13 marzo 2007

 
     

Cecenia : Consiglio d'Europa , detenuti subiscono maltrattamenti
di Gabriella Mira Marq

Detenzioni illegali, trattamenti assimilabili a torture ed altri gravi maltrattamenti: la situazione dei diritti umani in Cecenia e' stata oggetto di una dichiarazione odierna del Comitato del Consiglio d'Europa per la prevenzione della tortura e dei trattamenti o punizioni inumane o degradanti.

L'articolo 10.2 della convenzione europea per la prevenzione della tortura e dei trattamenti o punizioni disumane o degradanti, prevede infatti che se un membro della convenzione “non riesce a cooperare o rifiuta di migliorare la situazione alla luce delle raccomandazioni del Comitato, il Comitato può decidere - dopo che il partito abbia avuto un'occasione di portare a conoscere i suoi punti di vista - con una maggioranza di due terzi dei suoi membri di rilasciare una dichiarazione pubblica sulla questione".

Dal febbraio 2000, il CPT ha effettuato numerose visite i Cecenia. In base ai suoi rapporti, il comitato ha cercato di instaurare un dialogo costruttivo con le autorita' russe, dato che la Federazione Russa e' membro del Consiglio d'Europa. In due occasioni, nel luglio 2001 e nel luglio 2003, il CPT si e' visto obbligato a far ricorso al suo potere di fare una pubblica dichiarazione, in considerazione del fatto che Mosca aveva omesso di migliorare la situazione alla luce delle raccomandazioni del comitato, e anche oggi la situazione immutata richiede un intervento ufficiale del Comitato.

Le visite piu' recenti del CPT in Cecenia sono state organizzate in aprile/maggio e nel settembre 2006. Il comitato ha trovato che decisi progressi vi erano stati per quanto riguarda le condizioni materiali di detenzione e non ha ricevuto nessuna denuncia di cattivo trattamento dei prigionieri da parte del personale delle strutture carcerarie visitate. Ma nonostante cio' il Comitato e' ancora profondamente preoccupto per la situazione nei settori chiave inerenti il suo mandato, dato che continua il ricorso alla tortura ed altre forme di cattivo trattamento da parte dei membri delle forze dell'ordine e delle forze di sicurezza, cosi' come continua la pratica delle detenzioni illegali. Inoltre, e' risultato evidente che le indagini sui casi riguardanti denunce di cattivo trattamento o di detenzione illegale soono spesso ancora inefficaci, il che puo' solo contribuire ad un clima di impunita'.

La risposta alle osservazioni dettagliate del Comitato sottoposte alle autorita' federali russe dopo ciascuna visita non e' stata proporzionata alla gravita' dei rapporti e le autorita' russe rifiutano costantemente di collaborare in modo fattivo con il CPT, fornendo solo risposte simboliche, quando non mostrando di ignorare del tutto le accuse. Ma il comitato ha scelto di divulgare un estratto di quanto verificato durante le sue visite, ritenendo "che questo materiale parli da solo".

E il materiale riguarda detenzioni senza accuse e senza prove, evidenze mediche compatibili con denunce di maltrattamenti, maltrattamenti il luoghi non deputati agli interrogatori e alla detenzione prima della carcerazione o del rilascio, seri sospetti di maltrattamenti ai detenuti, prelevati nottetempo dalle celle da parte del personale carcerario.

Per quanto riguarda le inchieste sulle denunce di maltrattamenti, esse sono state quasi esempre archiviate con motivazioni inconsistenti e per lo piu' simili. E' stato inoltre scoperto che l'elemento principale della maggior parte delle inchieste e' stato costituito soltanto dalle spiegazioni dagli ufficiali parte in causa. In 11 delle inchieste, le vittime presunte non erano state interrogate affatto e nelle altre inchieste questo elemento cruciale era consistito chiaramente di un esame rapido e formale. Le inchieste inoltre hanno visualizzato altre mancanze palesi, quale l'assenza di perizie legali o eccessivi ritardi nella ricerca tali esami, omissioni nel considerare la documentazione medica e l'omissione della possibile testimonianza di terzi.

Il CPT ha promesso di continuare il suo dialogo con le autorita' competenti, sia a livello federale che locale della Cecenia, ed ha detto di essere pronto ad organizzare ulteriori visite in quella parte della federazione russa. Tuttavia, ha precisato, affinche' tali attivita' siano utili, tutte le parti devono essere disponibili alla collaborazione, alla luce dei valori europei cui la Russia ha aderito.

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