08 febbraio 2008

 
     

Luigi Scotti ha giurato : un magistrato al ministero della Giustizia
di Rita Guma

Perche' Prodi in un primo tempo ha assunto ad interim il ministero della Giustizia ed a soli due mesi dalle elezioni vi ha rinunciato ed ha nominato ministro il sottosegretario Luigi Scotti? Tentiamo una lettura degli eventi.

Alle dimissioni di Clemente Mastella, Romano Prodi aveva preso in carico il ministero della Giustizia, intervenendo poi in questo ruolo all'inaugurazione dell'anno giudiziario. Ieri tuttavia, il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha ricevuto al Palazzo del Quirinale, il Presidente del Consiglio dei Ministri, su proposta del quale ha firmato il decreto di nomina del dottor Luigi Scotti alla carica di ministro della giustizia. Il nuovo gurdasigilli ha giurato poco dopo.

E' plausibile pensare che, subito dopo le dimissioni di Mastella, Prodi non abbia voluto designare un sostituto per dare al centrista il segnale che il posto dell'Udeur nel governo era ancora libero e che il sostegno a Mastella era palpabile. In tal modo sperava forse di mantenerne l'appoggio esterno in un primo tempo promesso. Quali che fossero le ragioni di tale disponibilita' (ma i maligni potrebbero pensare alla mera convenienza numerica al Senato, dove peraltro il ministro aveva conservato il seggio), Prodi sembrava quindi lanciare all'ex collega di governo un messaggio attendista.

Poi il 'tradimento' di Mastella - che ora sembra addirittura estendersi ad una alleanza elettorale con l'opposizione. Dunque, venuta meno la necessita' di una (forse forzata) solidarieta', Prodi ha potuto scrollarsi di dosso lo scomodo ed impegnativo ruolo di guardasigilli, affidandolo ad altri. Anche perche', va ricordato, anche il premier e' coinvolto nell'inchiesta Why Not, quindi si troverebbe (e si e' trovato per qualche settimana) in una posizione incompatibile come gia' lo stesso Mastella.

A questo punto entra in scena Luigi Scotti, magistrato di grande esperienza (e' stato in Cassazione, presidente di Tribunale e membro del CSM), ma anche 'petalo' della rosa di nomi di 'tecnici' indicati a Prodi dalla sinistra estrema quando il nuovo governo doveva essere varato.

In un colpo solo quindi Prodi puo' soddisfare molte esigenze. Da un lato evitare accuse di incompatibilita' e mettere alla Giustizia una persona di sicura esperienza. Dall'altro - scegliendo fra i sottosegretari, e in particolare fra i sottosegretari magistrati, quello indicato dall'ala sinistra della coalizione - consolidare il legame con un alleato un po' ribelle.

Infine, ponendo alla giustizia un magistrato, chiedere timidamente 'scusa' alla magistratura, maltrattata nelle persone di De Magistris e Forleo ma anche con l'accettazione passiva - da parte di una buona fetta di deputati del centrosinistra - dell'immagine negativa dipinta delle toghe da parte di Mastella nella seduta parlamentare in cui rassegnava le dimissioni. E forse, con la sua scelta, Prodi ha inteso anche dare un segnale di gratitudine ai magistrati che - nonostante l'atteggiamento riservato alla categoria non sia stato di recente molto diverso da quello messo in atto dal governo Berlusconi - non hanno cavalcato le vicende dei due colleghi 'inquisiti' dal CSM.

Certo gli avvocati non saranno entusiasti per la scelta quale guardasigilli di un magistrato (l'unico sottosegretario avvocato era Luigi Li Gotti, IdV), visto che lamentano l'eccessivo peso della magistratura nelle scelte legislative di questo governo e chiedono piu' partecipazione per la propria categoria professionale, ma - a parte il fatto che Scotti gestira', come tutto il governo dimissionario, solo l'ordinaria amministrazione - anche la classe forense verra' in piccola parte accontentata.

Infatti l'AIGA, che - durante l'interim prodiano - aveva lamentato la mancata scelta di un ministro da parte di Prodi come segnale di scarsa attenzione ai problemi della giustizia - avra' una risposta alla sua richiesta. L'OUA - che proprio domani con una manifestazione a Roma si prepara a chiedere alla politica di rimettere la giustizia al centro della sua azione e che proporra' 12 punti prioritari per l'azione del prossimo governo - avra' almeno la soddisfazione di avere nei prossimi due mesi un interlocutore piu' adeguato e meno impegnato su altri fronti di quanto lo sia Prodi.

Di certo c'e' che questo ministro ha una solida preparazione tecnica nella materia di competenza (e' stato capo dell'ufficio legislativo del Ministero della Giustizia ed e' anche docente universitario in materie giuridiche), non fa parte della solita 'casta' e non e' inquisito. E questo, oggi come oggi, non e' poco.

Speciale giustizia

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