ottobre 2008

 
     

Petizione ragazzi con disabilita' : dubbi e domande
di red

Ma per reintegrare le ore di sostegno non era sufficiente rivolgersi ai TAR, che negli anni scorsi hanno gia' emanato molte ordinanze che imponevano il rispristino delle ore di sostegno per i ragazzi le cui famiglie presentavano ricorso?

In effetti negli ultimi anni, quando la misura era di tipo amministrativo (ordinanze ministeriali e conseguenti decisioni degli uffici scolastici regionali) era possibile ricorrere ai TAR che - richiamandosi alla Costituzione - annullavano il ridimensionamento delle ore di sostegno. Tuttavia, con la trasformazione in legge del provvedimento, i TAR non sono piu' competenti.

Chi e' il responsabile della trasformazione in legge di questa misura?

Il governo Prodi con la finanziaria 2008 approvata nel 2007 ed il governo Berlusconi con la finanziaria 2009 approvata nel 2008. I tagli alle ore dei ragazzi disabili sono infatti inserite nelle misure finalizzate al risparmio sui conti dello Stato (ci si permetta un commento: ma non c'erano davvero altri capitoli di spesa su cui tagliare?)

Come mai, pur essendo stata la misura approvata gia' nel dicembre 2007, una petizione soltanto adesso?

La norma era nascosta fra le migliaia di commi della legge (precisamente comma 413 e 414 dell'art. 2 della finanziaria), quindi non e' stata notata (forse nemmeno dagli stessi parlamentari che l'hanno approvata) ne' i suoi effetti sono stati subito evidenti. La portata del provvedimento e' quindi emersa quando i TAR, cui le famiglie dei ragazzi privati di un adeguato sostegno si rivolgevano, hanno cominciato a dichiarare l'impossibilita' di intervenire su un provvedimento adottato dagli uffici scolastici in ottemperanza ad una legge e non piu' ad una disposizione amministrativa.

Quindi i TAR non possono agire. Chi potrebbe farlo?

Alcune province e regioni si stanno attrezzando per evitare gli effetti negativi della norma, integrando a proprie spese le ore di sostegno per questi ragazzi. Si tratta pero' di iniziative locali e limitate nel tempo che comunque colmano un bisogno, non incidono sulla legge. A livello nazionale, quindi, sarebbe necessaria una pronuncia di incostituzionalita' dei commi richiamati piu' sopra e degli analoghi commi della nuova finanziaria. Per far cio' occorre che nell'ambito di un procedimento giudiziario venga presentata alla Corte Costituzionale un'eccezione di legittimita', ma i tempi per l'intera trafila sono tali che i ragazzi resterebbero senza adeguato sostegno tutto quest'anno e oltre. Ecco perche' intendiamo rivolgerci alle massime cariche dello Stato ed al ministro dell'Istruzione perche' si provveda direttamente e tempestivamente a correggere la norma incriminata.

Ma il Capo dello Stato non ha recentemente dichiarato di non voler intervenire sulle riforme della scuola dato che esse sono responsabilita' dei governi proponenti?

Certo, ma in quel caso (la legge di riforma della scuola) si parlava di misure opinabili, frutto di diverse visioni della gestione scolastica (ad es maestro unico o meno) o anche di diverse visioni ideologiche. Riguardo all'oggetto della petizione - che discende dalla norma inserita in finanziaria - stiamo parlando invece di una disposizione di legge che lede i diritti costituzionali dei giovani e giovanissimi con disabilita' grave, quindi non si tratta di valutazioni politiche di parte, ma della difesa dei diritti sanciti dalla Costituzione, che e' prerogativa del Capo dello Stato.

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