26 aprile 2008

 
     

USA : caso Bell , assolti poliziotti che uccisero un innocente . Le reazioni
di Rico Guillermo*

L'assoluzione di tre poliziotti di New York autori di una sparatoria che ha ucciso (con 51 colpi) il giovane nero Sean Bell e ferito alcuni suoi amici ha generato costernazione, commozione e proteste nella comunita' nera americana e non solo.

Sean, 23 anni, ucciso a novembre 2006 nel quartiere di Queens mentre usciva da un locale dove aveva festeggiato l'addio al celibato, doveva sposarsi il giorno dopo. Ne' cui ne' i suoi amici portavano un'arma o potevano avervi accesso, come hanno verificato le indagini. I tre agenti che hanno sparato erano parte di un gruppo di cinque detective in borghese (per via di un'indagine su denunce relative al locale in merito a prostituzione e detenzione di armi e droga), quindi i giovani hanno temuto un'aggressione quando questi si sono avvicinati. Viceversa i poliziotti affermano di aver temuto per le proprie vite quando i ragazzi sono entrati nell'auto con Bell alla guida, perche' temevano vi si potesse nascondere un'arma.

I testimoni affermano che i poliziotti non si sono qualificati. Ma il giudice ha avuto dubbi su alcuni testimoni, rilevando i loro precedenti penali e notando contraddizioni nelle loro dichiarazioni (come ha scritto in un comunicato stampa) e l'atteggiamento aggressivo nei confronti di poliziotti e procuratori (come notano alcuni commentatori americani). I detective Michael Oliver (dalla cui pistola sono partiti 30 dei 51 colpi che hanno ucciso Bell), Gescard Isnora e Marc Cooper sono stati quindi assolti ieri dalle accuse di omicidio, aggressione e rischio sconsiderato per la vita di Sean Bell. Il processo si e' svolto davanti ad un giudice monocratico e non ad una giuria per via del forte impatto emotivo avuto sulla collettivita' dai fatti di sangue.

Alcune ore dopo il verdetto, Cooper ha detto: "Alla famiglia di Bell voglio dire che mi dispiace per la tragedia". Isnora hanno lodato il giudice "per la sua equa e giusta decisione". Patrick Lynch, presidente di una associazione vicina alla polizia di New York, ha dichiarato: "non ci sono vincitori, non ci sono perdenti... "Abbiamo ancora una morte che si e' verificata. Abbiamo ancora agenti di polizia che devono convivere con il fatto che vi e' stata una morte in cui sono stati coinvolti", ma il verdetto - a datto - rassicura gli agenti di polizia che essi sono trattati in modo equo nei tribunali di New York.

Alle critiche sulla decisione degli agenti di sparare e sul fatto che siano stati sparati cosi' tanti colpi, risponde indirettamente un ex detective di Queens spiegando che il tutto e' accaduto, probabilmente in meno di due minuti: "Potrei far fuoco con la mia arma in un caso come questo in 20 a 30 secondi" e che sono decisioni prese, nel bene e nel male, molto rapidamente.

Il Sindaco Michael Bloomberg ha detto in una dichiarazione che: "Un uomo innocente ha perso la vita, una sposa ha perso il suo sposo, due figlie hanno perso il loro padre e una madre e un padre hanno perso il loro figlio. Nessun verdetto porrebbe mai fine al dolore che coloro che conoscevano e amavano Sean Bell soffrono". Tuttavia, egli ha detto, il sistema giuridico deve essere rispettato "e anche se non tutti saranno d'accordo con le sentenze e pareri emessi dai tribunali, accettiamo la loro autorita'". Bloomberg ha anche detto di aver parlato brevemente con Paultre Bell e concordato con lei sulla necessita' di garantire che simili episodi non si verifichino in futuro.

L'esperto legale della CNN, Sunny Hostin, spiega che il verdetto e' sereno ed equanime. Il giudice Arthur Cooperman, spiega l'esperto, e' un magistrato di lungo corso che ha dato prova di equanimita' nella sua carriera, ha esperienza in casi di brutalita' della polizia ed in un caso ha condannato dei poliziotti. L'esperto della rete afferma che effettivamente alcuni testimoni non sono apparsi sereni, ed uno di questi ha gridato al procuratore: "Questo dovrebbe accadere per la vostra famiglia", inficiando la propria attendibilita' con l'animosita' del comportamento. Secondo l'esperto, l'opinione pubblica per la maggior parte e' convinta che i poliziotti siano stati giustificati a sparare e che sembrava essere una normale procedura di polizia. Ma la comunita' concorda sul fatto che si tratti di un terribile caso per tutti, visto che anche i tre poliziotti dovranno fare i conti per tutta la vita con l'omicidio di un uomo innocente.

Ben altri reazioni e commenti, dicevamo, sono venuti dalla comunita' nera di New York e non solo. La giovane Nicole Paultre Bell, la sposa mancata, si e' sentita male alla lettura del verdetto. Molti neri riuniti fuori dal tribunale hanno pianto o protestato, rivolgendosi soprattutto ai poliziotti neri presenti, con l'invito a lasciare la divisa ed il servizio per i "padroni".

Il Reverendo Al Sharpton, molto vicino alla famiglia e che aveva invitato alla calma la comunita' nera, ha dichiarato durante il suo programma radiofonico che non si e' trattato di errore giudiziario: "Cio' che abbiamo visto in tribunale oggi e' stato un aborto spontaneo della giustizia... la giustizia e' stata interrotta". Leroy Gadsden, presidente del Comitato Giamaica di relazioni con le forze di polizia, ha detto alla stampa USA che "Questo caso non e' stato sulla giustizia... e' stato sul fatto se le forze di polizia abbiano il diritto di essere al di sopra della legge. Se la legge fosse stata in effetti qui, se il giudice avesse seguito la legge veramente, questi agenti sarebbero stati riconosciuti colpevoli. ... Questo tribunale, purtroppo, e' fallito quando si tratta di giustizia per le persone di colore".

Alcuni giornali statunitensi titolano significativamente: "Quando i poliziotti uccidono un innocente e' legale". Un blog nero nota la disparita' di trattamento riservata a Wesley Snipes, il popolare attore condannato a tre anni di reclusione per non aver pagato le imposte per tre anni. Un reato non violento, nota il blog, mentre al nero Michael Vick e' stato comminato il carcere per aver ucciso un cane. Invece i funzionari di polizia nel caso Bell (due dei quali, va notato, sono afroamericani) saranno liberi e godranno del sole e della vita pur avendo ucciso un uomo completamente innocente e tolto il padre a due bambini. Con una amara ma ovvia deduzione un altro blog suggerisce: da oggi in poi restatevene chiusi in casa "per evitare di essere un Sean Bell".

I pubblici ministeri federali condurranno comunque una revisione del processo per determinare se vi siano state violazioni dei diritti civili.

* si ringraziano Claudio Giusti ed Elisa Mabrito

Speciale giustizia USA

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