16 settembre 2007

 
     

Torture : Comitato Consiglio d'Europa denuncia prigioni segrete
di Gabriella Mira Marq

Il Comitato contro la tortura del Consiglio d'Europa ha denunciato le detenzioni segrete adottate nell'ambito della lotta al terrorismo come pratica illegale e foriera di altre violazioni dei diritti ed ha dichiarato che gli Stati europei non dovrebbero dare supporto ad arresti e trasferimenti illegali di persone.

Nel suo diciassettesimo rapporto generale, pubblicato due giorni fa, il Commitato europeo per la prevenzione della tortura e dei trattamenti o punizioni disumane o degradanti ha appunto denunciato la pratica illegale della detenzione segreta, che costituisce di per se' un cattivo trattamento e che - a causa dell'assenza delle misure di sicurezza fondamentali che richiede - aumenta inevitabilmente il rischio di ricorso ad altre forme di cattivo trattamento. Riguardo alla questione della presenza di prigioni segrete in Paesi europei, il CPT invita chiunque sia in possesso delle informazioni riguardo a tali strutture di portarle all'attenzione del comitato.

Il CPT inoltre commenta la questione dei trasferimenti estragiudiziali da un paese ad un altro, le cosiddette "extraordinary renditions", ed in particolare si sofferma sulle rese a scopo di detenzione e interrogatorio al di fuori del sistema penale normale. L'organismo del Consiglio d'Europa nota che le "assicurazioni diplomatiche" non possono mai garantire un trattamento normale dei detenuti cosi' trasferiti e che le autorita' degli Stati che hanno aderito alla Convenzione europea per la prevenzione della tortura "non dovrebbero mai offrire assistenza nel contesto di tali operazioni".

Il CPT - ad oggi presieduto dall'Italiano Mauro Palma - e' stato istituito con la Convenzione europea per la prevenzione della tortura ed il trattamento o le punizioni disumani o degradanti, in vigore in 47 paesi d'Europa. Esso ha il mandato di esaminare il trattamento delle persone private della liberta' e visita prigioni e centri giovanili di detenzione, stazioni di polizia, centri di raccolta degli immigrati ed ospedali psichiatrici di tutto il continente per esaminare come le persone private della loro liberta' sono curate e, se necessario, suggerire agli Stati membri miglioramenti. In particolare, il 17° rapporto fornisce i risultati delle 17 visite effettuate durante gli ultimi dodici mesi ed attira l'attenzione sui problemi diffusi nelle prigioni troppo affollate, sulla violenza fra detenuti e sulle attivita' inadeguate per i prigionieri.

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