06 agosto 2007

 
     

Russia : Ceceni ricorrono sempre piu' alla Corte dei diritti dell'uomo
di Gabriella Mira Marq*

I Russi hanno poca fiducia nel loro sistema giudiziario. Lo dimostra il fatto che sta crescendo il numero dei ricorsi alla Corte Europea dei diritti dell'uomo.

La Russia infatti, in quanto membro del Consiglio d'Europa, ha sottoscritto la Convenzione per i diritti dell'uomo istitutiva della Corte di Strasburgo. La Corte ha dato spesso torto alla Russia ed ovviamente questo contribuisce al fastidio provato dal Cremlino per l'aumento dei ricorsi, che attualmente sono giunti al numero di 20.000, portando la Russia ad essere il Paese con piu' ricorsi (il 22% del totale).

Peraltro oltre ai casi di detenuti che lamentano le pessime condizioni carcerarie, ci sono casi come quello di un uomo di Rostov che ha ottenuto un risarcimento di 3.000 euro per gli effetti delle radiazioni del disastro della Centrale nucleare di Chernobyl per il quale non aveva mai ricevuto il sussidio previsto dall'assistenza sociale.

Ci sono poi casi di politici e dissidenti che ritengono lesive della democrazia e dei diritti civili le regole elettorali ad escludendum di Mosca. Una donna condannata a 19 anni di prigione come agitatrice per aver promosso un sit in pacifico insieme ad altri attivisti di un partito di opposizione ha presentato ricorso a Strasburgo e i giudici europei hanno trovato che i motivi della sua lunga detenzione non erano adeguati. Oltre alla condanna, Mosca ha dovuto pagare 5.000 euro come compensazione.

Inoltre sempre piu' Ceceni stanno ricorrendo al Tribunale europeo. La Cecenia, come e' noto, e' sede di violazioni sistematiche dei diritti dell'uomo, tanto che la Russia ha meritato piu' volte relazioni e mozioni di condanna del Parlamento UE e dell'Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa. E i Ceceni hanno ancor meno motivi dei Russi di fidarsi della giustizia di Mosca. Inoltre il tribunale di Strasburgo da' loro l'occasione di ottenere giustizia per scomparse forzate e carcerazioni per motivi politici.

A Novembre dell'anno scorso, i giudici di Strasburgo hanno giudicato la Russia responsabile della scomparsa di due Ceceni rapiti dalle forze russe e Mosca ha dovuto pagare ai loro parenti 90.000 euro di compensazione. Recentemente la Corte ha dato invece ragione a molti parenti di civili Ceceni eseguiti in base alla legge marziale durante l'occupazione russa nel 2000. I responsabili erano rimasti impuniti, ma la Corte ha ordinato a Mosca di pagare un totale di 273.000 euro per risarcimento ai superstiti.

Oltre ai Ceceni - diffidenti dei tribunali russi per motivi politici - uno studio effettuato da un centro di ricerche d'opinione di Mosca mostra che anche il 46% dei Russi ha una visione negativa della giustizia nazionale, considerandola per lo piu' corrotta. E Le sentenze di Strasburgo sembrano dare loro implicitamente ragione, il che irrita il Cremlino.

Vladimir Putin, che e' laureato in diritto intrnazionale, ha ammesso che la Corte dei diritri dell'uomo critica spesso legittimamente le decisioni dei tribunali russi, ma ha anche commentato che le decisioni di Strasburgo non sempre sono giuste e a Mosca si definisce la Corte 'strumento di un ambiente ostile', come gia' e' stato fatto per l'OSCE, l'altro organismo europeo di cui la Russia fa parte e che oggi Mosca attacca apertamente con l'accusa di interferenza.

Con la Corte di Strasburgo la strategia e' piu' soft, e si manifesta con il ritardo nella firma del protocollo 14, che permetterebbe un funzionamento piu' efficace della Corte. Manca la firma della sola Russia, piu' volte sollecitata, ma il risultato e' che 23 giudici decadranno dal loro mandato e dovranno essere sostituiti con nuovi magistrati.

*si ringrazia Giulia Alliani

Speciale diritti

___________

NB: I CONTENUTI DEL SITO POSSONO ESSERE PRELEVATI CITANDO L'AUTORE E LINKANDO
www.osservatoriosullalegalita.org