11 ottobre 2007

 
     

Difensori e garanti dei diritti : poltrone inutili ?
riceviamo e rispondiamo

Siamo in un periodo in cui si parla molto dei costi eccessivi degli apparati pubblici e, con la nuova finanziaria, in parlamento come nella pubblica ammnistrazione, si è già adoperata l'accetta sugli sprechi di danaro.

Non ho certezze ma vorrei indurre ad una riflessione comune sull'idea di abolire anche tutte quelle figure pubbliche di tutela che rappresentano un costo, forse inutile, per le casse della Pubblica Amministrazione. Mi riferisco ai difensori civici, comunali, provinciali e regionali. Ai Garanti dei diritti dei detenuti, comunali e regionali. ai Garanti per l'Infanzia, comunali e regionali. Agli Osservatori per i diritti del lavoro ecc ecc.

Siamo proprio sicuri che c'è bisogno di spendere in tutti questi uffici? Il percorso che fanno i difensori civici, in fondo, lo può fare qualsiasi cittadino che si rivolge all'URP. Non basterebbe quindi ristrutturare gli uffici di relazione col pubblico? Inoltre, non credo siano una vera garanzia i "garanti" e "Osservatori dei diritti" nominati dalla Pubblica amministrazione per controllare la Pubblica Amministrazione o per sostituire le funzioni degli ispettori e pubblici ufficiali preposti.

Consideriamo poi tutte quelle associazioni di tutela che fanno parte del Consiglio Nazionale Utenti e Consumatori all'interno del Ministero delle Attività Produttive. Anch'esse ricevono aiuti e finanziamenti attraverso attività editoriali ed hanno supporti logistici dentro il ministero. Da decenni, quindi, ci sono una marea di organismi pubblici e privati, preposti e garantire i diritti dei cittadini, minori, detenuti, lavoratori, consumatori.

Ma il risultato che si rileva non è incoraggiante, lo si vede negli ospedali con la malasanità, nelle aule di giustizia con i processi interminabili, nelle carceri con i frequenti suicidi, negli uffici pubblici con politici e burocrati alla "Don Rodrigo", nelle scuole con la carenza dei professori di sostegno, nelle aziende con precarietà e ricatti.

Ha senso quindi pagare strutture, con funzione di doppioni, perfettamente impotenti? Non è una doppia beffa per i cittadini?

Domenico Ciardulli

Risponde il nostro presidente, Rita Guma:

L'argomento e' interessante, ed i dubbi non privi di fondamento.

La nomina politica puo' indurre qualche timore sull'imparzialita' nel caso i 'colpevoli' delle inefficienze o degli abusi siano politici, tuttavia quando questi organismi debbono controllare il funzionamento delle istituzioni e' giusto che se ne attribuisca la responsabilita' chi governa l'ente locale o la nazione, in modo che risponda agli elettori del suo operato di supervisione e verifica di strutture non elettive e talora pachidermiche che invece operano senza possibilita' d'intervento nemmeno indiretto da parte del cittadino.

Quanto alle associazioni coinvolte in consulte varie, l'assunto finanziamenti = connivenza o lassismo non e' automatico, come si puo' notare per le onlus, dove ce ne sono alcune che operano in modo scorretto sfruttando la mancanza di controlli a tappeto ed altre che si comportano in modo indipendente e si impegnano per la difesa dei diritti dei cittadini senza secondi fini commerciali o politici.

Purtroppo, gliene do' atto, si possono verificare casi in cui la frequentazione con il potere induce a dimenticare lo scopo originario del proprio coinvolgimento in organismi di controllo, come d'altra parte e' spesso accaduto anche con funzionari o organismi di rappresentanza dei lavoratori e con altri soggetti chiamati a stare dalla parte dei deboli, ma ci sono anche soggetti con la schiena dritta, che operano in modo coerente con le attese dei cittadini e non vedono nei finanziamenti un tentativo di 'corruzione' ma un giusto sostegno pubblico alla loro attivita' di denuncia.

In ogni caso, concordo sul fatto che ci sia un proliferare di consulte che - quando non nominate su base rappresentativa, ma cooptate dalla autorita' politica - servono solo a gettare fumo negli occhi e fare 'immagine', accontentando nel contempo con l'incarico e la visibilita' conseguente le associazioni contigue politicamente, le quali ovviamente baderanno a non infastidire il manovratore.

Va comunque considerato che alcune authority, quando funzionanti, permettono di evitare il ricorso alla giustizia e quindi di intervenire in tempi molto piu' brevi con sanzioni e divieti. Il fatto che i risultati non siano incoraggianti ha anche a che fare, temo, con la mole di casi in giacenza e con i poteri limitati e quindi non risolutivi attribuiti a molte di queste figure. In altri Paesi europei i garanti sono ben visti e danno risultati positivi e pertanto il Consiglio d'Europa spinge i Paesi membri a dotarsi di queste figure per alcuni aspetti della vita sociale, ad es per i diritti dei detenuti.

Quindi la sua richiesta potrebbe anche essere ribaltata, cioe' - previa verifica dei meccanismi di selezione e nomina - dare piu' poteri ad alcune di queste istituzioni, piuttosto che eliminarle.

Speciale diritti

___________

NB: I CONTENUTI DEL SITO POSSONO ESSERE PRELEVATI CITANDO L'AUTORE E LINKANDO
www.osservatoriosullalegalita.org