15 maggio 2008

 
     

C'era una volta la guerra e chi la raccontava
di red

"La curiosità è senz'altro uno degli elementi più importanti per qualsiasi giornalista, non soltanto per il corrispondente di guerra. L'altra qualità, che tutti pensano sia indispensabile, è nel rapporto col rischio, col pericolo.
Tutti abbiamo paura quando entriamo in zona di combattimento: c'è chi riesce a dominarla parzialmente e chi invece non ce la fa, e allora è meglio che cambi mestiere. Allo stesso tempo bisogna scoraggiare la temerarietà che è pericolosa… I più bravi colleghi sono quelli che ti dicono keep cool, stai calmo!
L'altro requisito necessario, ma di cui raramente si parla è la salute. Occorre averla di ferro per affrontare certe situazioni, certi climi, certi disagi e fatiche, l'altitudine, i fusi orari, l'alimentazione esotica, eccetera".

Chi racconta senza enfasi la propria esperienza umana e professionale è Ettore Mo inviato di guerra di lungo corso. Uno dei 40 giornalisti italiani intervistatati nel libro "C'era una volta la guerra e chi la raccontava", di Letizia Magnani, anche lei giornalista, inviata per vocazione personale sul fronte dell'esplorazione di un mestiere atipico e controverso, al di là di luoghi comuni, formule ricorrenti, mistificazioni.

Chi è il corrispondente di guerra? Come ci si diventa? E cosa fa il giornalista catapultato in uno scenario bellico? E poi: come è cambiato il mestiere dell'inviato di guerra? E le guerre? Cosa sappiamo davvero dei fronti caldi del pianeta? Quanto e come agisce la censura? Domande a cascata cui il libro tenta di dare una risposta attraverso un'indagine capillare che si avvale della viva voce dei protagonisti: non 'gente da picnic' - l'espressione ironica è di Mo - ma professionisti della comunicazione che spesso, loro malgrado, si sono trovati nel ciclone di una crisi internazionale sfociata in guerra.

Retorica da una parte, umana propensione all'incanto mitologico dall'altra, non aiutano a chiarire i termini di una questione articolata. Letizia Magnani esplora con sincerità d'intenti e passione la storia del giornalismo di guerra degli ultimi venti anni trasportandosi oltre le colonne del raggiro mediatico.

Il libro - 570 pagine che si leggono tutte d'un fiato - esce per i tipi delle Edizioni Associate del professor Giorgio Cortellessa, fisico sperimentale e di conseguenza anche editore audacemente sperimentale, costi quel che costi. La prefazione è di Giovanni Zozzini, ordinario di storia del giornalismo all'università degli studi di Siena, la postfazione di Lorenzo Del Boca, presidente dell'Ordine dei Giornalisti.

C'era una volta la guerra e chi la raccontava
Da Iraq a Iraq storia di un giornalismo difficile
di Letizia Magnani
Edizioni Associate 2008
pagg. 570, euro 26,00

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