'ndrangheta calabrese. De Bortoli annuncia che il giornale e i due giornalisti continueranno nel loro impegno.

Solidarieta' a 360° dal mondo politico e istituzionale. Il presidente della Camera Fausto Bertinotti ha parlato di "gesto vile ed insensato". Secondo il ministro dell'Interno, Giuliano Amato, Il Sole-24 Ore e tanti giornalisti che operano sul difficile fronte dell'informzione sulla criminalita' organizzata stanno dando "un importante contributo in questi mesi al risveglio della società siciliana e meridionale contro la criminalità organizzata". La societa' siciliana, secondo Amato, oggi "non accetta più i condizionamenti delle cosche e lo Stato sta facendo la sua parte con i ripetuti arresti dei boss. C'è una nuova alleanza, che isola i mafiosi e li condanna alla sconfitta".

Per il ministro della Pubblica Istruzione Giuseppe Fioroni, "È necessario individuare al più presto i responsabili di un'aggressione che coinvolge tutti perché mira a indebolire la libertà di informazione e lo sviluppo di una cultura della legalità anche tra le giovani generazioni". Infatti "L'impegno dei giornalisti per sconfiggere la cultura mafiosa è stato fatto proprio anche da moltissimi studenti delle regioni del sud ed è l'espressione coraggiosa di una società che non tace e non vuole tacere".

Il Coordinatore nazionale di Forza Italia, Sandro Bondi, parla di "vile intimidazione mafiosa" e nota che "Il quotidiano di Confindustria si è sempre dimostrato libero, indipendente e coerente nella sua lotta alla criminalità organizzata, andata di pari passo con la decisione dell’associazione degli industriali di espellere gli imprenditori che pagano il pizzo". Per Bondi si tratta di "Azioni così coraggiose, una battaglia combattuta con così grande vigore non potranno essere fermate da nessuno".

Infine, mentre il Portavoce nazionale dell'Udc, Sen. Francesco Pionati, ha definito quanto accaduto "grave atto intimidatorio" e gesto "vergognoso", la capogruppo del PD in senato, la siciliana Anna Finocchiaro, ritiene che le "gravi intimidazioni di stampo mafioso" vadano respinte al mittente. "E' chiaro - sottolinea Finocciaro - che il giornalismo rigoroso, informato e autorevole del Sole 24 ore da un lato e la discesa in campo di Confindustria contro la mafia dall'altro, sono questioni scomode per la criminalità organizzata".

Solidarieta' a De Bortoli e ai due collaboratori de Il sole 24 ore esprime anche l'Osservatorio sulla legalita' e sui diritti onlus, che ricorda anche i giornalisti come Abbate e Saviano ed altri impegnati, oggi e in passato, contro un fenomeno che prospera proprio nel silenzio e teme le voci libere.

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