NEW del 14 settembre 2006

 
     

L'allenatore errante : inchiesta sull'esponente di un calcio pulito
di red

In questo libro il fiorentino Leoncarlo Settimelli racconta la storia di Ernest Erbstein, l'allenatore ebreo ungherese che fece vincere cinque scudetti consecutivi al Grande Torino, e che giocò e perse l'ultima partita sulla collina di Superga.

Ma l'allenatore Ernest "Egri" Erbstein, ebreo ungherese, immigrato in Italia nel 1919, costretto ad abbandonare il nostro paese nel 1938 con l'avvento delle leggi razziali, fortunosamente scampato alla barbarie nazista, allenatore prima della Lucchese e di altre squadre allora tra le più forti, e poi del Torino è un nome dimenticato e la sua immagine appare raramente anche nelle foto ufficiali. Come mai?

In questo romanzo-inchiesta Settimelli ricostruisce la lunga e rocambolesca vita di Erbstein: la fuga dall'Italia attraverso l'Europa, con la famiglia, prima verso l'Olanda poi verso la nativa Ungheria, dove continuerà a fuggire la persecuzione delle SS e delle sanguinarie "Croci frecciate", e da dove - grazie alla trasformazione del cognome in "Egri" - riuscirà qualche volta a fuggire in Italia per incontrare segretamente i dirigenti del Torino.

Grazie a numerose testimonianze, da quella della la figlia Susanna Egri e dell'attore Raf Vallone, in giovane eta' calciatore del Torino e cronista de L'Unità, a quella dei giornalisti Antonio Ghirelli e Giorgio Tosatti - il cui padre Renato, corrispondente della "Gazzetta del popolo", morì anch'egli a Superga -, a quella infine del terzino Sauro Tomà, scampato alla morte perché infortunato, il racconto prende forma e scandisce la narrazione con le voci dei personaggi, fra cui tanti Ebrei.

L'autore scopre che l'allenatore errante fu vittima di un'infamia, dalla quale fu costretto a difendersi pubblicamente nel 1947: fu accusato di essere una spia russa, di aver tramato contro la nazionale italiana in occasione di un incontro con la nazionale ungherese, di avere simpatie e amicizie comuniste. E' stato questo a cancellare il suo nome dagli annali delle glorie sportive nazionali?

Il racconto diventa un ideale strumento di giustizia, un modo per rendere al grande Erbstein ciò che è suo. Un doveroso tributo di memoria, una storia avventurosa e commovente che doveva essere raccontata, soprattutto oggi, momento nel quale il mondo del calcio si scopre avvelenato dalla corruzione e dai comportamenti truffaldini.

Leoncarlo Settimelli, fiorentino di nascita, romano d'adozione, giornalista, regista e scrittore, dice che il proprio mestiere è "comunicare, raccontare, con una canzone, un documentario, un libro". Lavora alla serie "Ritratti" per Rai Tre.

L'allenatore errante
Storia dell'uomo che fece vincere cinque scudetti al Grande Torino
di Leoncarlo Settimelli
Editrice ZONA
pagg. 160, euro 15

Speciale sport e legalita'

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