02 febbraio 2008

 
     

Rifiuti : tentativo di 'fuga' dalla Campania alla Puglia
di Massimiliano Trematerra*

Due anni or sono, l'allora Commissario di Governo per l'emergenza rifiuti nella Regione Campania, con ordinanza 15 novembre 2004 n. 287, autorizzava la redazione di un progetto preliminare - definitivo di Ricomposizione Morfologica del sito "Loc. Ischia" del Comune di Savignano Irpino (Av), con utilizzo delle volumetrie di cava per il conferimento di FOS (frazione organica stabilizzata) e Sovvalli proveniente dall'impianto di produzione C.d.R. di Pianodardine.

La ricomposizione morfologica è stata un eufemismo col quale il commissario per l'emergenza ha di fatto catapultato migliaia di tonnellate di CDR non combustibile, a causa dell'imperfetto funzionamento dell'impianto di termovalorizzazione di Acerra, in vari siti individuati a seguito di studi alquanto sommari e di un'attività provvedimentale compiuta in deroga alle leggi di tutela dell'ambiente. Negli ultimi anni, si cita solo per esempio il caso del comune di Campagna, di quello di Villaricca o, quello in esame, di Savignano Irpino.

Il Comune di Savignano Irpino, iscritto nei registri geologici del Ministero con qualifica PG 3, ad elevato rischio frane, propose ricorso al TAR del Lazio, nel tentativo di paralizzare l'azione del commissario straordinario, ma l'istanza cautelare di sospensione della predetta ordinanza non ebbe esito positivo. Anzi, il tribunale regionale del Lazio ritenne implicitamente che la ricomposizione morfologica potesse proprio servire ad evitare il rischio frane. Qualcosa come: colmare le falle geologiche con tonnellate di rifiuti inquinanti.

Dinanzi alla minaccia imminente di veder depositati nella contrada Ischia di Savignano migliaia di quintali di CDR proveniente dall'impianto di Pianodardine, i cittadini del Comune, con un'azione, degna del teatro di Pirandello, decisero di tentare la carta del referendum. Per cosa? Decisero, capeggiati dal farmacista Giovanni Capone, di attivare la procedura prevista dal testo unico enti locali e dalla Carta Costituzionale, per diventare, da cittadini campani, cittadini pugliesi.

Se la provincia di Avellino non ci tutela, dovettero pensare, proponendo al commissario dell'emergenza un sito ubicato nel nostro Comune come sito di smaltimento di f.o.s. e sovvalli, allora, seppure la Campania ci utilizza come discarica pattumiera della provincia, allora noi desideriamo essere della Puglia.

Che simpatica idea, quasi come quella dei cittadini di Cortina d'Ampezzo, che alla fine sono riusciti ad ottenere il passaggio dal Veneto al Trentino Alto Adige. Quasi, perché quelli ci sono riusciti davvero, forse grazie ai potenti mezzi del turismo d'elite, mentre la nobile iniziativa del farmacista Capone è miseramente fallita per mancato raggiungimento del quorum.

Oggi, il tema torna d'attualità, dal momento che nel piano gestione rifiuti di De Gennaro uno dei siti di stoccaggio delle migliaia di tonnellate di rifiuti abbandonate per le strade è nuovamente quello di Savignano che, evidentemente non deve avere esaurito le proprie capacità ricettive. Riuscira' questa volta il buon farmacista a raggiungere il tanto agognato quorum?

* esperto di diritto amministrativo, membro del comitato tecnico-giuridico dell'Osservatorio

Speciale rifiuti

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