23 agosto 2008

 
     

L'altra casta
di red

I grandi sindacati sono oggi nel pieno di una profonda crisi di legittimità, che rischia di cancellare anche i loro meriti storici. Questa la tesi del libro "L'atra casta", che sottolinea lo strapotere e l’invadenza delle tre grandi centrali confederali, e le sempre più scoperte ambizioni politiche dei loro leader, hanno prodotto nel paese un senso di rigetto.

Lo documentano i più recenti sondaggi d’opinione: solo un italiano su venti si sente pienamente rappresentato dalle sigle sindacali e meno di uno su dieci dichiara di averne fiducia. L’immagine del sindacato come soggetto capace di interpretare gli interessi generali, si è dunque dissolta ed ha lasciato il posto a quella di una casta iperburocratizzata e autoreferenziale che ha perso via via il contatto con il paese reale, quello delle buste paga sempre più leggere e delle fabbriche dove si muore troppo spesso.

Un apparato che si presenta come il legittimo rappresentante di tutti i lavoratori ma, dice il libro di Livadiotti, bada in realtà solo agli interessi dei suoi iscritti, che valgono ormai meno di un quarto dell’intero sistema produttivo nazionale: la sola Cgil ha un giro d’affari valutato in un miliardo di euro, i delegati delle tre centrali sindacali sono 700 mila, sei volte più dei Carabinieri, i loro permessi equivalgono a un milione di giornate lavorative al mese. E costano al sistema-paese un miliardo e 854 milioni di euro l’anno.

L'altra casta
di Stefano Livadiotti
Ed. Bompiani 2008
pagg. 240, euro 15,00

Speciale etica e politica

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