NEW del 04 giugno 2006

 
     

Iraq : missioni ONU preoccupate per violenze e stato rifugiati
di osservatoriosullalegalita.org

I recenti fatti di violenza all'ambasciata russa in Iraq e su rifugiati palestinesi hanno arroventato un clima gia' incandescente in Iraq.

Oltre all'attacco mortale alla sede diplomatica russa a Baghdad, in cui uomini armati hanno ucciso un dipendente e ne hanno rapiti altri quattro e all'uccisione di 24 civili oggi a Baquba, aggressori sconosciuti hanno ucciso almeno 6 Palestinesi a Baghdad nelle ultime due settimane.

Dopo gli ultimi assassinii e rapimenti a loro danno - che si ripetono da febbraio e che si sono rinnovati di recente a Baghdad - i Palestinesi sono stati avvertiti di lasciare il Paese pena la morte. Il panico si e' quindi scatenato nella comunita' dei rifugiati palestinesi in Iraq, ma le vie di fuga sono bloccate.

Come ha denunciato l'Agenzia per i rifugiati dell'ONU, nelle ultime settimane centinaia di Palestinesi si sono diretti verso la Siria, dove e' stato autorizzato l'accesso di un numero prefissato rifugiati, ma la Siria non ne accogliera' altri, mentre la Giordania ha rifiutato l'ingresso e ad alcuni membri della comunita' palestinese in Iraq. Alcune centinaia di Palestinesi si trovano quindi bloccati al confine tra Siria ed Iraq.

La missione delle Nazioni Unite in Iraq (UNAMI), ha rilevato che il crescente livello elevato di violenza ai danni di civili innocenti e dalla quale nessuno puo' dirsi immune, sta avendo un effetto molto negativo sul tessuto della societa'. I funzionari della missione ONU hanno fatto sapere di condannare "questi crimini oltraggiosi" ed hanno chiesto che "i perpetratori siano portati rapidamente davanti alla giustizia".

Importanti citta' - come Bassora, dove ieri c'e' stato un attacco con autobomba che ha ucciso 28 persone - sono state teatro di frequenti uccisioni, rapimenti, torture ed estorsioni che indeboliscono la fiducia della gente nella legge e sottolineano la priorita' urgente che deve essere data a rinforzare i sistemi di protezione dei diritti dell'uomo. Tale esigenza e' stata dichiarata prioritaria anche dal nuovo governo, sebbene la mancata nomina dei ministri dell'Interno e della Difesa determini ancora instabilita'.

Speciale pace e diritti

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