11 settembre 2007

 
     

11 settembre : Consiglio Europa , lotta al terrore ma rispetto dei diritti
di Gabriella Mira Marq

I governi europei devono proteggere i cittadini dal terrore ma allo stesso tempo devono tutelare i diritti dell'uomo. Lo ha dichiarato, in occasione del sesto anniversario dell'11 settembre 2001, Il segretario generale del Consiglio d'Europa Terry Davis, secondo il quale non si tratta solo di un dovere, ma di una strategia vincente.

A giudizio di Davis, l'11 settembre 2001 il mondo si e' svegliato in una nuova era, dato che le persone morte a New York, in Pennsylvania e a Washington erano vittime di una nuova forma di terrorismo, che aveva colpito in un modo senza precedenti e gli arresti recenti in Danimarca ed in Germania "sono un ricordo drammatico che la minaccia dei terroristi e' virtualmente dappertutto e grande quanto mai prima".

I nostri governi hanno il dovere di fare tutto il possibile per proteggere il pubblico dalla minaccia terroristica, tuttavia, dice Davis, "devono anche rimanere all'interno della legge e per gli Stati membri del Consiglio di Europa questo include il rispetto della convenzione europea sui diritti dell'uomo". Secondo l'esponente del Consiglio d'Europa, e' su questo che si gioca tutto, in quanto la mancata distinzione fra il giusto e lo sbagliato "aiuta i terroristi ad arruolare nuove reclute ed ad estendere il loro sostegno".

L'operato del Consiglio - sottolinea Davis - e' finalizzato, in particolare dal 2001, a rafforzare la capacita' dei suoi Stati membri di combattere il terrorismo ed allo stesso tempo di rispettare i diritti dell'uomo: "in Europa sappiamo che questo e' non solo un fatto etico di importanza fondamentale, ma un presupposto per la lotta efficace ed infine vittoriosa contro il terrore".

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