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24 ottobre 2007
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Pacchetto
sicurezza : ancora polemiche e critiche Continuano le critiche al pacchetto sicurezza elaborato dai ministri della Giustizia, Clemente Mastella, e dell'Interno, Giuliano Amato, e suddiviso in quattro ddl: "Disposizioni in materia di illegalità diffusa e di sicurezza dei cittadini", "Disposizioni in materia di reati di grave allarme sociale e di certezza della pena", "Misure di contrasto alla criminalità organizzata" e "Adesione dell'Italia al Trattato di Prum ed istituzione della banca dati nazionale del Dna". Alcune critiche - per lo piu' dall'opposizione - riguardano il fatto che il Consiglio dei ministri non sia riuscito a trovare un accordo sugli annunciati provvedimenti in materia di sicurezza dei cittadini e di contrasto all'illegalità diffusa, e che lo abbia rinviato a martedi' prossimo. I ministri critici verso il pacchetto sono invece Emma Bonino, della Rosa nel Pugno, in disaccordo su buona parte dei provvedimenti, Paolo Ferrero di Rifondazione, preoccupato per la revisione di alcune norme del codice penale e dei poteri agli amministratori locali, e Rosy Bindi, timorosa per il rischio di norme "antirom". Perplessita' anche da Pecoraro Scanio dei Verdi e Fabio Mussi di Sinistra Democratica, Cesare Damiano, Barbara Pollastrini e Giulio Santagata. Serie critiche anche dagli avvocati. L'Unione delle Camere Penali Italiane ha confermato il "giudizio totalmente negativo" sul pacchetto sicurezza gia' espresso al congresso straordinario di Treviso. Anche l'Associazione Giovani Avvocati ritiene che il provvedimento vada "profondamente ripensato". Il Presidente dell'Aiga, Valter Militi, sottolinea la disorganicita' delle misure al vaglio dell'esecutivo e la dubbia costituzionalita' di talune di esse. Secondo Militi, "al di la' del merito delle singole modifiche normative proposte, la riproposizione del doppio binario costituisce un inaccettabile vulnus per il nostro sistema giuridico". Salvatore Frattallone, dell'Ufficio di Segreteria della Presidenza Aiga, ritiene "incredibile che, dopo aver ridotto di un miliardo di euro nella passata Finanziaria gli stanziamenti per le forze dell'ordine rispetto al passato, l'attuale manovra dell'Esecutivo recuperi soltanto un quinto di quel saldo negativo, offrendo appena 200 milioni per rinvigorire il comparto della sicurezza: imporre infatti l'applicazione di nuove e ferree discipline giudiziarie presuppone cospicui stanziamenti per il corretto funzionamento della macchina giudiziaria, dagli apparati delle cancellerie dei tribunali a maggiori risorse per gli organi inquirenti e le stesse forze di polizia". In secondo luogo, per l'esponente Aiga, "appare discutibile la bontà di talune specifiche misure: esemplificativamente, quelle in materia di sicurezza urbana (v. nuovi compiti della polizia municipale); la creazione d'immense banche dati (v. quella del Dna, con prelievi forzosi sui detenuti, aperta ad Autorità straniere); l'adozione di espulsioni prefettizie di cittadini comunitari (compresi i Rom), per motivi di pubblica sicurezza; le norme di contrasto di danneggiamenti e atti di vandalismo (con la procedibilità d'ufficio di writers e graffittari). Ma non e' accettabile per la cultura giuridica del nostro Paese l'equiparazione, a fini processuali, di molti reati ordinari (tra cui furto, scippo, rapina, violenza sessuale, pedofilia, incendio boschivo) ai gravi delitti di criminalità organizzata". Secondo l'avv. Frattallone, "se martedì prossimo dovesse venire approvata tout court dal C.d.M. l'ipotesi d'estendere in automatico anche ai reati definiti 'di massimo allarme sociale' l'obbligo della massima misura custodiale a prescindere dall'oggettiva gravità dell'illecito commesso, si avrebbe una manifesta violazione dell'art. 13 della nostra Carta Costituzionale... Il bisogno sociale di effettività e, quindi, di certezza della pena non può tradursi nell'imporre l'obbligatorietà di misure coercitive oltre i casi tassativamente già previsti dal nostro Ordinamento". Ne' e' condivisibile, secondo l'esponente Aiga, la previsione dell'arresto subito dopo il pronunciamento del Tribunale del Riesame "mentre a tutt'oggi va attesa la doverosa pronuncia della Cassazione sulla libertà personale del soggetto soltanto sottoposto a indagini". L'Osservatorio sulla legalita' e sui diritti aveva gia' espresso, con un intervento del suo presidente nazionale, Rita Guma, forti preoccupazioni sulla banca del DNA, per la quale risulta a maggior ragione gravissimo l'aspetto della conservazione dei campioni, in contrasto con lo stesso parere del Garante per la privacy (pur chiamato qui a supervisionare la Banca dati in questione). Inoltre l'Osservatorio rileva che non si possono conculcare i diritti in nome dell'allarme sociale, peraltro derivante anche da come si presentano quotidianamente fatti e statistiche alla popolazione. Ancora, il presidente dell'Osservatorio osserva come nel pacchetto siano stati messi sullo stesso piano scippi e stupri, il primo reato contro il patrimonio, il secondo grave sopraffazione contro la persona e la dignita' umana. Tale equiparazione ha specularmente il riflesso di limitare le garanzie per chi compia un furto, spesso determinato dallo stato di bisogno (vedasi anche recente sentenza della Cassazione sulla casa come diritto fondamentale). Severita', peraltro, che va in direzione opposta al riequilibrio delle pene che ci si sarebbe aspettati da questo governo (oggi e' prevista una detenzione piu' lunga per un piccolo ladro recidivo che per chi falsifichi i bilanci, con danno per soci, personale e investitori). Insomma, una giustizia debole con i forti e forte con i deboli. Anche i poteri dati a sindaci e prefetti - sottolinea Guma - potrebbero indurre situazioni di disparita' in funzione anche dell'allarme sociale, che puo' essere piu' o meno marcato da regione a regione anche a parita' di situazioni sociali, a causa di strumentali sottolineature politiche. Nel caso dei sindaci, poi, la valutazione sara' sicuramente condizionata da prospettive elettorali, e quindi non funzione di principi superiori e uguali per tutti ma di convenienza politica. "Un pacchetto che appare frutto di improvvisazione - commenta il presidente dell'Osservatorio - poiche' non pesa bene i diritti fondamentali e le garanzie e sembra rispondere solo all'allarme sociale ed al conseguente tornaconto in termini di immagine elettorale". ___________ NB:
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