11 settembre 2007

 
     

Giustizia : 60 milioni di euro di tagli per la finanziaria
di Mauro W. Giannini

Ammonta a quasi 60 milioni di euro il contributo della Giustizia in termini di risparmi alla Legge Finanziaria 2008.

Lo rende noto l'ufficio stampa del Ministero in una nota, precisando che il totale dei tagli previsti è così suddiviso:
7,6 milioni di euro per la riduzione della spesa per l'acquisto di mezzi di trasporto, macchinari e attrezzature dell'amministrazione penitenziaria e di quella minorile;
5 milioni di euro il risparmio sul funzionamento delle amministrazioni giudiziaria, penitenziaria e minorile;
2 milioni di euro da autorizzazioni di spesa per dirigenti dell'amministrazione;
3,3 milioni di euro in meno per l'acquisto di beni, macchine e attrezzature dell'amministrazione giudiziaria;
40 milioni di euro dalla razionalizzazione delle spese relative ad intercettazioni telefoniche (risparmi che saliranno a 70 milioni nel 2009 e a 100 milioni di euro nel 2010).

Un taglio effettuato "per venire incontro alle indicazioni governative in vista della prossima Finanziaria che, tuttavia, non potrà non tener conto delle necessità improcrastinabili per il buon funzionamento della Giustizia, considerando soprattutto che il settore, nella precedente legislatura, ha già subito tagli per il 53%".

Il Guardasigilli Clemente Mastella aveva gia' istituito una commissione - presieduta dal sostituto procuratore Francesco Greco - per razionalizzare e rendere effettivo il recupero delle spese di giustizia, tenendo conto pero' di quelli che il suo ministero chiama tagli drammatici effettuati nella scorsa legislatura, "come dimostrano le situazioni di carenza di mezzi e risorse in cui versano i numerosi uffici giudiziari, più volte pubblicamente denunciate".

Critiche alla modestia delle risorse della giustizia erano giunte - durante il ministero Castelli - sia dall'Organismo Unitario dell'Avvocatura che dall'Associazione Nazionale Magistrati, mentre l'Unione delle Camere Penali si era astenuta piu' volte dalle udienze a livello locale o nazionale per sottolineare il problema dei tagli alle spese per le trascrizioni delle udienze, che impattano direttamente sui diritti dell'imputato.

Sempre in tema di spesa per la Giustizia, ispondendo alle critiche di alcuni giornali, qualche giorno fa via Arenula aveva precisato che i dati sui costi dell'amministrazione giudiziaria, e in modo particolare sulle consulenze, riportati da tali organi di stampa, non riguardavano in alcun modo la diretta gestione del Ministero, ma la previsione di spesa dell'intera amministrazione della giustizia.

Le testate avevano infatti parlato di ‘consulenze esterne' per 457 milioni di euro, mentre il ministero precisava che "Nessun consulente esterno è stato mai nominato dal ministro della Giustizia, Clemente Mastella, nell'anno in cui, da Guardasigilli, ha guidato il Dicastero di via Arenula. Né vi è allo stato intenzione di nominarne alcuno", mentre la voce indicata riguardava la somma di più voci di previsione di spesa, riferite ad acquisizioni di prestazioni di servizi da terzi ma funzionali alla definizione dei processi, penali e civili.

Quanto alle altre voci di spesa citate, il ministero sottolineava che esse si riferiscono alla complessiva amministrazione della giustizia: dagli uffici giudiziari di tutta Italia, all'amministrazione penitenziaria, all'amministrazione minorile, che per sopravvivere hanno bisogno di carta, penne, telefoni, computer, personale, autovetture e carburanti oltre che gestione dei locali (gli istituti di pena fra questi e alcuni palazzi di giustizia).

Speciale giustizia

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