18 agosto 2008

 
     

Donne e violenza : una testimonianza dall'inferno
di red

Samira Bellil racconta la propria dolorosa esperienza di vita in un memoir che ha dominato per mesi la classifica della non-fiction in Francia.

Di origine algerina, cresciuta nella banlieue di Parigi, Samira è stata fra i 14 e i 17 anni tre volte vittima di gang-bang, le violenze di gruppo che, in quei contesti degradati, sono ormai parte integrante della brutale ritualità giovanile, ma sulle quali il silenzio è d'obbligo, pena l'ostracismo della comunità o, peggio, ulteriori, più gravi ritorsioni.

Distrutta dal senso di colpa e dal disgusto, dalla paradossale condanna della propria famiglia e dalle voci calunniose che circolano nel suo quartiere, Samira si rifugia nella droga, nell'alcol, nella delinquenza, nascondendo dietro la "durezza" da bulla un'infinita disperazione, che la porta più volte sulla soglia del suicidio e della follia.

L'aggressività indiscriminata e gratuita che rivolge verso di sé e verso gli altri diviene il suo modo consueto di esprimersi e di tenere in qualche modo a freno i propri violenti fantasmi: Samira distrugge la sua giovinezza restituendo alla società le violenze che ha subito.

Ma Via dall'inferno - scritto al termine di una lunga terapia psicologica - è anche una commovente storia di rinascita interiore: è il racconto dei soprusi subiti, ma anche della faticosa ripresa, segnata da speranze ogni volta deluse ma mai abbandonate. Samira finirà per infrangere il muro di omertà che avvolgeva come in una cappa la sua fragile esistenza, per lavorare come "animatrice socioculturale" in una comunità di ragazze con alle spalle vicende di violenze ripetute.

Via dall'inferno
di Samira Bellil
trad. di Maria Valeria Caredda
ed. Fazi 2004
pagg. 250, euro 13,50

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