05 febbraio 2008

 
     

Intercettazioni : e' vero che all'estero non le fanno ? Il caso britannico
di Giulia Alliani

"Dear Prime Minister, lei ricorderà che la Dottrina Wilson, risalente al 1966, ai tempi di Harold Wilson, ha stabilito per principio che il Governo non può mettere sotto controllo i telefoni dei membri del Parlamento.
Ho ragione di credere che tale principio, sempre confermato, sia stato violato a riguardo di conversazioni avvenute tra un parlamentare e un elettore del suo collegio, arrestato e detenuto dal 2003 come sospetto terrorista.
Le sarei grato se potesse eseguire un controllo su tali gravi accadimenti e rendermi noti i risultati della sua verifica.
Inoltre le sarei grato se potesse confermarmi che, durante il suo governo, non sono state apportate modifiche alla Dottrina Wilson, alla luce del suo esplicito impegno, del 3 luglio scorso, a "restituire potere al Parlamento allo scopo di costruire la fiducia del popolo britannico nella nostra democrazia". Etc. etc.
Firmato: David Davis, ministro dell'Interno del governo ombra, 11 dicembre 2007.

Questo, grosso modo, il tono della lettera che il conservatore David Davis sostiene di avere scritto al primo ministro britannico, Gordon Brown. Lettera rimasta senza risposta, secondo lo scrivente, e mai ricevuta, secondo Downing Street.

Le conversazioni di cui si parla sono quelle avvenute tra Sadiq Khan, parlamentare laburista, e Babar Ahmad, un suo amico d'infanzia, durante alcune visite in carcere, dove Babar Ahmad é detenuto in quanto sospettato di terrorismo. I due uomini sono entrambi di religione musulmana. I colloqui sono stati registrati dalla polizia antiterrorismo britannica grazie ad un microfono nascosto sotto una scrivania, ma Scotland Yard si è rifiutata di commentare la accuse, poiché i fatti rientrano nell'ambito della sicurezza nazionale.

Il ministro della Giustizia britannico, Jack Straw, al quale sono state chieste le ragioni della violazione della riservatezza dei colloqui, ha ordinato un'inchiesta ufficiale che é stata affidata a Sir Christopher Rose, Chief Surveillance Commissioner, ed ex giudice della High Court. Tuttavia Straw ha precisato che, mentre la cosiddetta Dottrina Wilson, che da più di 40 anni protegge i politici dai controlli dei servizi, prevede per le intercettazioni di telefonate o altre conversazioni un mandato firmato dal ministro degli Interni o dal ministro degli Esteri, le stesse regole non valgono nel caso di operazioni di controllo di altro tipo, che richiedono la semplice autorizzazione di un funzionario di polizia di alto grado (in Inghilterra è infatti la polizia, e non un pubblico ministero, che conduce le indagini quando si sospetta che sia stato commesso un reato).

Sadiq Khan, intervistato dai giornalisti, si é detto profondamenmte offeso per la violazione del diritto di un cittadino ad avere un incontro riservato con il proprio parlamentare di riferimento. Per Andrew Mackinlay, un suo collega laburista, è inaccettabile che le conversazioni tra parlamentari ed elettori vengano spiate, sia che lo facciano i servizi di sicurezza sia che lo faccia la polizia. Si tratta comunque di "un affronto alla democrazia caratteristico dei regimi totalitari: nessuno vuol suggerire che i parlamentari sono al di sopra della legge ma, quando agiscono nell'esercizio della loro funzione e si occupano della libertà delle persone, il diritto alla riservatezza é sacrosanto come il segreto professionale per gli avvocati".

La situazione è complicata dal fatto che Khan é anche un avvocato, già presidente dell'associazione per i diritti umani "Liberty" e consulente legale del Muslim Council of Britain, una specie di spina nel fianco della Metropolitan police, contro la quale ha condotto una serie molto discussa di cause per "malpractice". Le conversazioni con Babar Ahmad, che potrebbe essere deportato negli Stati Uniti in forza delle nuove leggi inglesi sull'estradizione verso gli Usa, vertevano su argomenti di carattere legale. In Inghilterra Ahmad non deve rispondere di nessuna accusa, mentre il governo americano gli imputa di aver gestito un sito web che, negli anni '90, raccoglieva fondi per i terroristi talebani e ceceni.

Khan, pur non essendo l'avvocato di Ahmad, é tuttavia un suo amico d'infanzia, e ha organizzato una campagna contro la sua estradizione raccogliendo 18.000 firme che ne chiedono la scarcerazione. Khan ha fatto visita in carcere ad Ahmad due volte, nel 2005 e nel 2006, ma va detto che l'autorizzazione della polizia a registrare i colloqui tra Ahmad e le persone che venivano a visitarlo era già stata firmata in precedenza, in occasione degli incontri con i suoi familiari, che venivano ad informarlo sugli sviluppi della campagna che stavano organizzando per invocarne la liberazione.

Le conversazioni con Khan assumono però un carattere diverso da quelle con i parenti e anche un funzionario di Scotland Yard, parlando con i giornalisti, ha rilevato che, per intercettare Khan, sarebbe stato necessario che su di lui gravasse il sospetto di essere coinvolto in qualche forma di associazione a delinquere, mentre, escludendo tale possibilità, ci si troverebbe di fronte non solo alla violazione dell'immunità parlamentare, ma anche, considerato l'argomento delle conversazioni, a quella del segreto professionale, e a quella dei diritti della difesa.

Le conclusioni dell'inchiesta ordinata da Straw dovrebbero giungere tra un paio di settimane, mentre Ahmad resta in carcere in attesa di una sentenza della Corte Europea dei Diritti dell'Uomo. Intanto, la settimana scorsa, un rapporto ufficiale ha rivelato che le autorità, ivi compresi i consigli locali, impostano operazioni di ascolto delle conversazioni su circa 1000 persone ogni giorno. Secondo il rapporto, presentato da Sir Paul Kennedy, l'Interception of Communications Commissioner, e citato dai media britannici, un totale di 653 organismi statali (compresi i 474 consigli locali) ha il potere di intercettare conversazioni telefoniche private e corrispondenza privata, elettronica e non, grazie alle leggi entrate in vigore otto anni fa.

Solitamente i controlli vengono eseguiti dai servizi di intelligece e dalla polizia, e gli intercettati sono individui sospettati di terrorimo o di gravi reati ma, con le nuove leggi, sono centinaia gli enti che possono ordinare le intercettazioni, compresi gli uffici finanziari e fiscali, il servizio ambulanze, i pompieri, e i direttori delle prigioni. Secondo il rapporto moltissime operazioni si rivelano sbagliate e, in alcuni casi, é stato appurato che, per colpa di banali errori amministrativi, sono stati messi sotto controllo i telefoni di persone perfettamente innocenti.

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