06 maggio 2007

 
     

Amministrazione della giustizia : il gran peso dei piccoli gesti
di Alessandro Balducci

Certe volte la gente comune osserva le piccole cose piu' che le "grandi strategie" o le "grandi riforme".

Recentemente il Guardasigilli ha nominato Gianpaolo Nuvoli come nuovo direttore generale del dipartimento degli Affari di giustizia del ministero di via Arenula. Ecco un esempio di come le piccole cose possono rovinare dei grandi progetti (ammesso che se ne abbiano). Veniamo a sapere da un articolo di Marco Travaglio che questo signor Nuvoli ha un curriculum piuttosto curioso.

A parte la sua capacita' di saltare da uno schieramento politico all'altro (ma questa e' una cosa che ormai non indigna piu' nessuno, purtroppo!) costui ai tempi di Mani Pulite ebbe a rilasciare delle dichiarazioni piuttosto azzardate e incongruenti per uno che avendo la laurea in Legge avra' senz'altro studiato l'opera di Cesare Beccarla. Infatti il dr. Nuvoli parlando di Francesco Saverio Borrelli, allora capo della Procura di Milano impegnata nelle indagini contro la corruzione, scrisse «Debbo affermare che, qualora il procuratore Borrelli fosse condotto alla forca, io sarei in prima fila per assistere soddisfatto all'esecuzione».

Ovviamente l'impiccagione di Borrelli - non essendovi in Italia la pena di morte - sarebbe dovuta avvenire senza uno straccio di processo, come si addice ad un linciaggio perpetrato dal Ku Klux Klan o agli omicidi commessi nel ventennio dalle tristemente note "squadracce".

Se anche si fosse disposti a credere che quella frase rientri nelle "opinioni legittimamente espresse da un deputato della Repubblica" (il quale pero' prima di tutto dovrebbe osservare e rispettare le leggi dello Stato che non prevedono, appunto, il linciaggio ed il patibolo in piazza), non siamo assolutamente disposti ad accettare che un personaggio del genere abbia un ruolo di primo piano nella gestione della disastrata macchina della giustizia, la quale abbisogna di garanzie vere sia per gli imputati che per le vittime dei reati, e di una robusta azione di snellimento delle procedure allo scopo di accelerare i procedimenti giudiziari in modo da evitare - come accade oggi - che la macchina giudiziaria lavori piu' per la prescrizione che per la condanna dei colpevoli.

Inoltre, come sottolinea anche la nota del ministero, «La direzione generale del contenzioso e dei diritti umani ha specifiche competenze, fra l'altro, sul contenzioso relativo ai diritti umani in materia sia civile che penale, il contenzioso in materia di responsabilità civile dei magistrati, procedure relative all'osservanza di obblighi internazionali aventi ad oggetto la protezione dei diritti dell'uomo». Tale ruolo appare invero incompatibile con la posizione espressa da Nuvoli sulla fine del giudice Borrelli!!

Anche questa volta, chiediamo che i politici finalmente capiscano che le piccole cose ed i piccoli segnali spesso valgono piu' dei grandi propositi delle spettacolari dichiarazioni a favore di quella o di quell'altra riforma. Signor Guardasigilli: mandi via Nuvoli dalla direzione del Dipartimento affari di giustizia. Siamo sicurissimi che nel Paese che ha dato i natali a Cesare Beccarla trovera' senz'altro una persona piu' idonea e adeguata al ruolo.

A noi, che nel frattempo continuiamo a sperare che i politici capiscano che l'emergenza giustizia e' la vera emergenza di questo Paese, non rimane che continuare a "Resistere, resistere, resistere", proprio come disse Borrelli che (per fortuna!) non e' finito come pendaglio da forca ma ha dimostrato che la sua esperienza e professionalita' possono ancora essere messe al servizio della collettivita', come visto grazie al suo intervento e la sua opera durante la vicenda di Calciopoli.

Speriamo che se ne siano accorti anche al ministero di via Arenula...

L'articolo di Travaglio

Speciale giustizia

Speciale etica e politica

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