22 aprile 2008

 
     

Gli stupri , la realta' e il reality
riceviamo e pubblichiamo

Dove sono i guru delle Università italiane? Dove sono i grandi analisti della mente, frequentatori dei salotti televisivi ? dove è il Garante delle Comunicazioni?

Quello cui assistiamo in alcuni telegiornali di questa vigilia elettorale fa veramente accapponare la pelle. Con spregiudicatezza irresponsabile si fa a gara per mettere al centro dell'informazione episodi di cronaca nera raccontando fatti, mettendo insieme frasi raccolte, assembrando immagini il cui effetto è di incutere nei telespettatori, soprattutto nelle fasce di popolazione più fragili per età e per cultura, un senso di terrore incombente alimentato dalla presenza di stranieri.

A volte, meno importanti e più normali, invece, appaiono paradossalmente i delitti di sangue più efferati commessi dai mostri nostrani spesso rappresentati con i plastici in miniatura nella trasmissione "porta a porta". Con tali modalità di comunicazione mediatica, probabilmente finalizzata ad orientare l'opinione pubblica per la scadenza elettorale, si sta perpetrando ai danni della comunità un danno di proporzioni incommensurabili.

La ferita al corpo sociale, inferta da un'informazione siffatta, è priva, a mio avviso, dei principi basilari dell'etica giornalistica e indica indirettamente strade selvagge di "coprifuoco" permanente, di chiusura e aggressività verso chiunque abbia tratti somatici o linguistici o nomi diversi dai nostri.

Si tratta di un'opera sistematica scellerata di distruzione progressiva del sistema naturale delle relazioni umane. Si tratta di una lucida folle filosofia che si inietta pericolosamente nell'opinione pubblica per far credere che l'unica soluzione per la sicurezza sono la costruzione di infinite carceri e manicomi dove dividere i "cattivi" dai "buoni".

E' un'incultura delle barricate che suggerisce allo spettatore acritico il rifugio principe dove sentirsi più sicuri al tramonto: in casa, davanti agli accattivanti intrattenimenti e format televisivi dove l'unico innocuo gioco interattivo è il televoto a pagamento.

Uno schermo intercetta e si sostituisce al nostro bisogno di relazioni sociali e affettive e le fa entrare virtualmente dentro ogni salotto e camera da letto attraverso il reality show, dove non esistono fastidiose o "minacciose" presenze di rom, immigrati ed extracomunitari.

Domenico Ciardulli

Speciale immigrazione

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Immigrati e stupri: i dati contraddicono le strumentalizzazioni