17 settembre 2007

 
     

Islamofobia crescente dopo 9/11 secondo Consiglio dei diritti ONU
di Carla Amato

Crescono nel mondo gli attacchi alla liberta' di religione e il razzismo, in particolare l'Islamofobia. Lo hanno affermato gli esperti del Consiglio dei diritti dell'uomo dell'ONU puntando il dito sulla politica post 11 settembre 2001 ma anche sui media, accusati di veicolare pregiudizi e stereotipi.

Occasione per tali valutazioni l'incontro di venerdi' 14 a Ginevra nel quale il Consiglio ha iniziato il processo di revisione, razionalizzazione e miglioramento del mandato del Relatore speciale sulla liberta' di religione o credo ed ha concluso il dibattito sul rapporto del Relatore speciale sul razzismo, la discriminazione razziale, la xenofobia e relative intolleranze.

Asma Jahangir, relatore speciale sulla liberta' di religione o credo, ha ricordato che nei suoi rapporti e' stato deplorato ripetutamente che la liberta' di religione o di credo non e' una realta' per molti individui nel mondo e che il contesto seguito agli attacchi dell'11 settembre 2001 ha portato nuove sfide in quest'ambito, dato che l'intolleranza religiosa e' aumentata e gli operatori per la pace e la tolleranza sono stati emarginati.

Jahangir ha osservato che le violazioni della liberta' di religione o credo sono spesso accompagnate da altre violazioni dei diritti dell'uomo, compresi i diritti civili e politici, così come i diritti economici, sociali e culturali ed ha ricordato che dall'inizio del mandato, il suo ufficio ha trasmesso 1.095 fra lettere di accusa ed appelli urgenti ad un totale di 130 Stati.

Doudou Diène, relatore speciale sul razzismo, la discriminazione razziale, la xenofobia e relative intolleranze, ha presentato il suo rapporto sulla diffamazione delle religioni. Diéne ha detto che la questione e' vecchia quanto il mondo ed e' storica e culturale e che l'intolleranza religiosa e razziale opera in profondita' nelle culture ed e' importante che il Consiglio predisponga strumenti internazionali che richiamino quei problemi e che proteggano la liberta' di religione, così come i diritti.

Il dialogo fra le fedi e' importante, ha sottolineato inoltre Diène, che ha suggerito al Consiglio di invitare gli Stati membri ad usare la legge per sradicare alla radice le cause della diffamazione delle religioni. Egli ha denunciato anche il fatto che in questa fase l'islamofobia e' cresciuta nel mondo al punto da essere difficilmente sradicata.

Nel corso del dibattito interattivo, le delegazioni degli Stati presenti hanno sollevato un certo numero di questioni, fra cui quella che le recenti campagne contro determinate religioni e gruppi etnici e sociali hanno condotto spesso alla violenza. Sono state sollevate alcune preoccupazioni serie sulla legittimazione intellettuale della islamofobia e sul fatto che i media di alcuni Paesi hanno avuto una parte nel rafforzare pregiudizi e stereotipi.

Speciale immigrazione e razzismo

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