UE : a un avvocato sudanese per i diritti il Premio Sakharov 2007
di Gabriella Mira Marq

E' l'avvocato sudanese Salih Mahmoud Osman il vincitore di quest'anno del Premio Sakharov per la liberta' di pensiero, come annunciato la scorsa settimana durante la seduta plenaria dell'europarlamento dal presidente, Hans-Gert Pöttering.

Osman, che opera con l'Organizzazione sudanese contro la tortura, presta da vent'anni aiuto legale alle vittime delle violazioni dei diritti umani nel suo Paese nel corso delle varie guerre civili e le aiuta a trovare un sostegno medico. In questa attivita' Osman ha ottenuto molti successi legali, evitando amputazioni e pene di morte, oltre a portare avanti una campagna per ottenere che gli stupri siano riconosciuti come crimine di guerra. L'associazione di Osman, SOAT, ha anche svolto una utile opera di catalogazione dei crimini avvenuti in particolare in Darfur.

Per queste azioni l'avvocato sudanese ha rischiato e rischia la vita in prima persona, ma ha gia' pagato un alto prezzo, dato che membri della sua famiglia sono stati uccisi o torturati o le loro case sono state bruciate dalle milizie. Egli stesso e' stato imprigionato dal governo sudanese per sette mesi nel 2004 senza accuse ne' processo. Attualmente, Osman e' membro del parlamento nazionale sudanese, dove e' impegnato a promuovere lo Stato di diritto attraverso l'applicazione della Costituzione provvisoria.

Ogni anno, il Parlamento UE assegna il premio per la liberta' di espressione e la difesa dei diritti umani ad organizzazioni e persone che si battono contro l'oppressione, l'intolleranza e l'ingiustizia, allo scopo di sostenere i loro sforzi nella difesa dei diritti dell'uomo, la democrazia e la legalita' nel mondo. La decisione relativa a Osman - presa dai gruppi parlamentari UE - e' stata unanime.

Gli altri nominati per il premio europeo 2007 erano Anna Politkovskaya (alla memoria) e due cyberdissidenti cinesi, Zeng Jinyan e Hu Jia. Poiche' pero' il premio prevede anche l'assegnazione di 50.000 euro, era quasi scontato che la scelta cadesse su chi sta operando attualmente con una organizzazione, in modo da aiutarlo a svolgere la sua attivita'.

Il capigruppo europei hanno pero' deciso di trovare un modo appropriato per onorare Anna Politkovskaya, la giornalista russa uccisa l'anno scorso, e si riuniranno nuovamente per decidere le modalita' di attuazione di tale iniziativa.

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