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17 ottobre 2008
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Le
basi morali dell'evasione fiscale Il Premio Nazionale “Paolo Borsellino” è incentrato quest’anno sul tema del coraggio, il coraggio di quegli italiani onesti che non si lasciano intimidire, che non demordono, che resistono sui principi. Il coraggio di quei cittadini che, nel verminaio nauseabondo delle relazioni tra pubblica amministrazione, criminalità organizzata, malapolitica ed imprenditori senza scrupoli, scelgono di fare semplicemente il proprio dovere, senza sconti. In certi ambienti, la vita è diventata un inferno per gli onesti, razza in via di estinzione. Gli onesti e i bene educati sono malvisti, derisi, emarginati, trasferiti in sedi non ambite. Hanno la certezza di non fare carriera. E perché? Perché rispettano le regole e non rubano. Presuntuosi! Snob che non sono altro! Vere le parole di Piercamillo Davigo: «All’estero ci vuole coraggio per commettere un reato, in Italia ci vuole coraggio per rimanere onesti». La quotidiana Resistenza degli onesti e dei bene educati meriterebbe tante medaglie d’oro al valor civile. Il libretto di Andrea Leccese, "Le basi morali dell'evasione fiscale", ed Armando 2007 - presentato nell'ambito del premio Borsellino a Tortoreto il 21 ottobre - è dedicato proprio a queste persone, ai "cittadini onesti che non fanno carriera". ___________ NB:
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