24 luglio 2007

 
     

Colombia : compagnie USA finanziano il terrore , Bush chiude un occhio
di Rico Guillermo*

Domani sera a piazza di Spagna a Roma ed in piazza della scala a Milano si terra' una manifestazione in contemporanea che mira ad accentrare l'attenzione sul problema dei circa 3.000 rapiti e mai restituiti all'affetto dei loro cari e alla societa' nella travagliata Colombia.

Per tutti ricordiamo Ingrid Betancourt, figlia di un'attivista politica e di un ex ministro colombiano esiliato a Parigi per la sua correttezza, la quale abbandono' una vita lussuosa per lottare contro la corruzione nella nazione devastata dal terrorismo e dai cartelli del narcotraffico. Il lungo impegno le procuro' il riconoscimento della popolazione e le inimico' la criminalita' e molti potenti. Dopo vari attentati alla sua vita, si candidava quarantenne alla presidenza del Paese nel 2002, ma le Farc la rapivano durante la campagna elettorale.

Ma il problema Colombia e' alla ribalta anche negli Stati Uniti, dove gia' da anni e' stato denunciato il sostegno illegale di grandi compagnie USA ai gruppi di guerriglieri di sinistra (FARC, forze armate colombiane) ed ai gruppi paramilitari di destra (AUC, forze unite di autodifesa colombiane), i quali hanno rapito o ucciso tanti civili, sindacalisti, poliziotti e soldati ed hanno approfittato della situazione instabile per esportare cocaina ed eroina negli USA.

Le societa' statunitensi avrebbero fornito denaro, veicoli ed altri tipi d'assistenza in cambio della garanzia di sicurezza per i propri impiegati e strutture nella nazione sudamericana. Tuttavia solo una di queste aziende, la Chiquita Brands International Inc., e' stata ad oggi formalmente incriminata in America. Ora le cose stanno per cambiare per impulso di alcuni membri del Congresso che si stanno mettendo contro il dipartimento della giustizia e contro multinazionali come grandi imprese estrattive di carbone e gli inbottigliatori della Coca-Cola.

I parlamentari americani affermano che nel caso delle corporations USA in Colombia, il dipartimento guidato da Alberto Gonzales ha fallito nell'applicazione adeguata della legge degli Stati Uniti che punisce penalmente chi sostiene economicamente o materialmente organizzazioni terroristiche straniere. Percio' i congressisti hanno aperto una propria indagine.

Il rappresentante democratico Bill Delahunt, che guida tale azione, accusa l'amministrazione Bush di porre gli interessi dei cartelli imprenditoriali USA prima della guerra al terrorismo. Lo stesso accordo raggiunto a marzo con la Chiquita - che ha ammesso di aver dato finanziamenti illegali - e' stato criticato come troppo clemente da molti esperti legali esterni e ma anche da alcuni importanti procuratori dello stesso dipartimento di giustizia.

In un'intervista della scorsa settimana, Delahunt - che e' presidente del sottocomitato degli affari esteri della Camera sulle organizzazioni internazionali e sui diritti dell'uomo - ha promesso: "Daremo una bella occhiata seria a come le multinazionali americane funzionano nel mondo, usando la Colombia come modello", ed ha spiegato che l'esame di eventuali buchi nella legislazione penale "che permettono che le societa' degli Stati Uniti aiutino o incoraggino la violenza in altri Paesi minando la nostra credibilita' e il nostro status morale nel mondo" merita davvero "uno sforzo esauriente".

Secondo Amnesty International, sono 2.245 i sindacalisti assassinati in Colombia e 138 quelli che sono scomparsi solo nel 2006, ad opera per lo piu' dei paramilitari in via di smantellamento e della guerriglia. Nel 90% dei casi di omicidio, sparizione o minaccia a sindacalisti, i responsabili non sono stati processati. Il mese scorso le FARC hanno anche rapito e ucciso 11 parlamentari colombiani, e si teme che la violenza possa aumentare in vista delle elezioni previste per ottobre.

Anche l'Agenzia ONU per i rifugiati ha recentemente dato l'allarme, denunciando l'emergenza umanitaria delle persone che a frotte fuggono nel vicino Venezuela scappando da violenze e minacce. Sul registro nazionale dei rifugiati figurano circa 2 milioni di persone, ma moltissimi non sono stati registrati e l'Ufficio dei rifugiati delle Nazioni Unite ed il governo venezuelano calcolano che possano essere circa 200.000 i Colombiani che necessitano di protezione internazionale in Venezuela. La regione di Catatumbo nel nord e di Arauca nel sud hanno il piu' alto tasso di rifugiati di tutta la Colombia e sono anche le regioni con i maggiori indici relativi alle uccisioni mirate, agli incidenti dovute a mine antiuomo e ai combattimenti armati.

L'amministrazione Bush ha dichiarato che un marchio di garanzia della sua politica antiterrorismo e' di agire contro i finanziatori del terrorismo ovunque nel mondo altrettanto aggressivamente che contro i terroristi, ma secondo il Los Angeles Times "la situazione in Colombia sottolinea la difficolta' nel perseguimento di tali obiettivi quando e' in conflitto con gli interessi economici americani all'estero ed i rapporti commerciali con i governi amici".

Gli Stati Uniti sono proprio nel bel mezzo di un negoziato su un accordo di libero scambio con la Colombia e le forniscono annualmente miliardi in meteriali mlitari e altri sussidi. Secondo Delahunt, il pubblico dovrebe essere meglio informato su questi retroscena della "guerra al terrorismo". Tanto piu', osservano altri esperti, che i paramilitari legati agli squadroni della morte si sono infiltrati agli alti liveli del governo colombiano.

Le AUC erano nate infatti in risposta alle atrocita' dei gruppi di sinistra, ma si sono trasformate rapidamente negli anni '90 in un'organizzazione brutale, tanto che il dipartimento di Stato USA ha iscritto l'AUC nell'elenco delle organizzazi terroristiche nel 2001, in tal modo rendendo un crimine fornire loro sostegno finanziario o altro supporto. I rapporti d'affari finanziari con i paramilitari sono stati peraltro proscritti in base ad uno statuto federale contro la droga, dato che si ritiene che questi gruppi forniscano il 90% della cocaina ed il 50% dell'eroina consumate negli Stati Uniti.

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* si ringraziano Claudio Giusti e Carla Amato

Speciale terrorismo

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