02 novembre 2008

 
     

USA e diritti umani : proposte per il prossimo presidente
di Rico Guillermo*

In attesa delle elezioni presidenziali americane, Human Rights Watch ha redatto l'agenda dei diritti umani del prossimo presidente USA.

1- assicurarsi che gli sforzi antiterrorismo siano compatibili con le leggi internazionali sui diritti umani, al contrario di quello che ha fatto l'amministrazione Bush. Quindi il nuovo presidente USA dovrebbe:
- chiudere la prigione di Guantanamo Bay perseguendo i detenuti effettivamente coinvolti nel terrorismo ma rimandando a casa gli altri o trovando loro un'appropriata alternativa negli USA (ci sono persone che tornando a casa rischiano detensioni e torture, ndr)
- perseguire i sospetti di terrorismo in regolari tribunali federali e non davanti a commissioni militari, che hanno fallito nel provvedere i principi fondamentali del giusto processo e rigettare la detenzione preventiva come alternativa al processo
- rigettare la 'guerra globale al terrorismo' come base legale per tenere in carcere le persone privandole dei loro diritti fondamentali nel campo della giustizia penale
- emettere un ordine esecutivo per bandire la tortur e i trattamenti crudeli, disumani e degradanti, imponendo la CIA di rispettare le regole di interrogatorio che l'esercito statunitense ha ora adottato.
- mettere fine definitivamente al programma di detenzioni segrete della CIA e all'uso di tradurre i detenuti segreti in Paesi dove possono rischiare torture o trattamenti crudeli, disumani o dgrdanti.
- firmare e spingere il Senato a ratificare la Convenzione contro le sparizioni forzate (che nemmeno l'Italia ha sottoscritto, ndr) come segnale di cambiamento di rotta - istituire una commissione indipndente dalla politica (commissione verita') con poteri paragiudiziari e adeguati finanziamenti che indaghi e riferisca pubblicamente sugli abusi commessi dopo l'11 settembre 2001 individuandone i responsabili e indicando le misure necessarie per garantire che tali abusi non si ripetano mai piu'.

2. Far si' che i diritti umani diventino il pilastro della politica estera USA Per rimediare ad otto anni di politica di critiche e azioni selettive sui diritti umani da parte dell'amministrazione Bush he, a giudizio della ONG per i diritti umni, e' stata severa con Paesi 'nemici' come Iran e Cuba e Stati di importanza strategica modesta, come Sudan, Zimbabwe and Burma (ma ricordiamo che ad esempio il Sudan e' uno dei maggiori produttori di petrolio del mondo, il che giustificherebbe le pressioni USA molto piu' del grado di importanza strategica) ed e' stata invece piu' inconsistente con Paesi alleati degli Stati Uniti come Egitto, Pakistan, Afghanistan e Uzbekistan.

3. Infine il prossimo presidnte dovrebbe, a livello internazionale, ricongiungere gli USA alla Comunita' internazionale dei diritti umani, mentre dovrebbe mostrare una forte leadership sui temi dei diritti umani nel'ambito della sua politica interna. Pertanto, a livello mondiale, gli USA dovrebbero allinearsi al trattato contro le bombe cluster (armi a frammentazione), ratificare Convenzioni come quella contro ogni forma di discriminazione verso le donne, la Convenzione dei diritti del fanciullo e quella sui diritti economici, sociali e culturali. Inoltre dovrebbe sostenere le indagini della Corte penale internazionale (mentre gli USA, che tollerano le azioni di tale istituzione contro i propri 'nemici politici', si sottraggono ad esse quando avvengono nei propri confronti).

Sotto il profilo interno, HRW pensa fra l'altro all'abolizione della pena di morte federale e ad una immediata moratoria sulle esecuzioni, all'emendamento della legge sulle deportazioni immediate degli immigrati con condanne penali (che lascia tanti bambini senza padre) e ad un impegno contro la piaga delle discriminazioni razziali in ambito giudiziario.

* si ringrzia Claudio Giusti

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