16 luglio 2008

 
     

Traffico internazionale degli organi : ma e' vero ?
di Claudio Giusti*

Agli Italiani piace credere che esista un commercio internazionale d’organi espiantati dalla Mafia a bambini rapiti nei paesi del Terzo Mondo. Non c’è speranza che qualcuno si prenda la briga di controllare se in queste notizie c’è qualcosa di vero.

Ragioniamo per assurdo e ammettiamo che esista un’organizzazione criminale dedita al rapimento di persone allo scopo di usarne gli organi:

1) Ovviamente costoro non possono rapire bambini perché i loro organi non sono adatti per gli adulti e i trapianti sui bambini sono troppo rari per creare un mercato redditizio. Togliamo quindi di mezzo la parte più grossa della balla: se esiste un traffico internazionale di organi “rubati” questo non riguarda i bambini.

2) Sappiamo che trovare un donatore compatibile per un trapianto legale non è cosa facile e mettiamoci nei panni di chi deve fare il percorso inverso: dal “donatore” al ricevente. Come faranno i nostri criminali a trovare una persona che sia compatibile con il loro rapito e anche abbastanza ricca e disperata da accettare le loro proposte?

3) Mettiamo che ci riescano: a questo punto devono avere a propria disposizione una clinica di alto livello con personale che accetti di espiantare un organo senza fare domande. Occorrono medici, anestesisti e infermieri il cui silenzio deve essere profumatamente pagato visto che partecipano a reati gravissimi.

4) Insomma: la nostra organizzazione criminale deve essere in grado di mettere insieme una vittima adatta, una clinica, uno staff medico e un cliente disposto a sborsare una cifra enorme (centinaia di migliaia di dollari).

5) Ne consegue che il nostro trapiantando, oltre che molto ricco, deve essere anche molto stupido, perché spenderebbe parecchio meno a farsi fare un legalissimo trapianto in Cina o a smazzettare un primario.

Gli italiani e i loro giornali non lo sanno, ma la realtà è banalmente atroce. Il commercio internazionale di organi esiste, non è clandestino perché gestito dal Partito Comunista Cinese e ha consentito a migliaia di persone di tutti i paesi di ricevere, con poca spesa, un organo.

La procedura è semplice, legale e sicura: le cliniche cinesi fanno le loro richieste, il Partito trova, fra le migliaia di condannati a morte, quelli adatti a “donare” e li fa fucilare nei tempi previsti dalle necessità della camera operatoria. Il costo di tutta l’operazione va dai 50 ai 100 mila dollari americani.

Anche a Taiwan usano i condannati a morte come “banca degli organi” e sappiamo che un sacco di persone povere hanno venduto un rene in India o in Brasile.

ahttp://www.ceu.hu/legal/ind_vs_state/Rothman_paper_organ_2002.htm
http://web.amnesty.org/library/Index/ENGASA170032004?open&of=ENG-CHN
http://home.columbus.rr.com/mhollowa/toogood.txt
http://www.amnesty.org/en/library/info/ACT50/001/1998 (nota 50)
http://www.laogai.org/news/newsdetail.php?id=2015
http://www.freerepublic.com/focus/f-news/1618547/posts
http://www.wac.ucla.edu/pdf/BabyParts.pdf

* membro del Comitato Scientifico dell'Osservatorio sulla legalita' e sui diritti onlus

Speciale diritti

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